Secondo appuntamento con gli approfondimenti sulle cinque bici più longeve che prenderanno parte alla stagione 2023 di UCI DH World Cup. La protagonista di questo articolo è la Specialized Demo, l’ammiraglia da DH del marchio della grande S, che è la seconda bici più “anziana” tra queste cinque, subito dopo la Santa Cruz V10 protagonista del primo approfondimento. La storia della Demo nasce nel 2004 con la Demo 9, una belva da 9 pollici di escursione (230mm) con telaio in alluminio e sistema di sospensione basato su un semplice giunto Horst come da tradizione Specialized tuttavia molto articolato per quegli anni, con il fodero basso con capriata superiore che si occupa di comprimere l’ammortizzatore.
Nel 2007 Specialized rinnova la Demo che mantiene il design del sistema di sospensione ma riceve un restyling generale delle geometrie e delle linee, più morbide e sinuose, abbandonando quell’aspetto spigoloso del primo modello. Per il modello da DH l’escursione passa da 9 a 8 pollici, opzione che nella prima versione era destinata al modello da freeride che invece in questa nuova edizione dispone di 7 pollici (Demo 7). Nel 2009 Specialized stringe una partnership con Sean Heimdal, team manager della fortissima squadra Mad Catz Racing (leggi l’articolo dedicato) che annoverava campioni del calibro di Sam Hill e Brendan Fairclough. La squadra prende il nome di Monster Energy – Specialized e nella prima stagione in sella alla Demo 8, Sam Hill vince la classifica generale di World Cup.
Nel 2010, l’apporto dei campioni del team e il confronto con le gare ha portato allo sviluppo della terza edizione della Demo che uscirà sul mercato l’anno successivo, dopo una stagione di gare. Il sistema di sospensione resta confermato mentre la bici in generale mostra chiaramente l’evoluzione prettamente race, con geometrie più lunghe e aggressive e un design del telaio più compatto, con baricentro molto più basso. Nel 2012 esce la versione in carbonio, pressoché identica alla sua controparte in alluminio che resta in gamma ma non viene più utilizzata in gara. A Hill e Brendog, Heimdal affianca il giovane talento Troy Brosnan e i due australiani, Hill e Brosnan, portano a Specialized due titoli mondiali, rispettivamente elite e junior, ai Worlds del 2010 di Mont-Sainte-Anne. La Specialized Demo viene così fregiata per la prima volta dei colori iridati. Brosnan bissa l’anno successivo a Champery, ancora da junior. Nel 2013 il team cambia formazione e viene reclutato Aaron Gwin da affiancare a Brosnan. Celebre la sua discesa senza copertone nel 2014 a Leogang.
A metà stagione 2014, dopo qualche esperimento con il formato 27.5″ sul telaio di quell’anno, viene affidato ad Aaron Gwin il nuovo modello di Demo per la sua ultima stagione in quello che è diventato lo Specialized Factory Team. In questa versione, che verrà commercializzata nel 2015, la Demo cambia interamente e radicalmente look. Il telaio è in fibra di carbonio, ancora più snello e basso di baricentro. Il sistema di sospensione è un cinematismo Horst molto particolare come dimensionamenti di bielle e carro che gli fanno assumere un aspetto per certi versi più simile a un Lawwill. Il triangolo anteriore ha forma asimmetrica nell’area dell’ammortizzatore. Le nuove geometrie, più aggressive, si possono anche regolare su due posizioni preimpostate e il formato ruota è il 27.5″ (o 650b, come preferiva chiamarlo Specialized). Nel 2016, con l’uscita di Gwin, Specialized stringe una partnership con Pure Agency che crea lo Specialized Gravity Team con i due giovani mattatori Loïc Bruni e Loris Vergier e il giovanissimo Finn Iles che si vanno ad affiancare a Brosnan, riunendo così in sella alla Demo, 4 degli atleti più forti di quel periodo (e non solo).
Nel 2017 Brosnan e Vergier cambiano squadra e Bruni diventa l’atleta simbolo di Specialized, sempre affiancato da Iles che è piuttosto discontinuo nel rendimento mentre Bruni porta costantemente risultati importanti tra cui due titoli mondiali, nel 2017 a Cairns e nel 2018 a Lenzerheide. Con la collaborazione del talento francese, nel 2019 nasce la quinta serie della Demo, per la quale viene adottato l’alluminio, ruote 29 pollici o mullet, ma che in gara viene usata prevalentemente nella seconda configurazione, geometrie ovviamente attualizzate e sistema di sospensione che ritorna a una versione vagamente più simile, sia concettualmente che esteticamente, a quella storica della Demo. Bruni porta questo nuovo modello, nella sua stagione di esordio, a vincere sia la overall di World Cup che i mondiali. Vince nuovamente la overall nel 2021 e i mondiali nel 2022.
Non abbiamo ancora conferma che il campione del mondo in carica Loïc Bruni, il suo compagno di team Finn Iles e la new entry Jordan Williams disputeranno la stagione 2023 con l’attuale modello di Demo. All’esordio di stagione, al Crankworx di Rotorua, Bruni ha corso proprio con questa bici, tuttavia considerando che il circuito di DH World Cup non inizierà prima di giugno, c’è ancora tempo per lavorare su un nuovo modello dato che l’attuale sarebbe già al suo quinto anno di gare. Se Specialized non cambierà telaio, magari Öhlins svelerà finalmente il sistema elettronico di comando remoto dell’ammortizzatore che il team cela sotto a un carter in carbonio ormai da diverse stagioni.
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