Scott presenta la nuova Scale 2023, una hardtail con ruote da 29 pollici, telaio in carbonio o alluminio e, nella versione RC SL da noi provata in taglia M, dal peso di 8.99 Kg rilevati sulla nostra bilancia.
Ho avuto modo di testarla per un mese sui sentieri di casa e sui percorsi gravel della laguna di Venezia. Cliccate sul video per conoscerne i dettagli e sapere come va oppure leggete una sintesi qui di seguito.
Rispetto al modello precedente la Scale è diventata più lunga, ha un angolo sterzo più aperto (ma ha una serie sterzo eccentrica disponibile) e un angolo sella più verticale.
Per una prova esaustiva vi rimando al video.
Probabilmente vi sarà saltato all’occhio che la bici in test non ha il reggisella telescopico, dettaglio che farà felici i grammomaniaci ma un po’ meno chi ama muoversi su terreni tecnici anche con una front. Appartenendo io al secondo gruppo, mi sono trovato a girare su percorsi piuttosto semplici e senza grandi pendenze, perché ormai sono così abituato ad usare il telescopico da non poterne fare a meno.
Bisogna però dire che chi si compra una bici del genere ama sgasare in salita e fare granfondo, fra le quali è quasi impossibile trovare qualche discesa tecnica, quindi non avrebbe avuto senso snaturare il test andando a cercare percorsi impestati.
Va da sé che il peso piuma, unito alla grande rigidità del telaio e delle ruote, rendono divertenti anche le salite più lunghe, comprese quelle su asfalto.
Non manca infatti neanche su questa Scott il Twinlock, ovvero il comando remoto a manubrio a tre posizioni: aperto, trazione e chiuso, chiaramente solo per la forcella.
Se non fosse per la sezione generosa delle gomme e il manubrio, si potrebbe pensare di essere su una bici da corsa, vista anche la posizione in sella con busto piuttosto basso. La chiusura delle forcella è infatti completa.
Parlando di telaio, il modello in test è quello con il carbonio più pregiato, l’HMX-SL. Il suo peso dichiarato in taglia M e con tutte le viti e il forcellino UDH è di 847 grammi, 32 in meno rispetto al passato.
Peso raggiunto tramite risparmio di materiale nei punti di rinforzo e un hardware più leggero e più minimalista.
La Scale in prova monta le carissime Syncros Silverton SL, con la caratteristica costruzione in carbonio in un pezzo unico mozzo – raggi – cerchio. Molto rigide, si sono sono rivelate meno scomode del previsto anche grazie alla combinazione con le Maxxis Rekon Race da 2.4″, previa corretta pressione di esercizio.
Per questo mi sono venuti molto comodi i sensori TyreWiz, di modo da poter trovare il giusto compromesso fra trazione e resistenza alle pizzicature.
La trazione è il punto critico di ogni front, in particolare in salita. Sul percorso del video, che sono solito fare con una full da xc, sono più lento soprattutto per i tratti sconnessi in salita, dove mi trovo obbligato ad alzarmi dalla sella e cercare di tenere la ruota posteriore incollata al terreno, alla ricerca di grip.
Grip quasi inesistente su rocce bagnate. Le Rekon Race non sono a loro agio su questo tipo di superficie a causa dei loro tasselli bassi e ravvicinati che vanno a riempirsi in fretta di terra e fango senza poter scaricare velocemente.
È proprio in discesa che la nuova Scott Scale mi ha sorpreso di più, cioé proprio dove me lo aspettavo di meno a causa della sella alta e del retrotreno senza sospensione. Innanzitutto i freni Trickstuff Piccola hanno potenza da vendere, anche se si sono rivelati molto rumorosi in frenata. Come potete vedere dalla foto qui sopra, si prestano molto bene ad un passaggio dei tubi quasi del tutto nascosto, visto che il passaggio del tubo è molto vicino al manubrio quando esce dal pompante e passa nella serie sterzo.
Soluzione questa che fa rizzare i capelli ad ogni meccanico, professionista o fai da te, nel caso voglia abbassare il manubrio o fare manutenzione alla serie sterzo, ma che ormai sembra essere diventata un trend fra i produttori di bici. Di sicuro è più facile far passare i cavi nel telaio, anche perché la Scale ha uno sportellino sotto il movimento centrale per facilitare l’operazione.
Tornando alla discesa, Scott è riuscita a creare un telaio rigido ma allo stesso tempo relativamente comodo, nel senso che assorbe bene le piccole vibrazioni, come ho avuto modo di constatare durante un giro gravel di oltre 100km da Jesolo a Treviso e ritorno. Non è infatti un caso se Scott ha sviluppato anche una forcella rigida per questa Scale, pensata proprio per il gravel.
La cosa più interessante è però data alla geometria che rende questa Scale una bici divertente malgrado i soli 100mm di escursione anteriore. Mi sono divertito a buttarla dentro in curva, a pomparla sugli ostacoli e a buttarci dentro il rilancio in curva dove brilla, trazione permettendo.
Negli 8.99Kg è compreso anche un powermeter Quarq con corona da 32 denti ed un tendicatena agganciato direttamente al telaio.
Sul top di gamma non poteva mancare la trasmissione elettronica SRAM Eagle AXS, di cui abbiamo tessuto le lodi in diversi test.
Tornando al telaio, molto furba l’idea di risparmiare peso sulle viti dell’attacco per il secondo portaborraccia. Nel caso serva, si tolgono le coperture in gomma e si mette l’inserto in metallo necessario per fissarlo.
Quindi, per chi è la nuova Scott Scale? Sicuramente per i granfondisti che prediligono tracciati scorrevoli. Però, se ci montate un reggisella telescopico, questa bici può diventare una bella sorpresa in quando a versatilità e divertimento, sempre tenendo ben a mente che si tratta di una hardtail e che dunque non avrà mai la trazione e la velocità su salite tecniche di una full.
Scott Scale RC WC SL (in test): 13.999€
Scott Scale RC WC EVO: 9.499€
Scott Scale RC WC: 7.499€
Scott Scale Team Issue: 4.799€
Scott Scale Team: 4.799€
Scott 910: 3.999€
Scott 920: 3.299€
Scott 925: 2.799€
Scott 930: 2.499€
Scott 940: 2.099€
Per gli allestimenti vedere il sito Scott.
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