Atleta che si è accostata relativamente tardi al mondo della Mtb e che pedala da soli sette anni, ma che ha saputo cogliere fin da subito risultati molto lusinghieri, tanto da indurla a tentare l’attacco ai titoli Europei e Mondiali. Obiettivi centrati nel 2011 e addirittura riconfermati quest’anno.
Tesserata FCI categoria Masterwoman 2, che tradotto in soldoni vuol dire “donne over 40”, Samira incarna la vera essenza del mondo amatoriale ciclistico. Un lavoro a tempo pieno, allenamenti in pausa-pranzo e nel weekend. Passione smisurata, grinta da vendere. Ma anche tanta dolcezza.
«Sono nata in provincia di Gorizia, cresciuta nel comune di San Giovanni al Natisone (UD). Provengo da una famiglia molto semplice, cresciuta in un ambiente agreste. I miei genitori mi hanno insegnato a rispettare la natura, i suoi ritmi, ad apprezzare le sue bellezze e le sue bontà, a convivere in armonia con l’ambiente che mi circonda.
Dopo avere conseguito il diploma di perito aziendale e corrispondente in lingue estere, ho iniziato a lavorare come impiegata, a tempo pieno».
Esperienze sportive?
«Ho praticato parecchi anni il pattinaggio artistico su rotelle ma per motivi di studio ho dovuto mio malgrado abbandonare. Riconosco che questa esperienza mi ha fortificato la struttura fisica, in particolare quella degli arti inferiori, sviluppando in me il senso dell’equilibrio con i salti e le trottole, un valore aggiunto che mi aiuta moltissimo nelle discese tecniche in Mtb.
Per amore della natura ho scelto uno sport che mi portasse a stretto contatto con l’ambiente naturale e cioè la mountain bike».
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Quando hai iniziato ad appassionarti, a crederci e poi a gareggiare?
«Ho iniziato nel 2005, la domenica mi piaceva raggiungere l’abbazia di Rosazzo (a Manzano di Udine, ndr) per gustarmi il panorama dall’alto, tra cui la vista del mare. In seguito i miei itinerari si sono spostati alla Pedemontana, fino ad arrivare alla montagna e apprezzare un ambiente per me fino a quel momento poco conosciuto. Le salite che affrontavo diventavano sempre più impegnative, ogni uscita era una sfida nuova e anche se la fatica mi distruggeva fisicamente ero sempre determinata a portare a termine il percorso.
Nel 2006, su invito di un carissimo amico, mi sono presentata ad una gara di cross country di un trofeo amatoriale, classificandomi al terzo posto. Ma sentivo che il mondo agonistico non faceva per me, troppe tensioni e troppa fatica. Comunque l’ambiente sportivo mi piaceva e mi divertiva, così mi sono iscritta con un simpatico e affiatato gruppo e ho iniziato ad uscire con i biker di lunga esperienza durante tutto l’inverno, affrontando lunghe salite e impegnativi single-track in discesa. Di domenica in domenica mi sentivo sempre più forte.
Pur essendo neofita di questo sport, nel 2007 grazie all’acquisto di una mtb competitiva mi ritrovai a vincere quasi tutte le gare amatoriali alle quali presi parte. Dire che fossi entusiasta è poco… ».
E poi?
«A fine stagione accusai la stanchezza e un certo “impoverimento” fisico e mi accorsi che la mia cultura sportiva autodidatta non era sufficiente per fronteggiare gli impegni e lo stress psico-fisico. Avevo bisogno di un qualcosa che, alla soglia dei 40 anni, mi facesse continuare a credere in me stessa, rimanendo competitiva e salvaguardando costantemente la mia salute. Così contattai il dottor Fabrizio Duranti, che mi consigliò un regime alimentare – che seguo tuttora – che prevede l’assunzione di frutta durante il giorno fino a essere sazi, la sera cena a base di proteine e verdure per quattro volte la settimana, mentre per le restanti cene carboidrati e verdure in abbondanza. In sintonia con la filosofia del dottor Duranti mi avvicinai maggiormente a un regime alimentare di tipo biologico, al cibo a “km zero”, a una cucina naturale molto affine alla macrobiotica, seguendo anche dei corsi con insegnanti di grande esperienza in materia. Tutto ciò ha contribuito e contribuisce tuttora a rendere il mio cibo più energetico e nutriente, facendomi scegliere gli alimenti più adatti al mio gruppo sanguigno ed evitando così eventuali intolleranze».
La tua carriera agonistica.
«Nel 2009 mi sentivo molto propositiva e motivata. Decisi di cambiare squadra, abbracciando la mia attuale società U.C. Caprivesi e, con un supporto tecnico più specializzato, decisi di partecipare alle gare regionali di federazione, dando inizio a una nuova stimolante stagione sportiva.
