Autore: Francesco Mazza
Dopo la pubblicazione delle bici dei Campioni del Mondo di Downhill dal 1990 al 2000, ora è la volta delle bici dal 2001 fino al 2007.
Come nel precedente articolo, anche in questo, se pur in misura minore, abbiamo dovuto faticare per trovare foto di qualità decente, nonostante siano decisamente più recenti.
Nella prima fotografia vediamo la V-Process NV01 con cui Nicolas Vouilloz vinse la World Championship del 2001, che si svolse nuovamente a Vail, in Colorado (USA) come nel 1994.
V-Process fu una breve parentesi che vide Nico coinvolto personalmente nella proprietà del marchio e nella progettazione della bici. L’intero progetto nacque dalle ceneri del marchio Sunn, che chiuse i battenti per bancarotta a fine 1999. A inizio 2000 Max Commençal, ex presidente di Sunn, fondò Commençal Bicycle, mentre Vouilloz realizzò la prima V-Process NV00 (acronimo di Nicolas Vouilloz 2000), con cui corse la stagione 2000. Nico per questo progetto si tenne ben stretti i preparatissimi collaboratori del settore tecnico del factory team di Sunn, tra cui anche il preparatore delle sospensioni Sunn, un certo Olivier Bossard. Bossard, dopo aver costruito per anni forcelle e ammortizzatori marchiate Sunn, iniziò a produrre sospensioni per la V-Process con il suo marchio BOS, fondato a fine ’99, immediatamente dopo la bancarotta di Sunn.
Nel 2002 i mondiali si svolsero a Kaprun, in Austria. Nico vinse il suo settimo e ultimo titolo con la V-Process NV02, prima di ritirarsi dal mondo della MTB come protagonista assoluto, tuttora detentore del record di titoli vinti, e dedicarsi all’altra sua passione: i Rally automobilistici. Lo seguì il suo amico Bossard, che abbandonò provvisoriamente i suoi progetti di sospensioni di MTB per dedicarsi a tempo pieno a quelle di auto da Rally. Bossard tornò a costruire sospensioni per Mountain Bike nel 2007, mentre Nico, già dal 2006 rientrò nel mondo della DH, unendo il suo know-how a quello di Lapierre, per realizzare la prima linea Gravity dell’azienda di Digione. Tuttora Nico si occupa della progettazione e sviluppo del settore MTB di Lapierre, con cui ha anche ricominciato a correre la Enduro World Series.
Se 2001 e 2002 furono gli anni di transizione tra la DH degli albori e quella che si apprestava a essere la DH moderna, il 2003 segnò sicuramente l’inizio della nuova era. I tracciati diventavano sempre più impegnativi e le biciclette cominciavano ad avere geometrie ed escursioni di quelle odierne. I mondiali si svolsero sul Monte Tamaro, nella Svizzera Italiana, con un’affluenza di pubblico davvero spaventosa. La vittoria andò a un giovane Greg Minnaar, in sella alla Haro DHR, bici con sistema Horst decisamente molto simile alla Intense M1 dell’epoca, ma più leggera e con qualche centimetro di escursione in meno. Dopo 3 anni di militanza in Orange, di cui due proprio nel glorioso team Global Racing di Martin Whiteley, Greg fece questa vittoriosa parentesi con il marchio californiano nella sola stagione 2003, facendogli conquistare i colori iridati, per poi diventare per 4 stagioni il portacolori del team Honda G-Cross e in seguito entrare nel Santacruz Syndicate di Rob Roskopp, del quale fa parte tuttora.
Nel 2004 fu il francese Fabien Barel a vincere il titolo iridato. L’ex “enfant prodige” del team Sunn, già Campione del Mondo Junior nel 1998 a Mont Sainte-Anne, in Canada, dopo la chiusura di Sunn approdò inizialmente a GT per un paio di stagioni, in seguito a MSC per il 2002, per poi stabilirisi per ben 5 anni nel team Kona-Clarks-Les Gets. E fu proprio in sella a una Kona Stab, con la prima Marzocchi 888 della storia, che Fabien vinse nel 2004. Una vittoria significativa conquistata in madre patria, nella rinomata località di Les Gets, per altro main sponsor del team.
Barel era decisamente nel suo periodo di forma migliore e nel 2005 raddoppiò, vincendo nuovamente la maglia iridata in Italia, nel bellissimo evento organizzato a Livigno. La Kona Stab di Fabien recava in bella vista sulla livrea le bande iridate del titolo vinto l’anno precedente e montava un prototipo della Marzocchi 888 RC2X del 2006.
Il 2006 verrà ricordato ancora a lungo per l’affermazione di uno dei più emblematici campioni della Downhill mondiale: l’australiano Sam Hill.
Hill entrò a far parte del team Monster Energy – Iron Horse – Mad Catz già dalla sua fondazione nel 2003, anno in cui il giovane autraliano vinse il suo secondo titolo iridato Junior. Discepolo e amico del compagno di squadra dell’epoca Nathan Rennie, altro campione australiano dalla guida veloce e aggressiva, Hill presto superò il maestro e si avvicinò al titolo Elite sia nel 2004 con un bronzo che nel 2005 con un argento. Il 2005 fu il primo anno in cui il team corse con la Sunday dotata di DW-Link, in luogo della precedente SGS DH con sistema Horst. Fu appunto nel 2006 a Rotorua, in Nuova Zelanda, che l’australiano centrò l’obiettivo guadagnando il suo primo titolo mondiale Elite in sella alla sua Iron Horse Sunday Factory.
Il 2007 fu una stagione letteralmente gloriosa per Sam Hill. Vinse quasi tutte le gare del circuito World Cup, aggiudicandosi la Overall, ovvero la classifica generale di circuito. A Fort William, nel Regno Unito, si aggiudicò anche la World Championship in sella alla sua Iron Horse Sunday Factory, che per l’occasione fu dipinta da Troy Lee Designs di una bellissima livrea che richiamava i colori della bandiera australiana. Da qui partì l’attuale trend di creare, in occasione dei Worlds, delle colorazioni particolari per le bici, intonate alla bandiera della nazione di appartenenza di ciascun pilota.
Appuntamento a settimana prossima per l’articolo in cui pubblicheremo le bici dei Campioni del Mondo dal 2008 al 2013. Non perdetevelo!
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