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No, non intendo le scenette tipo: “Dottore…Dottore…Dottore” in cui tutti si presentano con una stretta di mano.
Intendo quelle organizzate dalle varie aziende per presentare, appunto, i loro nuovi prodotti. Qualcuno subito penserà a hotel 5 stelle e gadget e puttanoni aggratis, ma vi state sicuramente confondendo con i congressi per i medici.
Non che ci sia da lamentarsi, beninteso, spesso le locations (l’inglesume è d’obbligo ai press events) sono molto amene, spesso in relais (il francese se la gioca quando si tratta di chateaux e porzioni da fame) o comunque belle strutture in zone agresti (per fortuna le grosse città le evitano).
Per ragioni a me ignote negli ultimi anni, pian pianino, sono stato dirottato verso le presentazioni di prodotti concernenti le bici da corsa. Molti di voi a questo punto avranno una fortissima pressione al basso ventre e sentiranno l’impellente bisogno di correre alle toilettes. Non vi biasimo. Per i più stitici invece quello che seguirà vi potrà essere forse di aiuto.
Le presentazioni che riguardano il mondo mtb, e gravity in particolare, sono una figata. Punto.
Una volta fatto l’occhio ai tipi supertatuati/superpalestrati stile Fabry Corona, accompagnati da figume vario e variopinto che pero’, grossomodo, potrebbe essere la vostra prole, il resto è very very fun. Tutti sono molto friendly, l’alcool è il minimo comun denominatore, e rifiutare un mojito semplicemente non si fa. I racconti sono super divertenti, come quella volta che il campione di coppa del mondo ha pisciato dalla finestra, etc..etc…
Le presentazioni possono essere molto tecniche, ma alla fine quello che conta non è l’ingegnere che freme per farti uno stage sulla cavitazione e le equazioni di Navier & Stokes, ma il riding. Il riding alla fine si rivela un 50% di Showoff ed un 50% di Fun. A nessuno viene in mente di mettersi a fare a gara a chi ce l’ha più lungo con Barel (a qualcuno invero si, ed è per questo che lo Sheriffo Muldox viene tenuto lontano dai suddetti eventi) , e cosi’ ti godi il Table-top a 4 mt da terra ed altre cose che il 90% delle persone a cui le racconterai non capirà, ma intanto tu c’eri, e prima o poi raccontarlo a qualcuno sarà cool.
L’atmosfera alle presentazioni Bdc è un tantinello diversa. Tutto comincia con “la conta”. La conta è un po’ come quando si era piccoli al parchetto per le partite di pallone e si squadrava tutta la fauna intorno a se per capire chi mettersi in squadra e chi no. Nello specifico alle presentazioni Bdc le cose da osservare attentamente sono: Chi sembra debilitato da qualche malattia invalidante; chi è vestito “a crescita” con abiti di 4-5 misure in più della sua; chi è alto meno di 165cm.
Queste persone, che normalmente nella vita quotidiana sarebbero apostrofate come “poveri cristi” sono invece quelle da memorizzare e temere.
Segue la presentazione. L’ingegnere di turno cercherà di sdrammatizzare, ma la cosa non è per niente un invito a fare battutine su quei 35gr in meno mantenendo la stessa rigidità del vecchio telaio. Un 2% di rigidità in più su 700gr d telaio non è una cosa su cui scherzare. Per niente.
Idem per i moduli di Young e le equazioni di Navier & Stokes. Se volete finalmente togliervi lo sfizio di dire la vostra sulla funzione Zeta di Riemann, porca puttana, è il momento di farlo. Tutti annuiranno.
Dopo le presentazioni segue uno dei momenti più inquietanti del pacchetto: La cena.
Il segreto per non destare sospetti è ricordarsi che tutto finirà presto e potrete fermarvi ad un autogrill tornando a casa. Camogli and Fattoria here I am.
Se la cena vi verrà servita la cosa è più semplice: Basterà lamentarsi delle porzioni troppo abbondanti e rifiutarne una su due. Se invece è a buffet diventa più ardua. Se proprio avete le palle userete un cucchiaino da the per prendere i nutrienti. Non chiamatelo rancio, sbobba o cibo. Quello che ingurgitate sono o carboidrati o grassi o proteine. Che abbia un gusto è solo un fatto incidentale e tutto sommato peccaminoso. Andrà espiato. Ed il tipo che sembra appena uscito da un ciclo di chemioterapia che vi squadra con odio sta pensando esattamente a come. Garantito.
Se qualcuno vi versa del vino è d’obbligo rifiutare il bianco per privilegiare il rosso. E’ antiossidante, qualunque bitumaro lo sa. Quelli piu’ cazzuti hanno con loro una borraccia di succo di barbabietole sotto la sedia. Sperate siano previste stanze singole e di non doverci dormire assieme, altrimenti equipaggiatevi di mollette da bucato per il naso e tappi per le orecchie.
