L’appuntamento di oggi con la rubrica Amarcord è dedicato alle biciclette che hanno segnato, come pietre miliari, la storia della Mountain Bike mondiale. Stiamo parlando delle biciclette che hanno portato i loro piloti a salire sul gradino più alto del podio, nell’evento più importante di ogni stagione di MTB: il Campionato del Mondo Downhill.
Spesso le foto a disposizione negli archivi web non sono di buona qualità,purtroppo. Abbiamo selezionato le migliori, sperando che rendano ugualmente giustizia alla bellezza di questi gioielli di tecnologia di ciascuna epoca.
La prima MTB è la Miyata Koga dello statunitense Greg Herbold, che nel 1990 vinse i primi MTB World Championship della storia, che si svolsero a Durango, in Colorado (USA). Come possiamo vedere, le MTB di quegli anni non avevano ancora una identità separata tra DH e XC, difatti erano parecchi gli atleti che, con la stessa bicicletta, prendevano parte alla gara in entrambe le discipline.
Il secondo Campionato del Mondo si svolse in Italia nel 1991, più precisamente al Ciocco, nel comune di Barga (LU). A vincere fu lo svizzero Albert Iten, su MTB Cilo con sospensioni ATZ sia all’anteriore che al posteriore. In quello stesso mondiale, un giovanissimo Bruno Zanchi conquistò il titolo di Campione del Mondo Junior.
Nel 1992 i Worlds ebbero luogo a Bromont, in Canada. La vittoria andò all’americano Dave Cullinan su Iron Horse FS Works, che altro non era che una Sintesi Verlicchi DH con sospensioni Marzocchi, rimarchiata dal brand statunitense. Anche Kona all’epoca rimarchiava la stessa bicicletta, montata allo stesso modo. Tuttavia il nome legato all’impresa iridata lo acquisì Sintesi, come detentore del progetto, che infatti dalla stagione successiva chiamò quel modello Sintesi Bromont, dal nome della località dell’evento.
Il 1993 fu l’anno dei famigerati mondiali di Mètabief, Francia. Un tracciato all’avanguardia e un folto numero di iscritti videro la crescita della disciplina. Ad affermarsi fu un atleta statunitense sconosciuto ai più, proveniente dal BMX, da cui importò i pedali flat accoppiati alle scarpe da skate. Il suo nome è Mike King e fu il primo atleta con i flat in una competizione internazionale: qualcosa cominciava a cambiare. King si presentò alla gara con una sconosciutissima bici Balance, che era il marchio per cui correva in BMX, conosciuto oltreoceano ma non altrettanto in Europa. Si trattava di un Single Pivot con infulcro decisamente molto alto. Il setting particolare di King tradiva la sua provenienza dal BMX: sella molto bassa e manubrio alto, pedali flat per l’appunto e gabbietta artigianale al posto del deragliatore, come guidacatena per corona singola!
Nota – Viste le difficoltà iniziali a reperire una foto della Balance di King, si è mosso in nostro aiuto Francesco Maggiorelli di Mountain Bike World, che ci ha gentilmente inviato la scansione di questa foto da un giornale dell’epoca. Grazie!
Nel 1994 si torna in Colorado, più precisamente a Vail, per la quinta edizione dei Campionati del Mondo Downhill. La vittoria va al francese François Gachet, che guidava una stupenda e ancora rudimentale Sunn Radical: la prima di una lunga serie di vittorie iridate per il marchio francese di MTB.
E a proposito di lunga serie di vittorie iridate, approda alla categoria Elite il Campione del Mondo Junior Nicolas E.T. Vouilloz, vincendo il primo dei suoi 7 titoli mondiali da Elite. Siamo a Kirchzarten nel 1995 e Nico corre su una GT LTS Team.
Nel 1996 a Cairns, Australia, Nico conquistò il suo secondo titolo iridato da Elite, sempre a bordo di una GT LTS-1, dove fece la sua comparsa una delle prima forcelle da DH a doppia piastra della storia, una Rock Shox Judy DHO.
Nel 1997 Nico cambiò squadra, passando a Sunn, ma non cambiò la sua indole di vincitore. Con la Radical, montata con sospensioni Sunn, a Chateau d’Oex in Svizzera E.T. conquistò il 3° mondiale da Elite di fila e passò alla storia. Ma fu solo l’inizio.
Per la stagione 1998 Sunn apportò alcune modifiche strutturali al telaio, che diventò doppia culla, ma conservò la tipologia di sospensione, rivista e affinata. Questa nuova versione prese il nome di Sunn Radical Plus e portò Vouilloz a vincere il suo 4° titolo consecutivo a Mont Sainte-Anne, Canada.
Sunn fu in costante evoluzione, forte delle vittorie di Nico ma anche delle maglie iridate di Anne Caroline Chausson e dello Junior Fabien Barel, oltre ai brillanti risultati in World Cup di tutta la squadra, della quale fecero parte inoltre Cedric Gracia e Mickael Pascal. La Sunn Radical Plus del 1999, con cui Vouilloz vince i Worlds di Åre, in Svezia, subì ancora modifiche. L’ammortizzatore venne messo in posizione verticale sotto al telaietto reggisella e non più in diagonale ancorato al tubo obliquo.
Nel 2000 in Spagna, a Sierra Nevada, ci pensò l’americano Myles Rockwell a interrompere la fortunata e meritata serie di vittorie di Vouilloz. Rockwell si aggiudicò la maglia iridata su una Giant ATX-One DH, davanti a un giovane Steve Peat, al suo primo podio di un Campionato del Mondo.
Non perdetevi il secondo appuntamento di questo articolo, programmato per venerdì prossimo, con le bici dei Campioni del Mondo dal 2001 al 2007, da Nico Vouilloz a Sam Hill.
La seconda bici in alluminio di Atherton Bikes è la S.150. Eccovi tutti i dettagli.…
EXT presenta la Vaia, la sua forcella a steli rovesciati a doppia piastra di cui…
Abbiamo le gare di XC, di Downhill, di Enduro, ma nessuna di All Mountain. Con…
Della serie "front cattive", eccovi la Kona Honzo in acciaio di Livijus75, con tanto di…
Mondraker presenta la Arid Carbon, una gravel con telaio in carbonio, la prima del marchio…
Quando si parla di gare di MTB XC, Nino Schurter è indubbiamente il più grande…