Leve freno: posizioniamole correttamente

Bentrovati, come tutti i mercoledì, all’appuntamento settimanale con il tech corner!

Quest’oggi ci occuperemo del corretto posizionamento delle leve freno sul manubrio.

Spesso si sentono bikers che lamentano problemi di eccessivo indolenzimento delle dita e della mano in generale, specialmente in discesa su tratti impegnativi, ripidi, lunghi e scassati. Sebbene un ruolo importante per prevenire l’indolenzimento sia costituito dall’allenamento dei muscoli della mano, molto spesso causa di questi fastidi è lo scorretto posizionamento delle leve freno.

Una posizione sbagliata della mano durante la frenata infatti può causare indolenzimenti alle dita e al polso, con la conseguente necessità di fermarsi per far riposare le mani, spesso a causa dell’impossibilità di stringere il manibrio. In alcuni casi si può anche arrivare ad infiammazioni dei tendini con conseguente tendinite, infiammazione che può richiedere alcune settimane stop forzato.

Come si frena

Inutile parlare di posizionamento delle leve freno senza prima partire dalle basi, ovvero come si frena. Non parleremo di tecnica di frenata, ma essenzialmente di come impugnare la leva.

La regola vuole che la configurazione migliore per garantire il massimo delle prestazioni sia la frenata ad un solo dito, solitamente l’indice. Con gli impianti idraulici moderni infatti la forza necessaria per azionare il freno è decisamente bassa e un dito è più che sufficiente per frenare anche nelle staccate più brusche. Il vantaggio di questa soluzione è che si impugna il manubrio a tre dita, assicurando quindi una presa estremamente salda ottendo quindi il massimo controllo della bici, anche sui tratti più sconnessi.

Tuttavia, specialmente per i principianti, che montano impianti non molto potenti, o per le discipline XC e granfondo, in cui spesso si usano impianti molto leggeri ma poco potenti, è tollerato l’utilizzo di due dita sul freno. Con due dita sul freno da un lato lo sforzo per tirare la leva è inferiore, ma dall’altro con solo due dita che impugnano il manubrio la presa non è molto solida. Il problema è che i principianti non hanno i muscoli della mano molto allenati e quindi possono mostrare problemi di eccessivo affaticamento della mano sulle discese lunghe; per questo spesso si consiglia di iniziare con due dita, cercando però dopo alcuni mesi di imparare a frenare ad un dito solo. Diciamo comunque che la tecnica di frenata a due dite è un rimasuglio dell’epoca dei v-brake, oggi ormai un dito è più che sufficiente.

La leva freno va impugnata con il dito nel punto più lontano possibile dal pompante, in modo sfruttare al massimo il braccio di leva disponibile. In questo modo la frenata richiederà una maggiore corsa e risulterà più modulabile e più morbida, stressando meno i muscoli del dito.

Come si vede dalla figura, le leve freno presentano nella parte terminale una sporgenza, che serve ad evitare che la leva possa sfuggire nei tratti più sconnessi. Il miglior punto di presa è quello cerchiato, giusto a ridosso dell’incurvatura finale. Si tratta infatti del punto più lontano possibile dal pompante in cui è possibile impugnare saldamente la leva freno.

Il posizionamento della leva freno

L’ergonomia del posizionamento della leva freno gioca un ruolo estremamente importante quando si setta e si regola la nostra MTB. Una leva mal posizionata crea molti problemi in discesa e può portare come già detto ad infiammazioni e tendiniti.

Un po’ di indolenzimento sulle discese lunghe è normale ed interessa tutti i riders, anche quelli più allenati. Insomma non stupitevi se dopo 15minuti di discesa ininterrotta avete le mani indolenzite, ma se dopo pochi minuti di discesa già non riuscite ad impugnare il manubrio, beh allora c’è qualcosa che non va o nel posizionamento della leva, o nell’allenamento della mano. Visto che è meglio prevenire che curare, in questi casi conviene sempre accertarsi del corretto posizionamento della leva freno. Vediamo come fare.

DISTANZA DALLE MANOPOLE

Un errore che molti fanno è quello di posizionare prima i manettini del cambio sul manubrio, regolando la posizione in modo che siano comodi da raggiungere, e poi le leve freno fissando il collarino nello spazio disponibile. Questo è un grave errore perchè è molto più importante che la leva freno sia posizionata correttamente, piuttosto che il manettino sia troppo vicino o lontano dalla manopola. Il dito sulla leva freno rimane per tutta la durata della discesa, il dito sul manettino per pochi secondi quando si cambia.

Svitiamo quindi il manettino ed il collarino del freno. Sediamoci sulla bici, seduti sul sellino. Impugniamo la manopola come se dovessimo affrontare una discesa e aggiustiamo il posizionamento della leva freno secondo il posizionamento che vediamo in foto:

CORRETTO
Come si vede in foto l’impugnatura ottimale prevede che a leva del freno attivata il dito che impugna la leva sia perfettamente perpendicolare al manubrio. In questo modo non si vanno a stressare eccessivamente le articolazioni delle falangi e anche le dita che impugnano il manubrio lavorano dritte, ripartendosi in maniera uniforme lo sforzo.


