L’enduro ha ucciso le trail bike?

L’enduro è senza ombra di dubbio la disciplina del momento. Tutti ne parlano, tutti la seguono, tutti vogliono particarla, tanto che oramai sembra che senza una bici da enduro non puoi andare da nessuna parte.

…e le bici da trail? Quelle bici da 120-130mm di escursione che, fino a pochi anni fa, erano il massimo per chi voleva pedalare la domenica in montagna con gli amici, facendo giri di ampio respiro da migliaia di metri di dislivello? Che fine hanno fanno fatto? Ha ancora senso questa categoria di bici o l’enduro è veramente il mezzo totale, adatto per tutti e per tutto?

Bici da enduro e bici da trail

Partiamo cercando di capire bene di che cosa stiamo parlando. Le classificazioni per categorie, nel nostro sport, non sono sempre così nette e delineate, ma sono utili per capire di che cosa si sta parlando.

Enduro e trail sono due tipologie di biciclette che rientrano nella grande famiglia delle bici da all mountain, che si può suddividere in:

– Bici trail (120-130mm)
– Bici all mountain propriamente dette (140-150mm)
– Bici da enduro (150-170mm)

Con il termine enduro si intende una categoria di bici piuttosto ben delineata. L’escursione è in genere di 150-160mm (talvolta anche 170), il diametro delle ruote 26″ o 27,5″ (qualche raro modello adotta il 29″). Solitamente vengono montate forcelle da 160mm, con steli da 34 a 36mm di diametro e perno passante. Il telaio, le ruote e tutto l’allestimento sono pensati per essere robusti e consentire al rider di divertirsi al 100% in discesa, dopo aver pedalato la salita. Una bici di questa tipologia, di alta gamma e con telaio in carbonio di nuova concezione, può arrivare a pesare 13kg. Le “vecchie” enduro 160-160 con forcella da 35 o 36 pesavano qualcosina in più, attorno ai 14-15kg.

Con il termine trail si intende invece una bici diversa, con meno escursione (120-130mm). Allestimento più leggero, forcella più esile (solitamente con steli da 32mm) e ruote più leggere. Può montare o meno un telescopico, in genere il peso di queste bici è più basso, attorno agli 11-12 kg per i modelli di alta gamma, anche poco oltre i 10kg per alcuni allestimenti ultralight.

Se osserviamo le due foto però notiamo una cosa: le due bici sembrano identiche. Effettivamente ad un occhio inesperto potrebbe quasi sembrare che la GT Sensor sia persin più aggressiva della Santa Cruz Bronson, eppure le differenze nella guida sono nette ed evidenti.

Differenze di assetto

Seppur molto simili esteticamente, la differenza in termini di assetto è notevole.

Geometrie

Partiamo dalle geometrie… La principale differenza riguarda gli angoli.

Su di una trail bike si hanno in genere un angolo di sterzo più chiuso (68-69°) ed un piantone sella più verticale. Su di una bici da enduro si ha uno sterzo più aperto (65-67°) ed un angolo sella più disteso, anche se sono molte le bici da enduro che hanno un angolo sella verticale, per migliorare l’assetto di pedalata.

Differenze si possono poi avere anche su altre quote geometriche. Ad esempio l’utilizzo di un angolo sella più verticale permette di accorciare il carro, grazie anche alla minor escursione posteriore che permette di avvicinare maggiormente la ruota al triangolo anteriore.

Il passo della bici invece non cambia moltissimo: carro più corto ed angolo di sterzo chiuso tenderebbero ad accorciare il passo, ma se si vuole mantenere costante l’orizzontale virtuale il pesso deve essere allungato visto l’angolo sella più verticale.

In genere una bici trail adotta poi una posizione in sella più distesa, manubrio più basso, pipa più lunga e OV generoso. Questo, insieme ad un angolo sella più verticale, rende la bici ottima in salita.

Dimensioni ruote

Anche parlando di diametro di ruote si sta delineando nel mercato una certa differenza tra queste due categorie di mountain bike.

Nelle trail bike i formati che si stanno maggiormente diffondendo sono il 650b ed il 29″. La scelta di ruote maggiorate su di una bici ottimizzata per la salita è infatti piuttosto logica. Le ruote più grandi assicurano infatti un miglior scavalcamento dell’ostacolo, questo si traduce in un duplice vantaggio:

  • In salita si ha maggior trazione e maggior fluidità di marcia sullo sconnesso. La bici sale meglio sui terreni irregolari, migliorando ulteriormente le capacità arrampicatorie di una tipologia di bici pensata già per essere ottima in salita.
  • In discesa le ruote più grandi compensano la minor escursione, riducendo il rischio di impuntamento, specialmente alle basse velocità e sulle discese tecniche. Questo vantaggio può compensare gli angoli più chiusi, conferendo maggior sicurezza sul lento.

