Nel lontanissimo 2001 nacque questo sito. Allora si chiamava Bike-Board.net, perché era stato creato con l’intento di pubblicare itinerari per mountain bike e snowboard, quest’ultimo inteso come snowboard alpinismo, in cui si guadagnano le proprie discese salendo con lo splitboard o le ciaspole.
22 anni dopo devo ammettere che gli itinerari sono tutt’ora uno dei punti che continuano ad affascinarmi di più del mondo bici. D’altronde la mountain bike permette di percorrere lunghi giri in poco tempo, rispetto all’escursionismo a piedi, e di vedere quindi posti nuovi.
Con l’avvento del GPS è diventato molto facile seguire un percorso già fatto da altri, senza doversi barcamenare fra foglietti inseriti in una bustina di plastica trasparente attaccata al manubrio e fare riferimento ai chilometri che segnala il tachimetro, come le mitiche guide Moser che devo avere ancora da qualche parte qui in sede.
Le suddette tracce GPS vengono spesso tracciate direttamente col telefono e pubblicate come “itinerari” su vari portali, o semplicemente come “trails”. Ce ne sono a milionate, e la maggior parte di questi giri non hanno uno straccio di descrizione, perché tutto viene lasciato alle valutazioni a stelline, pallini o cuoricini, come da tradizione smartphone, dove nessuno scrive niente se non qualche mezza frase.
Questo vuol dire che se io vado in una zona che non conosco, non sarà sufficiente trovare la traccia GPS su un sito, ma dovrò barcamenarmi con la ricerca Google per trovare delle informazioni di cosa mi aspetta. Moderazione? Sconosciuta. Trailforks modera i sentieri, che però sono appunto sentieri, non giri ad anello (tranne rare eccezioni). Non me ne faccio niente del trail che comincia in cima al monte se non so come arrivarci. Certo, dovrei trovare una salita lì vicino, scaricare anche quella sul Garmin o imbastire un giro Frankenstein smanettando su qualche software che mi permette di unire le tracce.
È un approccio nordamericano, dove i trail partono da un Trailhead, normalmente un parcheggio, visto che sono stati costruiti appositamente per le bici. In Europa abbiamo però la fortuna di avere sentieri e strade che esistevano da prima dell’arrivo delle MTB. Rare eccezioni come Finale Ligure premiano questo approccio, anche perché la salita viene quasi sempre affrontata con lo shuttle.
Penso di parlare a nome della maggior parte dei bikers quando dico che se cerco un itinerario, ne cerco uno ad anello che mi riporti al punto di partenza, con una bella descrizione e possibilmente con i commenti attuali di chi l’ha percorso recentemente.
È questo il motivo per cui stiamo spingendo molto Training Camp e moderiamo tutti gli itinerari, con scorno di alcuni utenti che pensano di cavarsela con la traccia e una riga di descrizione. Credo che sia un servizio molto apprezzato dai biker, quelli che prendono la bici e si fanno un giro per il piacere di scoprire posti nuovi, senza la smania da prestazione.
Il software è attualmente in sviluppo e nelle prossime settimane potrete sincronizzare automaticamente gli itinerari con il vostro Garmin, potendoli quindi navigare. La cosa fondamentale è però condividere i vostri giri con gli altri biker. E mi raccomando, che siano ad anello!
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