I risultati non tardarono ad arrivare e con soddisfazione posso dire di aver conquistato la maglia di Campionessa regionale Point to point, di aver vinto il Trofeo estivo cross country di federazione, e altri due trofei di minor importanza.
Nel 2010 la stagione iniziò bene vincendo alcune granfondo in regione e primeggiando nel trofeo Alpe Adria. Purtroppo a fine maggio subii un infortunio al ginocchio (lesione del legamento crociato anteriore) che mi tenne lontano dalle gare per un mese, proprio nel clou della stagione. Può sembrare strano ma questo episodio è stato l’inizio dei miei più importanti successi, grazie alla mia ottima fisiologia raggiunta col metodo del dottor Duranti e all’incontro con un fisioterapista nonché eccellente preparatore atletico, il dottor Luigino Boccolini, che mi ha seguito sia nella fase rieducativa-preventiva sia in quella sportiva-agonistica, mi sono ritrovata in griglia di partenza nel Trofeo regionale XC di federazione dopo soli 40 giorni, ed è stato subito un successo. Così come tre settimane più tardi, a fine luglio, ho vinto la scalata al Monte Lussari, gara molto ambita per la difficoltà del percorso. Nell’agosto di quell’anno, grazie al periodo di ferie che mi ha permesso di allenarmi maggiormente ogni giorno, mi sono messa in gioco in una marathon, che assegnava il titolo Triveneto di specialità, che ho conquistato. Due settimane più tardi, il 12 settembre, ho indossato la maglia di Campionessa Italiana Masterwoman2 a Moena in Val di Fassa, un debutto che mi ha vestita di un titolo tricolore inaspettato e come tutte le cose inaspettate riempiono il cuore e cancellano le fatiche degli allenamenti, dei sacrifici e delle rinunce.
A fine ottobre mi sono sottoposta alla ricostruzione del legamento. La riabilitazione e il recupero muscolare, sotto l’attenta attenzione del dottor Boccolini, si sono protratti per tutto l’inverno. A febbraio 2011 ho effettuato alcune uscite blande per riprendere l’attività sportiva, mentre a marzo ho affrontato le prime salite. La stagione agonistica 2011 è iniziata con un bel successo nel percorso Classic di 50 km della Tiliment Marathon. Il 1° maggio ho voluto onorare il Campionato Italiano Marathon a Gualdo Tadino, e nonostante la mia forma fosse scarsa e avessi un allenamento di soli due mesi in bici, posso ritenermi soddisfatta di essere giunta quinta assoluta e seconda di categoria.
Le varie gare regionali e venete mi vedevano sempre protagonista, per cui ho voluto provare l’ebbrezza di una gara internazionale, il Campionato Europeo XC a Kranjska Gora (SLO), gara che mi ha visto portare in Italia questo prestigioso titolo.
Dopo soli tre mesi, grazie al periodo di ferie dal lavoro che mi ha permesso di allenarmi in percorsi più lunghi ed impegnativi, ho conquistato il Campionato Europeo Marathon svoltosi a Graz (A). Il tracciato era molto impegnativo per lunghezza e per difficoltà tecniche, caratterizzato da un terreno umido e scivoloso causa pioggia dei giorni precedenti».
Raccontacela.
«Sono partita bene, ero tra le prime, perché non volevo rimanere invischiata nel gruppo quando avrei dovuto affrontare passaggi tecnici. In breve mi portai al comando della marathon, spingendo molto bene sulle salite e badando a non commettere errori nelle insidiose discese, che presentavano anche dei passaggi degni di una downhill. Devo dire che la tecnica e l’equilibrio ereditati dal pattinaggio mi hanno aiutato parecchio in quelle circostanze. Ho continuato a pedalare senza flessioni, incrementando progressivamente il mio vantaggio sulle inseguitrici e conquistando un alloro quasi insperato fino a poco tempo prima.
Due titoli europei in pochi mesi, in due specialità diverse, mi hanno reso orgogliosa di essere un’atleta della mtb molto performante e completa, grazie sempre al mio allenatore che ha saputo valorizzare le mie potenzialità atletiche con la giusta attenzione al benessere fisico e psicologico, e che fin da subito ha saputo allenarmi con particolare attenzione alla prevenzioni degli infortuni».
E siamo a questa annata agonistica…
«Nel 2012 si sono presentate subito delle gare interessanti, prima fra tutte il Campionato Italiano Team Relay, svoltasi ad Alpago (BL), che ha visto protagonista la mia squadra, di cui ovviamente facevo parte, ottenendo il primo posto tra i Master ed un ottimo tempo assoluto anche tra gli Elite.
