La grande traversata dell’Elba in MTB con Padbike

Chi non conosce l’Elba? Lo “scoglio”, come viene chiama affettuosamente l’isola dalla nostra guida Michele, negli ultimi anni è diventato una meta imperdibile per moltissimi appassionati di MountainBike.

In foto, mentre percorriamo il sentiero Zucca 2 in mtb, situato nell’Elba Ovest Bike Land

Sebbene l’Isola dell’Arcipelago Toscano sia relativamente piccola possiede una morfologia estremamente varia. In pochi chilometri il paesaggio ed il terreno cambiano completamente: dai fitti boschi di felci del Monte Capanne agli aridi crinali rocciosi di Cima del Monte, passando per i paesaggi marziani delle miniere in disuso del Capoliveri Bike Park, o attraverso le antiche fortificazioni costruite con immensi massi di pietra nella Bike Land Elba Ovest.

Con i suoi oltre 200 single trail a picco sul mare sorge spontanea una domanda:
ma quali sono i sentieri da MTB più spettacolari dell’Isola d’Elba?

In foto, mentre ci riposiamo dopo un breve tratto di portage per raggiungere Cima del Monte

È proprio per rispondere a questo quesito che Elias, Lytia, Maria, Max ed io, siamo partiti dal porto di Piombino verso quella che consideriamo a posteriori la più bella esperienza in Mountain Bike della nostra vita: la Grande Traversata Elbana.

Sto parlando di un Tour in Mountain Bike itinerante di oltre 120 chilometri da percorrere in 3 o 5 giorni, nel quale gireremo l’intera Isola con l’obiettivo di svelarne i suoi angoli più unici e meno conosciuti.

Tutto questo è stato possibile grazie alla magistrale organizzazione dello staff di Padbike che, dalla guida locale ai trasferimenti, dagli alloggi al trasporto bagagli, non ha lasciato nulla al caso durante questa avventura su due ruote, liberandoci dalla fatica di dover organizzare il tutto.

In foto, il gruppo affronta un tratto panoramico sul sentiero Buca del Bandito

Prima di continuare ci teniamo a sottolineare che i sentieri da MTB più belli da noi selezionati all’Elba si basano su nostre scelte soggettive. Ogni rider ha delle preferenze specifiche dettate da molti fattori e per questo invitiamo ognuno di voi lettori a visitare quest’Isola magica per scoprire quali sono i vostri sentieri preferiti.

Giorno 1 (venerdì)

Da Portoferraio a Marina di Campo in MTB
Percorrendo i magici Single Trail dell’Elba Ovest
(↑ 1200m, → 40km)

Una foto aerea di Portoferraio, Isola d’Elba

Si parte!
Dopo essere sbarcati a Portoferraio e aver caricato i bagagli sul transfer che li porterà direttamente a destinazione, facciamo la conoscenza di Michele, la guida dello staff di Padbike che ci farà conoscere gli angoli più iconici dell’Isola. Con più di 8 anni di esperienza, conosce i sentieri dell’Elba come le sue tasche.

In foto, una salita tecnica in mtb nei pressi di Masso alla Quata

Mentre ci lasciamo alle spalle Portoferraio in direzione dell’ Enfola percorrendo una strada bianca a picco sul mare, la guida Michele ci spiega come la Grande Traversata Elbana non sia un viaggio adatto a tutti. Sebbene si possa rendere meno impegnativo, questo Tour a tappe richiede un buon allenamento e una discreta tecnica di guida. «Tutt’altra storia se viene fatto con una E-MTB» continua Michele. «In tal caso diventa tutto meno impegnativo». Purtroppo o per fortuna però non era il nostro caso.

In foto, una vista panoramica dell’Elba nei pressi di Marciana, del nostro gruppo e le MTB.

Dopo aver passato la Villa Di Napoleone iniziamo a salire veramente per raggiungere il Monte Perone e poi Masso alla Quata, situato a 746m sul livello del Mare. La vista è da togliere il fiato e giustifica totalmente i 600m di dislivello positivi.

In foto, mentre scendiamo con le nostre Mountain Bike dal sentiero Zucca 2

Dal monte Masso alla Quata partono la maggior parte dei sentieri della Bike Land Elba Ovest, ovvero la più grande Trail Area sull’Isola, dopo il Capoliveri Bike Park. Nella parte più alta troviamo 5 sentieri, tutti immersi in un bosco di felci che garantisce un terreno morbido e un ottimo grip. Nessuno di questi ha passaggi impegnativi, anzi, grazie alle numerose curve paraboliche, li abbiamo trovati perfetti per riscaldarci. Il nostro preferito è stato Zucca 2, sia per l’elevato numero di linee possibili che per l’abilità di sfruttare al meglio il poco dislivello.

Voto 8.5

In foto, la nostra la guida che salta un albero caduto.

Il ritmo cambia decisamente sui sentieri che percorriamo subito dopo. In particolare Cielo Alto e Sassi Ritti.
Si tratta di 2 Trail, uno di seguito all’altro, entrambi fisici e tecnici, con una vista spettacolare dell’arcipelago Toscano sullo sfondo. Mentre si scende si ha l’impressione di tuffarsi in mare.
Voto 9.5

In foto, in sella alle MTB mentre scendiamo dal sentiero Sassi Ritti. In lontananza si può vedere Marina di Campo, Isola d’Elba.

In alcuni tratti si passa sopra a delle formazioni rocciose veramente uniche. Arriviamo in fondo stanchi, ma decisamente appagati dopo una discesa di 5km e oltre 600m di dislivello. Non è un caso che proprio qui si svolga ogni anno il campionato Toscano di Enduro (TES).

In foto, mentre percorriamo un tratto di Cielo Alto in MTB.

