La bici dell’anno di Trek pesa 26kg… e non ha il motore!

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[Comunicato stampa] La bici dell’anno di Trek pesa 26kg, senza motore! Le Buffalo Bike sono progettate per affrontare le gravose condizioni stradali e ambientali nei paesi in via di sviluppo, dove vengono utilizzate come mezzi di lavoro e di trasporto, anche su lunghe distanze. Una soluzione di mobilità che può cambiare delle vite. Per questo, invece di selezionare un modello Trek come Bici dell’Anno, abbiamo scelto la proposta di World Bicycle Relief, sostenendo inoltre l’attività di aiuto alle popolazioni più povere con una donazione. Puoi unirti anche tu per un regalo di Natale utile, consapevole e originale.



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Biciclette semplici, ma robuste, affidabili, duttili e facili da riparare: così sono le Buffalo Bike. Trek ha partecipato alla realizzazione del prototipo, creato proprio nella sede centrale di Waterloo, ma non le troverete in negozio: sono distribuite da World Bicycle Relief, associazione benefica che si prefigge lo scopo di offrire strumenti di crescita a chi non può permetterseli. Perché – certo – la bicicletta è divertimento, salute, agonismo. Ma anche indipendenza e sviluppo sostenibile. Specialmente nelle regioni più povere del mondo, dove le due ruote a pedali rappresentano un indispensabile mezzo di trasporto per il lavoro e per le attività produttive.

Servono a bambini e ragazzi per recarsi a scuola, superando la barriera della distanza, spesso elevata, che separa le loro abitazioni dai luoghi di istruzione. Rendono più efficiente il lavoro degli operatori sanitari per raggiungere i pazienti costretti a casa: la loro lotta quotidiana contro malattie come malaria e Covid-19 è più efficace potendosi muovere più rapidamente per diffondere l’insegnamento delle basi di igiene e nutrizione. Con una bicicletta, agricoltori e piccoli imprenditori possono dare nuovo impulso alle proprie attività, trasportando maggiori quantità di prodotti in luoghi più lontani, implementando così i propri guadagni e migliorando le condizioni di vita delle loro famiglie. Le due ruote a pedali sono anche mezzi di emancipazione per le donne, che possono spostarsi liberamente e in sicurezza, accedendo a istruzione, sanità e commercio.

Ci avete mai pensato? Beh, è ora di farlo. Perché chiunque può dare il proprio contributo: una donazione di 147 euro, per esempio, è sufficiente per coprire il costo di una bicicletta Buffalo destinata a chi ne ha bisogno. Ma c’è di più: fino al 31 dicembre, Trek corrisponderà una cifra pari a qualsiasi donazione effettuata, contribuendo a raddoppiare le biciclette! Non importa quanto grande o piccola sia la tua offerta: qualsiasi importo aiuterà World Bicycle Relief a migliorare la mobilità delle persone che non sono in grado di permettersi un mezzo di locomozione proprio.

Trovate tutte le modalità sul nostro sito: trekbikes.com/it/it_IT/wbr-donate

Un’idea originale e sostenibile per un regalo di Natale ad amici e parenti: un dono consapevole che diventa strumento di cambiamento e che può cambiare una vita!

 

Commenti

  1. Come detto da più di qualcuno, l'alternativa è che Trek si tenesse i soldi in tasca e li usasse per altre pubblicità uguali a quelle di sempre, non ci vedo nulla di male se han voluto contribuire al progetto (chiaramente puntando ad un ritorno d'immagine).
    Ad ogni modo se volete saperne di più GCN ci ha fatto dei servizi anni fa sulle Buffalo Bikes dove spiegano meglio il tutto, me lo ricordo perchè avevo anche fatto una donazione all'epoca:

    [MEDIA=youtube]BDDS-Eg4eLo[/MEDIA]
    [MEDIA=youtube]ls7eq5JoSIg[/MEDIA]
    [MEDIA=youtube]tY5T3DRRVGI[/MEDIA]
  2. Conoscevo il progetto grazie a the sufferfest che ha inserito degli spezzoni pubblicitari alla fine di alcuni video, infatti avevo già donato e lo farò ancora visto che "vale doppio".

    Ricordo che il video spiegava come per una ragazzina in età scolastica avere una bicicletta fosse un modo per andare in modo sicuro a scuola senza fare ore di strada a piedi o accettare passaggi da ragazzi in moto non particolarmente affidabili...

    Chiaramente la Trek fa sempre i suoi interessi ma se nel frattempo fa anche del bene, non mi sembra il caso di demonizzare la cosa, anzi che iniziative del genere vengano apprezzate magari farà in modo che altre aziende si muovano allo stesso modo.

    E' poco, ma poco è meglio di niente.
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