Nelle enduro i formati più diffusi sono il 26″ ed il 650B, ovvero ruote più piccole. Questo perchè poco importa che una bici da enduro abbia elevate prestazioni in salita, specialmente sul tecnico. Le bici da enduro si pedalano bene su salite scorrevoli, quelle che servono per arrivare in cima alla discesa. L’assetto, con angoli più rilassati, penalizza infatti la bici sulle salite tecniche. D’altronde non si tratta di bici pensate per essere ottime arrampicatrici, quanto più ottime discesiste con una buona pedalabilità.

Le ruote più piccole insomma penalizzano in parte in salita, ma migliorano la maneggevolezza in discesa. La bici da enduro infatti permette di scendere più veloci, quindi i vantaggi legati al miglior scavalcamento degli ostacoli sono meno importanti: ci pensa la velocità a farci passare oltre radici, sassi, ecc. Quello che conta è invece la maneggevolezza: su un sentiero naturale, andare forte significa poter schizzare da una curva all’altra ed è difficile bilanciare maneggevolezza e ruote grandi. Non dimentichiamoci poi dell’ingombro: lunghe escursioni e ruote da 29″ richiedono bici più ingombranti, più lunghe, con un manubrio incredibilmente alto da terra.

Differenze nella guida

Enduro e trail bike, così come le bici da AM propriamente detto, sono tutti mezzi pensati per fare gli stessi percorsi. Giri alpini, con salite lunghe seguite da lunghe e continue discese. Si pedala tutto il giorno, con dislivelli e percorrenze anche importanti. Tutte le bici da all mountain sono ottimizzate per questo stile di riding.

Quando però si sale in sella ad una trail bike dopo aver pedalato un’enduro (o viceversa), ci si rende subito conto delle differenze. Sebbene pensate per gli stessi giri, le due bici sono molto diverse. Vediamo di capire perchè…

Salita

La prima differenza che si nota, riguarda la salita. Con meno escursione, geometrie diverse ed un peso complessivo più basso, la trail bike sale decisamente meglio. C’è poco da dire, la resa il pedalata di una trail bike è superiore, proprio perchè la bici è ottimizzata per la salita.

Le differenze maggiori si hanno in termini di efficienza di pedalata: con una trail bike si sale facendo meno fatica e meno sforzo. Le salite sembrano meno ripide, il ritmo di avanzamento è maggiore: a parità di allenamento e preparazione fisica, si sale meglio. Questo tradotto in soldoni significa impiegare meno tempo per arrivare in cima o comunque arrivare meno stanchi, avendo ancora energie per affrontare ulteriore dislivello.

E’ proprio questo il vantaggio di una trail bike: a chi pratica AM poco interessa del cronometro e del tempo, ma avere un mezzo più pedalabile permette di affrontare giri più lunghi, con più dislivello, rendendo insomma questo tipo di mezzo adatto alle lunghe percorrenze.

Anche sulle salite tecniche si nota una certa differenza, soprattutto legata alle differenti geometrie. L’assetto disteso rende la bici più performante sul ripido, riducendo la tendenza dell’anteriore a sollevarsi e facilitando il rider quandole pendenze si fanno sostenute.

L’escursione limitata poi permette di mantenere un’ottima efficienza di pedalata senza sacrificare la trazione. Una front da XC ha un’ottima efficienza nel trasferire la forza dai pedali alla ruota, ma paga per l’assenza di sospensione posteriore. La bici da trail riesce invece a mantenere la ruota posteriore sempre attaccata al terreno, permette di pedalare seduti (quindi in maniera rotonda ed efficiente) e si rivela quindi la miglior arrampicatrice sul tecnico. Fate una sfida con un amico XC, rimarrete sorpresi!

Discesa

Passando alla discesa, il ruolo si inverte. Per il diverso assetto geometrico, per la maggior escursione, per la presenza di una forcella, di ruote e di gomme più robuste, la bici da enduro è vincente in discesa.

I vantaggi si hanno in molteplici ambiti. Sul veloce l’enduro è sicuramente più stabile, tende ad assorbire meglio medi e grossi urti, è meno stancante sui piccoli e permette insomma velocità di percorrenza superiori. Sul tecnico le geometrie più rilassate di una bici enduro aiutano, conferendo maggior sicurezza e stabilità sul ripido, permettendo quindi di osare qualcosina di più.