Nel tardo pomeriggio arriviamo al nostro albergo a Marina di Campo, nelle camere ritroviamo i nostri bagagli, al cui trasporto ha provveduto lo staff di Padbike. Dopo un aperitivo sul lungomare con i miei compagni e la guida, rientriamo all’alloggio dove ci attende una cena a base di deliziosi primi di pesce.

Giorno 2 (sabato)

Da Marina di Campo a Lido di Capoliveri in MTB
Da est a ovest dentro i sentieri del Toscano E-Enduro
(↑ 1200m, → 35km)

Dopo aver fatto un’abbondante colazione e lasciato i bagagli al transfer di Padbike, partiamo con la nostra guida Michele in direzione Lacona. In questa seconda giornata andremo a percorrere i 4 single Trail protagonisti di una precedente edizione del campionato Toscano di E-Enduro, situati nella zona centrale dell’Isola d’Elba.

Una volta raggiunta la vetta del Monte Tambone imbocchiamo Cornicione Trail: un sentiero veloce e molto divertente che scende fino alla spiaggia di Laconella con una lunghezza di 2.4km e 300m di dsl. Non presenta particolari difficoltà se non qualche curva in contropendenza. Nel primo tratto si percorre il crinale del Monte Tambone, passando per un susseguirsi di curve che ci portano a un tratto più pedalato fino a raggiungere la spiaggia di Laconella. Nel complesso un giusto mix tra flow e tecnico con in sottofondo una vista mozzafiato dell’Isola d’Elba.
Voto 8+

In foto, il sentiero Cornicione che da Monte Tambone scende fino alla spiaggia di Laconella

Ci aspettano ora Barbatoja DH, Elba 500 e Serra del Pero, ovvero altri 1000m di dislivello positivi. Le nostre gambe però iniziano ad accusare il dislivello del giorno prima. Ci rendiamo conto che non riusciremo mai a percorrere tutti i sentieri che ci eravamo prefissati. Ci avvaliamo allora dell’aiuto di Lorenzo, anche lui una guida Padbike, che ci soccorre al volante di uno Shuttle con carrello per le bici.

In foto, alcuni passaggi tecnici in MTB sul sentiero Cornicione

In questo modo riusciamo a raccogliere le ultime forze per affrontare in sicurezza le ultime discese. Il suggerimento di Michele si è rivelato molto prezioso. Si trattava infatti di single trail molto tecnici quasi da Downhill per la pendenza e la dimensione dei dossi che richiedevano la massima attenzione. Seguendo le traiettorie della guida e prendendo qualche deviazione siamo riusciti a evitare i passaggi più ostici.

Voto Barbatoja DH e Elba 500: 8-
Voto Serra del Pero: 8+

In foto, le ragazze che realizzano di aver conquistato il Monte San Martino

Una volta finito l’ultimo Trail imbocchiamo una strada bianca molto panoramica che ci porta al nostro secondo Hotel situato a Lido di Capoliveri. I bagagli sono già nelle nostre camere. Alla sera ci attende una cena a due portate.

Giorno 3 (Sabato)
Da Lido di Capoliveri a Rio Marina in MTB
Affrontando la Buca del Bandito
(↑ 1200m, → 40km)

In foto, la parte iniziale della Buca del Bandito

Dopo aver recuperato le forze con un’abbondante colazione e aver lasciato i bagagli al transfer di Padbike, partiamo con la nostra guida Michele in direzione Cima del Monte a quota 515m sul livello del mare. Gli ultimi 100 m di salita per raggiungere la vetta sono talmente ripidi che siamo costretti a spingere le bici. Da qui inizia la Buca del Bandito, un sentiero formato da quattro tipologie di terreno diverse, che si estende per 3.6km e copre 460m di dislivello.
La vista è da togliere il fiato: in lontananza il Castello del Volterraio e sullo sfondo il Monte Capanne.

In foto, la vista dalla Cima del Monte

Il primo tratto è tecnico e scosceso e occorre dosare bene la velocità. Il terreno è formato da lastre di pietra e sassi smossi che non facilitano la guida. Nella seconda parte invece la superficie cambia completamente. Entriamo infatti in un bosco pieno di salti e curve paraboliche dove riusciamo a prendere più velocità. Il caso ha voluto che, proprio mentre stavamo percorrendo l’ultimo sentiero, sia Elias che Lytia hanno forato una gomma. Sebbene questo piccolo inconveniente, La Buca Del Bandito ci ha lasciati con il sorriso più grande dell’intera vacanza.

Voto 10

Con breve trasferimento su una strada bianca arriviamo a Rio Marina nel primo pomeriggio, dove ci aspetta il traghetto. Purtroppo anche questa avventura è giunta al termine. Dopo aver recuperato i bagagli dal transfer e salutato la guida Michele, ci imbarchiamo sulla nave che ci riporta a Piombino.

Informazioni Tour

Se foste interessati a vivere un’esperienza simile all’Isola d’Elba, vi consigliamo caldamente di partecipare ad uno dei numerosi Tour organizzati dallo staff di Padbike. Noi ci siamo trovati benissimo.
Quest’estate invece parteciperemo ad un nuovo tour sempre organizzato dai ragazzi di Padbike sul Sellaronda, ma stavolta in E-MTB!

Elias, Maria, Lytia, Max ed io per fare La Grande Traversata Elbana in MTB di 3 giorni (da Venerdì a Domenica) abbiamo speso 390€ a persona. Nella tariffa è incluso il supporto di una guida Padbike, il trasporto bagagli, pernottamento, cene e colazioni e un’assicurazione in caso di infortunio.
Trovate ogni dettaglio sul loro sito!

Foto di Max Draeger.
Testo di Pietro Franchetti

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