La gogna mediatica

465

Avrete visto tutti il video del ciclista belga che spinge per terra una bambina, rea di non essersi spostata dalla ciclabile coperta di neve, malgrado lui avesse suonato una sorta di campanello più volte. Se ve lo siete persi, eccolo qui:

YouTube video

 



.

La bimba non si è fatta niente per fortuna, ma quello che manca nel video, a quando riferito dal Corriere, è che:

Il ciclista inoltre si sarebbe fermato per accertarsi delle condizioni della piccola e chiedere scusa imbattendosi però «nell’aggressività del padre». Per questo, per evitare che la discussione degenerasse, l’uomo in bici si sarebbe allontanato. Il punto è che nel seguito del video questa parte della scena — lo stop e le scuse — non si vede.

Il padre è lo stesso che stava riprendendo la famiglia mentre passeggiava, e che non ha avuto remore a sbattere il video online, con conseguenze catastrofiche per il ciclista, un sessantunenne con figli e nipoti, bersagliato da insulti e minacce dei soliti webeti dal social facile.

Rischierebbe la galera, anche se bisogna discernere dai titoli sensazionalistici dei quotidiani dalla realtà, che vede per ora solo un gran lavoro di avvocati, in attesa del giudizio in tribunale a febbraio. Già, perché la la procura procede per aggressione e percosse.

Forse, come ciclisti e come persone, l’unica è contro-armarsi di telecamere attaccate al manubrio, e avere un bell’account su cui potersi difendere dallo sputtanamento mediatico così in voga. Oltre, naturalmente, a stare il più lontano possibile da persone e zone abitate, cosa divenuta più difficile da quando è iniziata la pandemia, visto che girare all’aria aperta è l’unica cosa che si può fare veramente. Fermo restando che bisogna prestare attenzione agli altri fruitori di sentieri e ciclabili, a prescindere, e che quindi il ciclista del video si sarebbe dovuto fermare e aspettare che la bimba si spostasse.

La pandemia finirà, la gente tornerà nei centri commerciali ed in palestra, ma i webeti non spariranno, purtroppo, né i video che mostrano solo mezza verità.

 

Commenti

  1. il problema è quando c'è la gogna mediatica (e gli insulti e le minacce) per chi non ha fatto nulla. Vedi la prima infermiera vaccinata...
  2. Velocity:


    Ecco dopo anni e anni passati in questo modo posso anche capire una reazione del genere come il ciclista del video anche se io non lo avrei mai fatto né lo giustifico...
    Ecco l'apologia con buonismo in zona cesarini.
  3. Premesso che se il gesto e' stato volontario il ciclista e' un coglione, aggiungo che io mio figlio non lo lascio andare a cazzo in mezzo alla ciclabile fregandomene del frequente sopraggiungere dei ciclisti, magari anziani (x di piu' con neve a terra), che in caso di caduta potrebbero averne danni anche gravi. Me li tengo x mano i figli piccoli. A questi si vede chiaramente che non gli frega niente del sopraggiungere dell'anziano. Adesso in tribunale, ammesso che si riesca a dimostrare la volontarieta' del gesto, il ciclista ne uscira' con poco piu' che una lavata di capo, ma al padre con la passione dei social credo che una bella causa di risarcimento fara' passare x un po' la frega del postare filmati. Ben gli sta, poteva limitarsi alla denuncia.
Storia precedente

Come regolare le forcelle Fox

Storia successiva

Ad un passo dal baratro

Gli ultimi articoli in News