Insomma, per quanto una trail bike sia concepita per scendere in sicurezza su ogni tipo di sentiero, una bici da enduro in discesa è più performante e permette di andare più forte.

Che fine hanno fatto le trail bike?

Se andiamo a pedalare in una località frequentata da molti bikers (Finale Ligure per esempio) e facciamo attenzione a quali sono le bici più diffuse tra chi pratica all mountain, scopriamo che quasi tutti i bikers che hanno bici recenti pedalano mezzi da enduro.

E’ un dato di fatto: su qualsiasi sentiero si vedono quasi solo bici da XC o bici da enduro. Come mai nessuna trail bike? Siamo tutti enduristi?

Se da un lato le bici da enduro sono dei mezzi molto polivalenti e piuttosto adatti per chi vuole un’unica bici per fare tutto, dall’altro l’enduro è una vera e propria moda. L’enduro è la disciplina del momento, enfatizzata dai media e seguitissima dai bikers. Insomma, tutti vogliono essere enduristi.

Ecco quindi che la scelta ricade su di una bici da enduro, magari con un montaggio race, componenti ultra leggeri, monocorona con dentature esagerate e tutta una serie di componenti assolutamente inutili per chi fa un uso ricreativo della bicicletta.

Pensiamo ai sentieri che percorriamo di solito: siamo veramente sicuri che serva una bici da 160mm? Abbiamo detto che una trail bike è nettamente più performante in salita, ma perde in discesa. Siamo però così sicuri che una bici meno discesistica sia per forza di cose meno divertente?

Il punto chiave è semplice: tra un’enduro ed una trail bike cambia la velocità di percorrenza. Lo stesso sentiero, affrontato con una bici da enduro, viene percorso in un minor tempo rispetto ad una bici da trail. Cambia la difficoltà? Non particolarmente, a meno di parlare di passaggi particolarmente tecnici. Il livello di difficoltà e di impegno richiesto è infatti sempre lo stesso. Se però con l’enduro si scende a 100, con la trail bike si scende a 60.

Si possono insomma percorrere esattamente gli stessi sentieri, gli stessi itinerari e giri, si fatica meno in salita e la discesa dura di più. Un male? Direi di no, visto che una discesa più lunga comporta anche un maggior divertimento. Senza parlare che con una bici da trail riding anche discese miste, magari ricche di saliscendi, diventano divertenti, proprio perchè la bici permette di godere non solo sulla discesa pura ma anche sul misto.

Quello che cambia è però lo stile di guida. Una bici con meno escursione richiede una guida più attiva, richiede di lavorare di più di braccia e gambe, di scegliere meglio le linee. Richiede insomma una guida diversa ed è più divertente quando la discesa non è particolarmente difficile.

…e poi facciamo un’esame di coscienza: siamo tutti in grado di sfruttare appieno le potenzialità discesistiche di una bici da enduro? Una volta i riders tranquilli, quelli che non vogliono prendere rischi in discesa, che ricercano sentieri scorrevoli e non amano il tecnico, pedalavano bici da trail riding: 120-130mm, forcella da 32mm ottima pedalabilità e prestazioni discesistitiche ben oltre le loro necessità. Ora la maggior parte di questi pedala bestioni da 160mm di cui sfruttano neanche 1/10 delle potenzialità, facendo il doppio della fatica in salita e talvolta trovandosi persino impacciati in discesa, in balia della lunga escursione di forcella ed ammortizzatore.

Massimo ci mostra come non impostare una curva!

“Eh, ma la forcella da 36 mi da fiducia”, “Se non avessi 160mm scenderei a piedi”, sono le classiche risposte che si leggono quando si solleva la questione, ma il vero limite è psicologico, non legato alla bici. Per il 90% dei riders il limite è infatti nella mente. Se la nostra testa ci impedisce di andare oltre 50, cosa ce ne facciamo di una bici che va 100? Non ci basta una bici che va 60, ma sale meglio, è più leggera e ci permette di godere di più anche della salita?

Insomma, le trail bike non sono certo morte, sono solo passate di moda, schiacciate dalla moda dell’enduro. Una bici trail, magari con ruote da 650b o 29″, geometrie rilassate, un buon assetto in sella e delle buone sospensioni può essere la bici definitiva, persin più divertente di una bici da enduro su buona parte dei percorsi all mountain. Non tutti siamo enduristi, non tutti abbiamo bisogno delle stesse bici.

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