La manche di La Thuile dell’EWS raccontata da uno dei suoi principali protagonisti. Parole di Justin Leov. Foto di Jérémie Reuiller. Buona lettura!
Diventare papà
Subito dopo Valloire sono rientrato in Nuova Zelanda per quindici giorni. Il passaggio dall’estate all’inverno è stato piuttosto brusco! Ma essere a casa con Tory, mia moglie, mi ha fatto molto bene. Il motivo del mio viaggio era proprio Tory, incinta di nove mesi: il nostro primogenito poteva nascere in ogni momento.
Tory ha avvertito le prime contrazioni verso le 5:30 del mattino del 4 luglio. Alle 6 eravamo al Christchurch Woman’s Hospital e già alle 9:11 Luca James Leov era nato! Anche a lui piace correre! Tory e il bimbo sono tornati a casa il giorno seguente, felici e in forma, lasciandomi il tempo di trascorrere ancora qualche giorno con loro prima di ripartire per l’Europa.
Arrivando a La Thuile mercoledì 9 nel pomeriggio, è stata una sorpresa vedere la neve sulle montagne circostanti. Mi aspettavo di ritrovare la piena estate e non avevo praticamente niente di caldo nelle valigie!
Le condizioni in vetta, al momento dei giri di ricognizione del giovedì mattina, erano estreme; non ho mai avuto così tanto freddo in tutta la mia carriera di pilota. Anche solo riuscire a vedere il percorso era già una bella sfida. Tra jet lag, mancanza di allenamento e condizioni dantesche mi veniva da chiedermi che cosa stessi facendo lassù invece di essere a casa con Tory e Luca.
Venerdì, meglio equipaggiato per il freddo e un po’ meno sfasato, le cose sono migliorate.
Il percorso di La Thuile è un buon mix di rocce, ghiaia, prato e radici. I passaggi nel bosco spesso sono scoscesi. Molte riprese da fare in piano e salite corte e ripide. Per il primo giorno ho deciso di montare pneumatici DH perché volevo evitare nel modo più assoluto forature.
La 1a Speciale del weekend si è corsa sul tracciato più lungo e più complesso. Mi sentivo bene alla partenza ma già alla prima breve salita sull’erba mi sono reso conto di aver sbagliato pneumatici. Dovevo sprecare troppe energie e sentivo che non avrei potuto tenere il ritmo a lungo. Alla fine della Speciale sapevo che la giornata sarebbe stata lunga e difficile.
Nella Speciale 2 le mie sensazioni non erano buone. Non stavo andando troppo male ma avevo l’impressione che il tracciato mi si presentasse più velocemente della mia capacità di interpretarlo. Cominciavo a sentirmi veramente frustrato.
È andata meglio durante la terza Speciale. Ho trovato un buon ritmo e le mie sensazioni erano migliori ma mi sono fatto sorprendere da una curva in cui ho semplicemente dimenticato di virare! Sono risalito dal fossato saltando sulla bici per finire, di nuovo, con un tempo assai mediocre.
Al ritorno in hotel ero proprio deluso della mia performance!
La seconda giornata è cominciata ripetendo la Speciale 1 del giorno precedente. Ho deciso di montare pneumatici più scorrevoli. Con la pioggia della notte ci si poteva aspettare un percorso molto scivoloso. Infatti una perdita di aderenza della ruota davanti mi ha mandato a terra ma sono riuscito a non perdere troppo tempo. A questa Speciale sono arrivato 4°.
Sapevo che era inutile spingere troppo forte nelle due speciali successive; ero nono nel conteggio generale dopo la prima giornata e ci tenevo a riconquistare qualche posizione ma evitando cadute e problemi meccanici per non compromettere le mie possibilità nella classifica generale EWS.
Ho finito con il 6° miglior tempo le Speciali 5 e 6, arrivando in settima posizione assoluta nella prova di La Thuile. Ho perso un posto nella classifica generale EWS, ritrovandomi ora in 3a posizione. Considerando le circostanze, devo dire che tutto sommato mi ritengo felice del risultato!
Ringrazio per il supporto:
Trek Factory Racing Enduro, Bluegrass Protection, Met Helmets, Fox Racing Shox, Shimano, Bontrager, Adidas Eyewear, Stages Power Meters, CNP Nutrition.
Ancora una corsa molto dura! Non c’è da sorprendersi dopo una toccata e fuga in Nuova Zelanda per diventare papà, per poi tornare in Europa ad affrontare alcuni dei migliori biker del pianeta!
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