[Intervista] Father and son: Thomas e Andri Frischknecht

In occasione della competizione internazionale di Cross country “XX Maremma Cup” di Massa Marittima (GR) del 6 Marzo, abbiamo avuto l’occasione di salutare l’esordio agonistico, vincente, di Andri Frischknecht, figlio del celeberrimo Thomas.

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Andri e Thomas Frischknecht



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Al primo anno nella categoria Junior, Andri ha colto una beneaugurante vittoria, che lo ha proiettato immediatamente sotto i riflettori mediatici.
Andri è un ragazzo riservato, di poche parole. Sembra capitato lì per caso, quasi fosse un curioso spettatore attirato dal fermento del pubblico presente.
Non ancora diciassettenne (è nato il 7 Luglio 1994), alto 177 cm per 67 kg, Andri è reduce da unaeccellente stagione agonistica 2010, nella quale ha conquistato il titolo elvetico Cross country MTB e il titolo nazionale Ciclocross, entrambi nella categoria Junior, oltre al titolo mondiale Junior “All mountain”.

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Andri Frischknecht (Team Scott-Swisspower) nel passaggio del guado della “XX Maremma Cup”

Il palmares non è ancora quello di papà Thomas (argento alle Olimpiadi d Atlanta 1996, oro ai mondiali marathon 2003 e 2005, oro nel mondiale XC 1996, oro nei mondiali di ciclocross 1988 e 1991, argento ai mondiali XC 1990, 1991, 1992, 2001, argento ai mondiali di ciclocross 1997, bronzo nei mondiali XC 2002 e 2004, bronzo ai mondiali ciclocross 1990 e 1992, tanto per citare i suoi successi più importanti), ma il figlio Andri sembra avere la mappa genetica conforme per accedere frequentemente al gradino più alto del podio.

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Andri Frischknecht (Team Scott-Swisspower) sul primo gradino del podio della “XX Maremma Cup” di Massa Marittima

I complimenti per la vittoria nella “XX Maremma Cup” vanno a lui ma anche al papà Thomas, probabilmente uno dei migliori maestri che si possano avere nel campo ciclistico.
Thomas però chiosa subito: “Non pensate ch’io gli abbia insegnato chissà cosa, o gli abbia suggerito i trucchi del mestiere. Andri è molto giovane, nella categoria Junior si corre per 75-90 minuti, non occorrono tattiche particolari per amministrare la gara. Si pedala al massimo delle proprie possibilità, nulla di più”.
Però le metodologie di allenamento…
“Allenamento? Gli Junior iniziano a gareggiare da Marzo a fine Settembre, ma non ci sono tantissime gare a loro dedicate. Almeno non tutte le domeniche. In autunno e inverno Andri si cimenta nelle competizioni di ciclocross, disciplina nella quale ha appena conquistato il titolo nazionale Junior. E’ utile per cercare nuovi stimoli e avere motivazioni negli allenamenti. Sapete quanto tempo alla settimana trascorre in bicicletta? Un’ora e mezza, due ore al massimo. Per il resto, solo training in palestra, per sviluppare e migliorare la forza e l’agilità muscolare, lasciando perdere la potenza e la resistenza. Quelle serviranno più avanti”.
Solo un’ora e mezza alla settimana in sella?
“Si, è più che sufficiente. Loro non hanno bisogno di macinare km e dislivello, le loro sono gare di ‘mezzofondo’. Andri è uno studente, è la scuola la sua priorità. Poi viene tutto il resto”.
Andri ha corso con tenacia, ma se il primo non avesse forato all’ultimo giro…
“La mountainbike è così, anch’io ho perso più di una gara per le forature. Andri teneva moltissimo a questa gara, un po’ perché rappresentava il suo esordio internazionale, e un po’ perché erano tre anni che voleva partecipare, ma non aveva l’età per farlo. In questi tre anni lui mi ha sempre aiutato a pulire il percorso, a disboscare, a togliere sassi e radici, a sistemare il fondo con pala e piccone. Anche quest’anno ha lavorato sul tracciato nei giorni precedenti”.
Thomas, tu sei stato il primo biker elvetico a vincere nella mountainbike. Dopo di te, in Svizzera, si è creato un movimento molto prolifico, che ogni anno, o quasi, riesce a sfornare fior di campioni. Qual è il segreto della scuola elvetica?
“Mah, nessun segreto. La Svizzerà offre molte opportunità per pedalare fuoristrada. Sulla scia delle mie vittorie sono sorte tanti piccoli club, tante realtà locali che con pochi mezzi economici – la nostra Federazione non ci aiuta per nulla – riescono a organizzare delle gare interessanti, dedicate al settore giovanile. Abbiamo la fortuna di avere un territorio facilmente percorribile in auto, da nord a sud, nel volgere di un paio d’ore. Quindi le trasferte non costano molto, non essendoci spese alberghiere, che sono la voce che più incide nel bilancio di un atleta. Ecco dunque che i giovani e i genitori intraprendono volentieri le trasferte, perché riescono a trascorrere una bella giornata senza grandi oneri”.

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Andri Frischknecht in gara

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Andri Frischknecht in gara

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Andri Frischknecht in gara

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