Le prime bici sulla Cima Ghiliè

Cima Ghiliè nelle valli cuneesi è sinonimo di scialpinismo: a maggio/giugno la norma è trovare duecento auto parcheggiate a Pian della Casa e una riga continua di scialpinisti risalire la gorgia di Balma Ghiliè. Non ricordo quante volte ci sono stato “assi” nei piedi, in ogni caso tante, ma portare la bici in vetta a questo quasi “tremila” è sempre stato un mio sogno nel cassetto. La speranza era quella di ritrovare i resti della militare (sentiero N12), che ogni tanto intravedevo tra la neve, chissà se ci usciva una discesa con una buona percentuale di ciclabilità. Un primo tentativo lo scorso anno abortito causa meteo infausto e finalmente si sogna ad occhi aperti! Ghiliè, giro del Mercantur e discesa nel vallone di Ciriegia.

Storia di un’avventura in divenire. Si parte senza un vero e proprio obiettivo prefissato, ma tante volte sono queste le giornate che regalano le maggiori emozioni.
L’appuntamento per la partenza è al mattino presto con l’obiettivo di fare una bella gita in compagnia (anche se siamo solo in 2) e rientrare nel primo pomeriggio, idea che sarà completamente stravolta.
Mentre da Savona ci dirigiamo verso le valli cuneesi decidiamo l’obiettivo di giornata, ovvero il colle Ciriegia che dovrebbe presentare una divertente discesa verso il Pian della Casa, già testata a piedi ad inizio estate, ma mai in sella.

Quota 2200, sentiero N12. Incredibile si pedala!

Ovviamente di fare andata e ritorno sullo stesso sentiero non se ne parla e Bobo ha già le idee chiare per un anello, passando da una traccia che non riesco a trovare su nessuna cartina ma che mi dice di aver visto su una non meglio precisata vecchia mappa militare. Speriamo che la traccia esista ancora.
Parcheggiamo alle Terme di Valdieri e iniziamo a scaldarci sulla strada prima asfaltata e poi sterrata che risale con dolci pendenze verso il Gias delle Mosche ed il Pian della Casa, da qui a quota 1800 m circa svoltiamo a sinistra sul sentiero per il Rifugio Remondino, primo tratto pedalabile anche grazie all’ottimo stato di manutenzione del percorso poi giunti ai primi tornanti con scalini è il momento di iniziare il lungo “portage” di giornata. Non sapevo ancora quanto sarebbe stato lungo.

La mitica “Gorgia della Ghiliè”

Ben presto lasciamo il sentiero diretto al rifugio per iniziare con percorso molto più “rustico” (sentiero N12) la salita verso il colle del Mercantour, le pendenze diventano importanti e richiedono un buon bilanciamento del portage ma la vista che man mano si apre su Argentera e Brocan da una parte, Fremamorta ed il Matto dall’altra rappresenta un forte stimolo. Giungiamo così su un primo pianoro dove si riesce a tornare anche se per poco in sella sulle tracce di una militare lastricata che risale gli ampi prati per poi puntare con una lunga sequenza di tornanti in portage ai pianori superiori, da dove vediamo la flebile traccia che su pietraia rappresenta la famosa via di collegamento verso il colle di Ciriegia, ormai non più segnata su tutte le cartine.

Ancora neve sopra il colle Est di Mercantur

Decidiamo però di puntare il colle Est del Mercantour a quota 2639 m, che non dista ormai molto. Qui troviamo un simpatico camoscio che ci guarda incuriosito come per dire “ma che ci fanno quei due ciclopirla con le bici in spalla su di qua?”.
La vista sul vallone francese si apre e qui si manifestano le prime avvisaglie dell’idea nascosta di Bobo, che propone di proseguire per un breve tratto per vedere in versione estiva la via di salita verso la Cima Ghiliè, frequentata meta di scialpinismo e da lui fatta con le pelli innumerevoli volte.

Eccola comparire! La piramide della Ghiliè!

