Il manubrio, insieme ai pedali ed alla sella, è uno dei tre punti di contatto bici-biker. Il suo corretto posizionamento è fondamentale per assumere la corretta postura in salita ed avere il giusto feeling di guida in discesa.
Le biciclette infatti vengono proposte in taglie standard e le misure antropometriche di ogni rider possono variare. Ci sono rider con le braccia più o meno lunghe, così come ci sono rider che per ragioni di comfort o problemi alla schiena preferiscono una posizione più seduta. Ecco che quindi l’esigenza di variare la posizione del manubrio a seconda delle proprie esigenze o dei propri gusti è davvero molto diffusa.
La posizione del manubrio può essere variata in due modi.
Posizione verticale
Il posizionamento verticale del manubrio influisce moltissimo sull’inclinazione della schiena, sia in salita che in discesa ed incide in maniera secondaria sulla ripartizione dei pesi.
Viene da se che più il manubrio è basso, più dovremo abbassarci per raggiungerlo e quindi la nostra schiena si piegherà maggiormente.
Per quanto riguarda la ripartizione dei pesi l’effetto dell’altezza manubrio è secondario, ma non irrilevante. Inclinando avanti il busto porteremo in avanti anche il baricentro. Il busto e la testa sono infatti la parte più pesante del nostro corpo. Seppur non maniera evidente come con la posizione orizzontale, anche abbassando o alzando il manubrio andremo a portare il peso più o meno in avanti.
Cominciamo con il chiarire un aspetto importante: tra i vari metodi che andremo a vedere per variare l’altezza del manubrio non ci sono differenze. Quello che conta è solo il risultato, ovvero di quanto alziamo o abbassiamo le manopole rispetto alla posizione originaria. Che poi si ottenga questo risultato con gli spessori, variando il rise o l’orientazione della pipa poco cambia.
Numero di spessori
Il metodo più semplice per alzare o abbassare il manubrio è agire sugli spessori. Su tutte le bici si lasciano in genere alcuni spessori sotto e sopra l’attacco manubrio. Spostando in maniera opportuna questi spessori si può alzare o abbassare lo stem ed il manubrio di conseguenza.
Il numero totale di spessori (o meglio la loro altezza) deve rimanere sempre costante a meno che non si voglia tagliare il cannotto forcella, si possono tuttavia spostare sopra o sotto l’attacco manubrio a piacimento. Se andiamo a mettere spessori sotto l’attacco, alzeremo la posizione del manubrio. Se andiamo a spostare spessori mettendoli sopra l’attacco manubrio lo abbasseremo. E’ abbastanza intuitivo.
Il vantaggio di questa soluzione è la completa e totale reversibilità: non ci piace il nuovo assetto? Possiamo tornare indietro quando vogliamo. Inoltre è a costo zero, poichè non serve cambiare alcun componente.
Rise del manubrio
Gli spessori però non sempre bastano. Specie se abbiamo il cannotto molto corto, possiamo trovarci nell’impossibilità di alzare il manubrio oltre un certo limite, così come al contrario se ci troviamo già con lo stem a contatto con la serie sterzo, non possiamo abbassare ulteriormente.
Ecco che quindi può essere necessario agire sul rise del manubrio. Il rise del manubrio è il suo rialzo, ovvero quanto sono rialzate le manopole rispetto alla parte centrale che si fissa sullo stem. Un manubrio con rise 20 avrà le manopole 20mm più alte rispetto al centro, e così via.
A differenza degli spessori, il rise è specifico per ogni manubrio. Se vogliamo intervenire su questo parametro, dobbiamo per forza di cose sostituire il manubrio con uno più o meno rialzato.
Orientamento dell’attacco manubrio
Molti attacchi manubrio hanno un’inclinazione, che si misura in gradi. A seconda dell’inclinazione del’attacco manubrio e della sua lunghezza si ottiene un certo rialzo.
Mettendo l’attacco con l’inclinazione rivolta verso il basso, andremo ad abbassare la posizione del manubrio, viceversa mettendo la pipa con l’inclinazione verso l’alto, andremo ad alzarne la posizione.
L’operazione di inversione dell’attacco manubrio è piuttosto semplice, basta smontarlo e rimontarlo al contrario. E’ a costo zero e completamente reversibile.
Posizione orizzontale
La posizione orizzontale del manubrio incide notevolmente sull’inclinazione della schiena e sulla ripartizione dei pesi.
Viene natura comprendere come, avanzando il manubrio, sia necessario assumere una posizione più distesa per poterlo raggiungere. Le braccia si allungano in avanti e la schiena si inclina maggiormente. Si assume insomma una posizione più distesa.
Per quanto riguarda la ripartizione dei pesi, l’avanzamento/arretramento del manubrio è estremamente influente. Come abbiamo detto buona parte del peso del nostro corpo si trova nel busto e nella testa, andando quindi a variare l’appoggio delle mani andremo a portare più in avanti o più indietro la posizione di questi ultimi e quindi del nostro baricentro.
Lunghezza attacco manubrio
Purtroppo l’unico modo per variare la posizione del manubrio è intervenendo sulla lunghezza dell’attacco. In commercio esistono attacchi manubrio di diversa lunghezza, dai 33mm ai 120mm ed oltre. Sta a noi scegliere quello che fa al caso nostro.
Per variare questo parametro l’unica opzione è sostituire l’attacco con uno di una lunghezza adeguata. Non esistono, per ovvie ragioni di sicurezza, attacchi manubrio a lunghezza variabile (anche se qualcuno ci stava pensando!)
La giusta posizione del manubrio si ottiene spesso solo dopo numerose prove. Non abbiate paura di trovare diverse configurazioni, perchè certe volte passando da una bici all’altra o con l’evolversi delle geometrie cambiano anche le necessità in termini di avanzamento e rialzo del manubrio. Con le moderne geometrie ad esempio, con un orizzontale virtuale decisamente più lungo del passato, è pressochè normale montare attacchi manubrio piuttosto corti. Lo fanno già quasi tutti i produttori di serie.
Certo, come prima cosa nel valutare la corretta posizione in sella bisogna sempre considerare le misure antropometriche del rider (lunghezza braccia, busto e gambe) e le geometrie del telaio, ma poi la miglior posizione la si trova sempre sul campo, soprattutto nelle discipline in cui oltre alla salita conta anche la discesa, quindi provate, provate e riprovate!