SBAGLIATO!
Nel caso che invece la leva sia posizionata troppo all’interno, la mano lavora storta. Il dito non lavora in asse e la forza necessaria ad impugnare le manopole non è distribuita tra le altre dita, ma concentrata prevalentemente sul medio. In questo caso si percepiranno indolenzimenti oltre che a medio e indice, anche sul palmo della mano, che non appoggia correttamente sulla manopola e sul polso che non lavora in asse.


SBAGLIATO!
Se invece la leva è troppo all’interno (non fate caso alla posizione della manopola, immaginate che il manubrio finisca 1 cm dopo il mignolo) il problema è analogo al caso precedente. Lo sforzo di impugnatura del manubrio è ripartito tra mignolo ed anulare, dita non molto robuste e che si affaticano facilmente. Anche l’indice che aziona il freno non lavora in asse. Come prima il palmo non appoggia bene sulla manopola e possono verificarsi indolenzimenti alla mano o al polso.

Una volta che si è trovata la posizione ottimale della leva freno, si può scegliere il posizionamento del manettino, decidendo se posizionarlo prima o dopo il collarino del freno a seconda di come ci si trova meglio.

DISTANZA DELLA LEVA

La distanza della leva freno dal manubrio è anch’essa un parametro critico. I problemi causati da una non corretta distanza leva-manubrio riguardano essenzialmente indolenzimenti del dito del freno, indolenzimenti che però possono estendersi al dorso e al palmo della mano.

La scelta di questa distanza dipende essenzialmente dalla lunghezza delle dita della nostra mano, ma c’è anche una certa soggettività, nel senso che alcuni preferiscono leve più lontane o più vicine rispetto alla posizione ideale. Ad ogni modo qui di seguito riportiamo una procedura che personalmente trovo efficace.


La corretta posizione si ottiene impugnando la leva tra la 2° e la 3° falange. A leva tutta estesa il dito deve arrivare agevolmente a prendere la leva, in modo che la 3° falange possa appoggiare completamente sulla leva. Si regola quindi la distanza della leva in modo che nella posizione di frenata, la 2° falange non debba compiere una rotazione di più d 90° rispetto alla 1° falange.

In questo modo la leva esercitata dai muscoli è più favorevole. Si tratta di un metodo empirico che in base alla mia esperienza funziona abbastanza bene. Ad ogni modo la posizione corretta della leva freno va trovata a sensazione, quindi se vi trovate meglio con la leva più vicina o distante, non c’è nulla di strano.

INCLINAZIONE DELLA LEVA

Parliamo ora dell’inclinazione della leva, ovvero di quanto questa vada ruotata in avanti attorno al manubrio verso il basso, in modo che punti verso terra.

La regola è molto semplice, ma di difficile attuazione. Il polso deve lavorare dritto, ovvero tra dorso della mano e avambraccio deve passare una linea retta, come in foto:

In questo modo il peso che scarichiamo sul manubrio si trasferisce direttamente sul palmo, senza far lavorare le articolazioni del polso e i muscoli dell’avambraccio in maniera eccessiva.

Se la regola è semplice, in realtà non è facile da mettere in pratica. La guida della MTB è dinamica, ovvero quando si scende non c’è una posizione fissa del busto e delle spalle, ma questa varia a seconda degli ostacoli che si incontrano e della pendenza del percorso. Come fare quindi a regolare l’inclinazione delle leve freno se non c’è una posizione fissa del busto e delle braccia?

La risposta è che bisogna considerare una posizione intermedia. Ci si deve posizionare come se si stesse affrontando un rettilineo veloce su sentiero, di media pendenza. Questa è la posizione che teniamo per più tempo durante una discesa. La posizione non è fissa e dipende molto dall’impostazione geometrica della bici, dalla larghezza del manubrio, dalla lunghezza della bici, dalle misure antropometriche del biker, insomma da una miriade di fattori. Non si può quindi pretendere di riportare la stessa inclinazione da una bici all’altra o valutare quella di un amico, bisogna trovare la posizione giusta per sé.

Regolati questi tre parametri, la nostra leva freno dovrebbe essere a posto. Non è importante essere rigorosi al millimetro con queste regole, diciamo che si tratta come sempre di un’impostazione standard che poi può essere affinata a seconda delle abitudini del rider.

Non dimentichiamoci poi del fattore allenamento. Spesso l’indolenzimento è causato dal fatto che le mani non sono abituate alle forti sollecitazioni che trasmette la guida in mtb. Si può avere le leve freno posizionate perfettamente, ma se le nostre mani non sono abituate a lunghe discese continue, c’è poco da fare. L’unico modo è girare, cercando di fare meno pause possibile in discesa. Dopo un po i muscoli si abituano e l’indolenzimento si riduce.

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