Nel pomeriggio nella stessa location si svolgevano anche le gare Master individuali valide per una tappa degli Internazionali d’Italia. Dato che mi trovavo lì, mi sono presentata in griglia con l’intento di divertirmi su un percorso tecnicamente molto tosto, e sono risultata protagonista anche questa gara. Così come lo sono stata nella tappa XC di Coppa Italia che si è svolta a Gorizia, la “gara di casa”. L’ho vinta ma ricordo ancora la fatica di quella giornata.
A luglio, mentre scendevo al fiume col gruppo di sportivi sotto la simpatica direttiva del nostro allenatore, per la seduta di allenamento/potenziamento/divertimento tra le acque fresche e rigeneranti del fiume Natisone, il prof. Boccolini mi chiese quali fossero le mie intenzioni sportive di prossima attuazione. Risposi che erano il Campionato Italiano XC, il Campionato Europeo Marathon e il Campionato Mondiale XC. Mi guardò e sorridendo disse testualmente: “Li facciamo tutti e tre, vero?”. Complice l’armonia naturale di questi luoghi ricchi di energia vitale e naturale, risposi: “Certamente!”. Credo che l’obiettivo mondiale fosse nella testa del mio allenatore già da tempo, forse fin dall’inizio della stagione 2012. Quando c’è la sintonia giusta tra allenatore e atleta, certe intese si percepiscono anche senza parole.
E così, seppur con ritardo e poco allenamento in mtb, iniziai la preparazione per il Campionato Italiano di Lugagnano (PC), dove mi classificai seconda assoluta e seconda di categoria. Devo ammettere che su quel tracciato ho giocato molto sulla difensiva, perché c’erano troppi ostacoli creati artificialmente, cosa che non incontra il mio gradimento. Mi è piaciuta invece molto la cornice sportiva di quei giorni, mi sono divertita nel vedere i big italiani della mtb, fantastici.
Dopo la gara di Lugagnano sono iniziati gli allenamenti per il Campionato Europeo Marathon. Mi ritrovai alla vigilia dell’evento con mille dubbi, vista la diversità dei percorsi che Boccolini mi proponeva. Avevo il presentimento di non essere competitiva su lunghe distanze. Invece la sua era solo una tattica per finalizzare successivamente il Mondiale brasiliano.
La gara di Graz mi ha vista riconfermare il titolo Marathon. Impresa risultata molto ardua a livello psicologico. I miei dubbi di scarsa competitività sono stati spazzati nel momento in cui ho visto il mio primo posto di categoria e il miglioramento di 9 minuti rispetto all’anno precedente, complice sicuramente il fatto che quest’anno il percorso risultava completamente asciutto.
Graz è stato il test fisico ed emozionale per affrontare poi il Mondiale XC. Il risultato positivo mi ha ulteriormente caricata, e il giorno seguente, assieme al mio compagno di squadra Gianmarco Gorini, mi sono recata in agenzia di viaggio a prenotare il volo A/R per Rio de Janeiro, con meta finale Balneario Camboriù, cittadina nella quale si sarebbero svolti i Campionati Mondiali XC Master. Non trovando sponsor, mi sono pagata personalmente il viaggio e il soggiorno. Ringrazio Gianmarco per essersi reso disponibile in questa avventura in qualità di supporto tecnico, con la sua indubbia simpatia mi ha fatto passare serenamente i giorni precedenti l’importante evento. A Balneario Camboriù ho percepito subito un’armonia naturale grazie alla quale mi son ambientata con facilità, traendone forze ed energia».
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Raccontaci dei tuoi Mondiali XC Master 2012.
«La prova-percorso ha fatto capire sin dalle rampe iniziali che era tosto. Le discese erano molto tecniche e verticali, ma tutto naturale! Ho una certa avversità sugli ostacoli artificiali. L’unico problema che mi ha assillato (e non mi ha fatto dormire per gran parte della notte) era la pioggia notturna, che faceva presagire un terreno di fango pesantissimo.
La gara femminile è stata anticipata alle 8.30 causa problemi organizzativi, ma nonostante la pioggia della notte il fondo in discesa risultava discretamente percorribile (almeno per me, che modestamente mi distinguo nei tratti tecnici, grazie anche all’utilizzo di buoni copertoni). C’erano dei tratti in discesa con tantissimi sassi ricoperti di limo viscido, che mettevano a prova le capacità tecniche delle biker. Non da meno le salite al 25-30% con tratti in cui la traiettoria era stretta e con difficile grip (molte persone le affrontavano a piedi). Erano previsti 3 giri da 4.5 km (per un totale di circa 800 metri di dislivello al giro). Io li ho percorsi in 1 ora e 4 minuti, arrivando al traguardo prima assoluta di tutte le categorie femminili (considerando che due di esse erano partite a 30 secondi l’una dall’altra, io facevo parte della terza). Quando a circa tre quarti dell’ultimo giro mi resi conto di avere la moto apripista davanti, mi sono particolarmente emozionata. Ho avuto la forza di girarmi nell’ultimo strappo in salita, e non vedendo nessuna che mi rincorreva ho cercato di gestire la forte emozione di essere prima assoluta. Ho cercato di far mia tutta la razionalità per affrontare con lucidità la discesa e una volta superata mi aspettavano solo alcune paraboliche e collinette finali. Alla vista del traguardo mi son detta “E’ FATTA!” e un nuovo brivido mi ha fatto alzare le mani e lo sguardo al Cielo, ringraziando Chi in quel momento mi proteggeva ed aiutava dall’Alto, e chi dalla lontana Italia mi aiutava positivamente con il suo pensiero».