Il giorno seguente è bene svegliarsi di buon’ora. Fare colazione prestissimo o saltarla proprio, cercando di concentrarsi solo su grassi e proteine. Una volta ho visto uno mangiarsi pane, burro e nutella. Tutti lo guardavano con invidia sapendo che in camera si sarebbe fatto una pera di insulina.
Prima del Test Ride dovrete imbustarvi nel Kit. Il Kit, fornito dall’azienda di turno per farvi fare da comparsa alle loro foto e video, si puo’ comporre di vari pezzi, ma fondamentalmente si tratta di pantaloncini (quelli con bretelle e fondello, a chiusura ermetica, non un pigiamozzo Troy Lee) e maglietta. Se siete stati furbi lo avrete preso di 2 taglie in meno e lo regalerete ai vostri figli. Se siete stati diligenti una volta indossato (a fatica) sembrerete un pene con su un preservativo. Se siete stati discoli sembrerete una schifosa luganega.
Segue il Bike Check. La tensione aumenta. Vi chiederanno il Saddle to BB. Ed il Reach. Non sono ammesse esitazioni. Meglio sapere le misure sia in metrico che in imperiale.
I pedali li dovrete montare da voi e potete stare certi che tutti osserveranno se farete i primi 2 giri in senso orario o antiorario.
A questo punto vi chiederanno di fare uno “Split in two groups“. Qui si gioca tutto. Dovete decidere per voi stessi se stare con le luganeghe o i Flying Condoms.
Nel caso abbiate scelto i secondi (e lo farete), dovrete tenere a mente i dati raccolti il giorno prima. Guardarsi bene dai moribondi e gli anoressici. Nel briefing vi avranno detto i kilometri e quante salite e la loro lunghezza. L’imperativo è risparmiarsi.
Alla prima salitella i piu’ giovani ed inesperti partiranno a razzo. In particolare se sono inglesi (e gli inglesi negli ultimi anni si sono decuplicati in ambito bdc). Se vi guarderete intorno vedrete anoressici e zombies che sorrideranno.
Un errore da non fare è dare troppa confidenza o fare i brillanti con la gente che lavora per l’azienda che presenta il prodotto. Certamente si sono presentati come marketing manager, PR, Product Manager o Team Relations (ocio a questi in particolare).
L’ultima volta che ho chiesto ad un product manager quali erano le gare più significative che aveva fatto mi ha risposto: “5 Giri e 3 Tour“. Dentro di me è partita una bestemmia silente che pero’ ha annuvolato il cielo di colpo. I responsabili Team Relations, vi inonderanno di “quella volta che ho vinto la tappa al Tour“, “ero in fuga alla Roubaix” o “sono scattato sul Paterberg“…. La regola n°1 è quindi sopravvivere e non alzare la cresta. Stare coperti e limitare la figura di merda.
Questa gente è li esattamente per pesarvi. Con un’occhiata sanno perfettamente distinguere un totano da uno dei Loro. Ed il circolo è piuttosto ristretto. Altri inviati di siti e riviste sono a loro volta ex-pro o ex-qualcosa. Il fatto che la vostra massa grassa sia sopra il 5% vi ha già traditi e non potete farci niente se non morire con dignità.
La cosa non è semplice perché non sarete lasciati soli. Non potrete tirare i remi in barca in salita e fottervene o rannicchiarvi sotto un sasso e perire. Ci sarà sempre qualcuno “dei loro” che starà li con voi, e mentre voi guardate al Garmin al campo VAM 30″ cercando di tenerla almeno almeno (ma almeno) sopra i 1000, loro staranno li a parlottare, a chiedervi cose e pian piano a prendervi per il culo. Il messaggio è ben chiaro: “tu sei una merda, ricordatelo quando dovrai dire qualcosa di questa bici“.
Lo scollinamento sarà qualcosa che arriverà salvifico come un’assunzione in paradiso. Ma a quel punto dovrete affrontare gli sguardi. Gli sguardi di chi ti farà pesare che è li da minuti. E solo minuti giusto per farti un piacere. In quel momento un solo pensiero ti attraversa la mente: “Perchè non sono andato con le luganeghe?”.
Gli sguardi sono di puro testosterone. Un po’ come se Rocco ti trombasse la moglie fino a farla esplodere sotto i tuoi occhi e poi ti fissasse. Non ti resta che abbassare lo sguardo ed accettare la maschia superiorità o buttarla sul ridere. Il che non è facile mentre ti cola la bava dall’angolo della bocca e boccheggi come una tinca al forno.
In discesa la cosa si ripete. L’unica scusa possibile è “ormai ho figli”. Per il resto solo odore di morte ad ogni tornante. In particolare se piove.
Alla fine arriva la fine, ma l’atmosfera è quella di luce violetta e letti a cubo: Qualcuno che ti ringrazia, “Colleghi” che ti salutano, ma che sanno chi sei e quanto ce l’hai lungo.
“Sappiamo quanto sei. Ricordartelo”.
E tu te lo ricordi sotto la luce al neon, mentre addenti il tuo Camogli. In attesa della prossima presentazione.
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