Finita la colazione, un ultimo sguardo alle Tre cime e riparto. Adesso il giro che ho studiato prevede di scendere per la val Campo di Dentro sul 105 verso il rif. Tre Scarperi. Parto con un ultimo autoscatto con le ormai “solite” Tre Cime sullo sfondo
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e mi getto sul impegnativo sentiero, in parte smosso, con gradoni, ponticelli, stretti tornanti che obbligano ogni tanto a scendere di sella. Il panorama è però sempre favoloso.
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Arrivato al Tre Scarperi, prendo il sentiero che incrocia più volte la strada, molto divertente, e alla fine proseguo sulla ciclabile fino a Dobbiaco. Anche questa volta alle 9 sono già a casa, ma del resto è un sentiero che dopo una certa ora si riempie di gente, perciò meglio cosi.
Febbraio 2010: dopo essere arrivato al cospetto delle Tre Cime ormai tante volte, decido di tentare qualcosa di diverso, la salita invernale. Quando parto da Dobbiaco la temperatura è meno 16°, la val di Landro è ombrosa e fredda, ma appena si arriva al bivio di Misurina il sole scalda e la giornata si preannuncia splendida.
Si sale bene fino al lago d’Antorno, poi la strada è innevata ma ancora facilmente percorribile fino al rif. Rinbianco. Da qui in poi la strada è piena di neve battuta solo dalle motoslitte che portano i turisti al rif. Auronzo, che poi tornano a valle in slitta. In pratica è trasformata in una grande pista da slitte. Bisogna perciò scegliere il periodo giusto, quando la neve è ancora fredda e compressa dal passaggio delle motoslitte, in modo che le ruote abbiano un minimo di trazione. Anche perché la pendenza non è indifferente! Cosi, un po’ spingendo e un po’ pedalando, arrivo in vista del rif. Auronzo, incoraggiato dai guidatori delle motoslitte che incrocio più volte.
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Arrivato sotto al rifugio mi cambio la maglietta bagnata in mezzo al fantastico panorama
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e comincio a scendere sulla strada che avevo percorso nel 2001 in bici da corsa e che mi ero ripromesso di non percorrere più! Ma questa volta, per fortuna, l’orrendo bitume nero si è trasformato in candida neve che sta aumentando a dismisura il mio divertimento
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Purtroppo non ho potuto fotografare le facce delle persone con gli slittini che si vedevano superare da una bici, ma potete sicuramente immaginarle, uno spasso! La loro visuale era questa
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Discesa tutta al sole, bellissima, una goduria unica e un modo diverso per vivere le “solite” Tre Cime di Lavaredo!
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Luglio 2010: ogni volta che salivo verso l’Auronzo, guardavo il sentiero che incrocia gli ultimi tornanti e poi scende sotto al col de le Bisse, per terminare verso il pedaggio. Mi sono sempre ripromesso di farlo, ma poi c’erano sempre altri sentieri che mi attiravano di più. Ma questo è il momento giusto. Arrivo cosi al rif. Auronzo quando il primo raggio di sole comincia ad illuminare le Tre Cime
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E mi getto alla scoperta del nuovo sentiero, il 101. La parte alta è molto impegnativa, con grossi gradoni e fondo smosso, poi passata la strada diventa più pedalabile e divertente, anche se ancora con tratti tecnici. Arrivo nei pressi del pedaggio, continuo sul sentiero fino al lago D’Antorno che aggiro ancora sul sentiero, tanto a quest’ora ancora non c’è nessuno
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E continuo sul sentiero a lato sx della strada fino in fondo alla discesa. Bello anche questo.
Adesso il giro che ho studiato prevede di salire fino alla forcella Popena sul 224 (in gran parte a spinta), dove si ha ancora un bel panorama sulle Tre Cime,
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e la discesa per la val di Popena alta, molto bella anche questa.
Luglio 2011: questo anno sono passati 10 anni dalla mia prima salita al rifugio Auronzo, e festeggio alla grande l’anniversario percorrendo l’ultimo dei sentieri che scendono dalle Tre Cime e che è sicuramente anche il più bello, quello che passa dal rifugio Comici. Per l’occasione mi accompagna l’amico Aledabomb, anche lui camperista con famiglia e che perciò fa di necessità virtù il doversi svegliare all’alba!
Come al solito ai primi raggi del sole abbiamo già superato il rifugio Auronzo,
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passiamo la forcella di Lavaredo e arriviamo al Locatelli
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Qui inizia il bello, uno splendido sentiero che taglia il costone verso la forcella Pian di Cengia
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Dopo una breve salita bici in spalla, ci si avvia prima verso il rifugio Pian di Cengia
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E poi verso il Comici, sempre sul 101
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Qui inizia il sentiero 103 molto bello ma anche molto impegnativo, specialmente se bagnato.
(aledabomb in azione)
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Può essere percorso completamente in sella, ma bisogna essere dotati di ottima tecnica e bici adatte fino al rifugio Fondovalle in val Fiscalina.
Poi si prosegue per il sempre bellissimo 1 fino a Sesto e sulla ciclabile fino a Dobbiaco.
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Ecco raccolti in dieci anni tutti i sentieri che scendono dalle Tre Cime di Lavaredo, dall’asfalto ai sentieri facili (o meno difficili), dalla neve ai sentieri molto impegnativi, ma tutti hanno un unico denominatore comune: loro, le uniche, inimitabili e (forse) più belle montagne del mondo, le mitiche Tre Cime di Lavaredo!
Le Tre Cime dal Faloria
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Le Tre cime dal Corno di Fana
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Le Tre Cime dal monte Piana, con il locatelli a sx e l’auronzo a dx
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