Le protezioni servono! Disse il saggio dopo la caduta…

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La caduta è vera, i punti di sutura sulle braccia anche. Potevano essere evitati con delle gomitiere, così come la sbucciata sulle ginocchia poteva essere evitata con delle ginocchiere. Il problema è che personalmente non sono il più grande fan delle protezioni, perché mi fanno sudare. E sabato scorso faceva molto caldo, così caldo da aver lasciato a casa ogni cosa, tranne un piccolo marsupio.

La discesa dal Monte Tamaro la conosco a menadito, ma non avevo fatto i conti con la devastazione dei temporali degli ultimi giorni. Nella parte finale, quella che avevo personalmente pulito in due fredde giornate di gennaio, mi sono trovato di fronte ad una distesa di sassi smossi: ruota anteriore di traverso, rovinosa caduta con touch down finale della mia testa contro una roccia.



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Mi riprendo e faccio l’inventario dei danni. I peggiori sono alle braccia, con due tagli che chiaramente richiedevano dei punti di sutura. Arrivo a casa sanguinante, pulendomi le ferite di tanto in tanto con l’acqua della borraccia per non sembrare uno dei protagonisti del The Texas Chainsaw Massacre, mi sdoccio e vado a trascorrere il pomeriggio al fresco del pronto soccorso.

Il tutto il giorno prima di partire per Livigno…

 

Le gomitiere del video
Le ginocchiere
I guanti
Itinerario

 

Commenti

  1. Marcolino ora vedremo se per i prossimi giri indosserai qualcosa o se girerai ancora ignudo...
    Io solitamente portavo sempre gomitiere e ginocchiere i D3O Bluegrass che ho ancora. Da un paio d' anni le ho sostituire con una tipologia simile a quelle che fai vedere, molto più minimali e leggere, ma quelle non le lascio mai a casa.

    Guarisci presto Capo !
  2. Posso dire la mia? Le protezioni le ho sempre usate fin dall'inizio. Peró ultimamante sto riflettendo su questo concetto: omestàsi del rischio. Se con le protezioni indossate mi mollo a bombazza mentre senza andrei piú cauto e con la manetta chiusa mi chiedo se la mia mente stia incappando in una qualche trappola percettiva. Sta cosa a dirla tutta la penso piú d'inverno in altre attività outdoor peró effettivamente in una certa misura potrebbe adattarsi anche alla mtb. Specialmente osservandomi ed osservando gli altri in bikepark. La propensione al rischio (ad accettare l'effetto di un danno) é una questione puramente personale che tra l'altro cambia nel tempo. Ma il vero passo in avanti potrebbe essere la sufficiente conoscenza di ció che comporta il danno. Ecco. Ti ringrazio Marco perché con i tuoi ragionamenti mi hai ricordato che ci si fa la bua e che cmq la bici sui trail é un attività con pericoli (soggettivi sopratutto). Protezioni si, testa sperabilmente si, tecnica mai senza; e culo... tanto tantissimo culo.
  3. @marco OT: la bici misteriosa è per caso un Trek?
    Ci scommetterei... ho visto un po' di annunci sibillini in qua e in la per i social da parte di Trek con una data che guarda caso è proprio il 12 Luglio...
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