Le tue bici e i tuoi allenamenti.
«Ho una mountain bike Scott Scale Premium, montata Shimano XTR, preparata dall’indispensabile e insostituibile meccanico Renzo Maniacco di ErreCicli – Gorizia. L’ho avuta in prestito d’uso nel 2011, con la promessa che se avessi vinto il Mondiale XC avrei potuto tenerla. Ora è davvero mia…
Poi ho una bici da corsa Look 566 con gruppo Shimano Dura-Ace. Ma questa l’ho comprata.
Per la manutenzione meccanica mi affido totalmente a Renzo, io sono soltanto in grado di lavare la bici e lubrificare la catena, o al massimo di gonfiare una gomma… ecco, in futuro dovrei imparare qualcosa in più a riguardo.
I miei allenamenti si svolgono per la maggior parte durante la pausa pranzo del lavoro, sulle strade delle Valli del Natisone, prevalentemente in bici da strada, mentre nel weekend esco in mountain bike. Questo inverno vorrei dedicarmi anche allo sci da fondo, le zone limitrofe casa mia sono particolarmente adatte. Amo questi posti, racchiudono meraviglie naturali che di volta in volta mi fanno scoprire nuove e ricche bellezze. Credo nella forza della Natura quando mi contagia coi suoi profumi e le particolarità di stagione in stagione. La bravura del mio allenatore sta anche nel fatto di lasciarmi all’oscuro fino a pochi minuti prima di partire del percorso che sceglie per me. Ogni giorno è una sorpresa e questa è una complicità per farmi incuriosire e divertire nell’affrontare un nuovo giorno sportivo. Non uso cardiofrequenzimetro, non uso misuratore di potenza, strumenti che però ho utilizzato per stabilire inizialmente le mie soglie e i miei parametri. Quando pedalo non uso cuffiette i-pod. Ascolto molto il mio corpo, mi piace apprezzare la condizione che cresce con gli allenamenti, siano essi in bici, che in palestra (circa tre volte alla settimana quasi tutto l’anno) ove eseguo esercizi di potenziamento, di postura, di mobilità della schiena e delle anche e di stretching (sempre seguita dal prof. Boccolini che è anche fisioterapista ed osteopata). Il nostro corpo è fatto per il movimento, è una macchina straordinaria.
Credo e applico le cure naturali, la fitoterapia, l’omeopatia e le tecniche di rilassamento tramite i massaggi energetici.
Credo nella forza interiore che uno ha, nella voglia di dare il meglio di se, nel voler onorare una gara col massimo che posso esprimere, senza farmi male e soprattutto con l’aspetto più importante: quello di divertirmi.
Riporto una frase del dottor Duranti che mi piace particolarmente: “Lo sport è energia, emozione, divertimento, entusiasmo… in una parola è Vita!”».
Obiettivi 2013.
«Non ho ancora pianificato nulla, vivrò un po’ alla giornata. Ripetere il Mondiale XC sarà difficile, la trasferta è costosa e non ho sponsor che finanzino almeno in parte l’impresa. Mi piacerebbe affrontare qualche competizione a tappe, iniziando magari con qualche gara dal dislivello e chilometraggio più abbordabili. E poi forse qualche granfondo su strada, anche se l’ambiente agonistico mi è parso eccessivamente competitivo e acceso».
E un tuo passaggio nella categoria Elite…
«Lo ritengo improbabile, allo stato attuale delle cose. Dovrei dedicarmi quasi a tempo pieno all’allenamento, ma non ho sufficienti risorse finanziarie per farlo. Tesserarmi Elite e non riuscire poi a essere competitiva mi infastidirebbe parecchio. A me piace fare nel migliore dei modi ciò a cui mi dedico».
Grazie per il tempo dedicatoci, Samira. Un grande “in bocca a lupo” per la tua prossima stagione.
«Grazie a voi di Mtb-Forum per avermi dedicato questo spazio. Un saluto a tutti, buon divertimento !!».