Così, tra conche prative prima, nevai e canali su sfasciumi poi, continuiamo ad innalzarci, la fatica sembra svanire al cospetto delle cime che ci circondano ed in breve ci troviamo sul lago Ghiliè ancora ghiacciato, con la cima che ormai ammicca davanti a noi! Senza il minimo dubbio e con rinnovata energia puntiamo l’ampia pietraia che rappresenta la via di salita verso la cima interrogandoci sui passaggi che dovremo affrontare in discesa e valutando le possibili linee ove il sentiero attraversa alcune placche di roccia molto invitanti.

In attesa di smentite, probabilmente le prime bici in vetta!

Cima Ghiliè!! È l’urlo di gioia quando depositiamo probabilmente per primi le bici vicino alla croce di vetta a quota 2998 m e ci gustiamo il fantastico panorama a 360° verso la conca del Rifugio Genova, le cime del Gelas, Agnel, Brocan, Nasta, Argentera, Mercantour, Fremamorta, Matto, ecc. Uno spettacolo da cui è dura distogliere lo sguardo.

Firmato il libro di vetta ci prepariamo alla discesa, è l’ora di ritrovare la giusta concentrazione e disegnare gli innumerevoli tornanti su pietraia che ci riportano al lago di Ghiliè e quindi, tra placche, sfasciumi e canali innevati al colle est del Mercantour.

Slalom tra i pietroni sotto la vetta

La prima parte della discesa ci ha regalato forti emozioni ed una percentuale di ciclabilità ben oltre le più rosee aspettative, anche se alcuni tratti si sono rivelati molto poco “biker friendly”. Proseguiamo così sulla via di salita sino a rincontrare a quota 2400 m circa il traverso verso il vallone di Ciriegia. Inizia un’altra fase di portage su tracce che appaiono e scompaiono nella pietraia, puntiamo un primo colletto senza nome a quota 2550 m e davanti a noi vediamo i resti della militare di servizio alle fortificazioni ormai in rovina oltre le quali ci affacciamo sul vallone del Ciriegia, ove ci attende ancora ben conservata (ad eccezione di un tornante ormai franato a valle) una bellissima sequenza di tornanti in discesa con davanti a noi le caserme del colle.

Firn perfetto! Del resto siamo sulla Ghiliè!

Perdiamo così poco più di un centinaio di metri di quota, che recuperiamo in portage per giungere all’ultima asperità di giornata, il Colle Ciriegia (2543 m). Da qui un’interminabile sequenza di divertenti tornanti e traversi sempre in sella ci riporta al pian della Casa dove stanchi ma felici rimettiamo le ruote su asfalto, senza però farci mancare l’ultimo taglio su sentiero verso le Terme di Valdieri, dove ci attende un rinfrescante tuffo nel fiume ed una meritatissima birra!

Da destra: Argentera, Nasta, Baus e Brocan

Un giro oltre le migliori aspettative che ci ha costretto a rivedere in corso d’opera i programmi di rientro, una gita di mezza giornata che si è trasformata in un’avventura ben più impegnativa e soddisfacente che ci ha portato su una delle più note destinazioni scialpinistiche della zona che non pensavamo riservasse possibilità per il cicloalpinismo. Solo per amanti del genere a patto di avere una buona dose di pazzia!

Simone

Discesa dal Vallone di Ciriegia: uno spettacolo

Traccia GPS
Mappa

Dati del giro

Terme di Valdieri – Pian della Casa – Sentiero N12 – Colle Est Mercantur – Cima Ghiliè – Colle Est Mercantur – colle senza nome – Colle Ciriegia – Pian della Casa – Terme di Valdieri
Quota di partenza: 1349 m (Terme di Valdieri)
Quota max: 2998 m (Cima Ghiliè)
Dislivello: 1900 m
Ciclabilità in salita: 25%
Ciclabilità in discesa: 75% da Cima Ghiliè all’inizio del traverso verso il vallone Ciriegia – diff.: T6
99% dal colletto senza nome che scende sul Ciriegia – diff.: T4
99% dal Ciriegia verso il Pian della Casa – diff.: T4
Difficoltà: BC(n.c.)/EC+
M3-T4(T6)-E2
Sviluppo: 27 km

Cicloalpinismo.com

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