di Daniel Naftali
Il sistema Talas di Fox è uno più longevi sistemi di variazione della corsa per forcelle. Apprezzato da molti, ma anche criticato per alcune sue caratteristiche. Fox ha deciso di rivedere completamente il progetto introducendo un nuovo sistema di abbassamento per il 2014: il TALAS V. Quali sono le migliorie di questo nuovo sistema? Cosa cambia rispetto al vecchio? Come funziona? Scopriamolo nell’articolo di oggi!
L’acronimo T.A.L.A.S. sta ad indicare Travel Adjustment Linear Air Spring, che si potrebbe tradurre in italiano come “elemento elastico lineare ad aria con escursione variabile”.
Con questo nome, diventato celebre nel tempo, Fox sta ad indicare tutti i dispositivi di variazione della corsa utilizzati sulle proprie sospensioni. Il sistema Talas, nelle ultime versioni, permette, ruotando un pomello, di accorciare la forcella, abbassare l’avantreno e migliorare il comportamento della bici in salita.
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Giunto nel 2011 alla 4° versione, il Talas ha però riscontrato una serie di problemi.
Il sistema fino ad oggi basava il suo funzionamento mettendo in comunicazione la camera positiva con una camera negativa supplementare. Senza scendere nel dettaglio, il Talas funzionava nel seguente modo: girando la leva, un complesso sistema di valvole trasferiva parte dell’aria nella camera positiva all’interno di una camera negativa supplementare. La riduzione di pressione nella camera positiva faceva si che la forcella si accorciasse. Il merito dell’accorciamento era della camera negativa, che risultando più gonfia, impediva alla forcella di ristendersi completamente. Si tratta di un effetto analogo a quando su una forcella con doppia camera (positiva e negativa) si sgonfia la positiva mantenendo in pressione la negativa.
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La gestione delle tenute pneumatiche è però sempre stato il punto debole del sistema:
Un’altra caratteristica del sistema, in questo caso voluta da Fox, era poi la sua linearità. Lo dice anche il nome “Linear Air Spring”, il Talas nasce infatti per essere lineare. Questo ha sempre creato non pochi problemi agli utilizzatori più esperti, che si ritrovavano con un forcella vuota nella parte intermedia della corsa.
Con i modelli 2014 Fox ha deciso di rivedere completamente il Talas cambiando il sistema di funzionamento. Adesso il meccanismo di abbassamento è gestito da un circuito idraulico, vediamo di capire meglio come funziona.
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La nuova cartuccia Talas è di fatto identica alla Float, con l’unica differenza che sulla parte superiore è presente un sistema idraulico di abbassamento. Come vedremo meglio in seguito, è la parte superiore della cartuccia (quella dove è presente il pomello) che si abbassa, accorciando la forcella.
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Il sistema idraulico, come possiamo vedere in figura, è costituito da un circuito pieno d’olio. Sotto il pomello sono presenti due sferette, che funzionano da valvola unidirezionale. Ruotando il pomello verso la posizione di abbassamento, le sferette si possono muovere, consentendo il passaggio dell’olio.
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Quando la valvola a sfere si apre, con il peso del rider l’olio fluisce in un canale esterno e va ad immettersi nella parte alta della camera positiva, rimanendo sempre separato dall’aria tramite una guarnizione. Le frecce rosse indicano il percorso dell’olio, Il tappo superiore si abbassa, avvicinandosi al corpo della cartuccia.
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Come evidenzia bene il disegno, l’IFP si sposta verso l’alto spingendo l’olio verso la valvola a sfere. Dalla valvola l’olio fluisce in un canale esterno verso la parte superiore della camera positiva. La penetrazione del meccanismo idraulico di abbassamento nella camera positiva determina una riduzione di volume della camera pneumatica, comprimendo quindi l’aria al suo interno. Questo è un aspetto chiave per due aspetti:
La fase di abbassamento prosegue fino a che il tappo superiore non arriva a contatto con il corpo della cartuccia.
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Quando il tappo arriva a battuta sul corpo della cartuccia, la forcella non può più abbassarsi. La valvola a sfere è realizzata in modo da impedire il reflusso dell’olio (abbiamo detto essere unidirezionale): la forcella rimane quindi accorciata.
Azionando il pomello ed impostando l’escursione massima, la valvola a sfere cambia posizione e diventa unidirezionale nella direzione opposta: l’olio può quindi solo tornare indietro (spinto dalla pressione della camera pneumatica positiva compressa durante la fase di abbassamento) e la forcella si riestende. Una volta raggiunta la massima escursione la forcella non sarà in grado di accorciarsi (flusso dell’olio impedito dalla valvola) fino a che non si agisce nuovamente sul pomello.
Si tratta di un sistema concettualmente semplice, il funzionamento si basa principalmente sulla valvola a sfere che è in grado di gestire il flusso dell’olio in maniera unidirezionale a seconda di come si posiziona il pomello del TALAS.
Oltre ad un nuovo meccanismo, il Talas V presenta alcune interessanti caratteristiche assenti sui vecchi modelli. Vediamole più nel dettaglio.
Abbiamo visto che quando si passa dalla modalità full travel alla modalità accorciata, il sistema idraulico si abbassa fino a che tappo superiore e corpo cartuccia non arrivano a battuta. In questo modo l’abbassamento della forcella attivando il Talas è di 40mm (serie 36) o 30mm (serie 34 e 32).
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Inserendo un apposito spessore è quindi possibile limitare l’abbassamento della forcella. Ad esempio, inserendo su una Talas 36 uno spessore da 5mm si ottiene un abbassamento massimo di 35mm. Il sistema è infatti realizzato per abbassarsi fino a che tappo e cartuccia non vanno a battuta, se tra di loro inseriamo uno spessore la forcella si abbasserà fino a che tappo, spessore e cartuccia non arrivano a contatto.
Ridurre l’abbassamento può essere molto utile su tutte quelle bici che hanno un movimento centrale basso. Su queste bici, con la forcella abbassata, capitava spesso di colpire il terreno con le pedivelle, specialmente su salite tecniche.
Il sistema Talas permette di ridurre la corsa abbassandola di 30 o 40mm (meno con gli spessori), ma sulla nuova versione è anche possibile cambiare l’escursione massima della forcella. Il sistema è del tutto identico a quello delle Float.
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Inserendo uno spessore sotto il pistone della camera pneumatica, si impedisce la completa riestensione della forcella ottenendo un accorciamento dell’escursione massima pari all’altezza dello spessore. Una forcella da 160mm con uno spessore da 1cm diventa di 150mm, ad esempio. L’abbassamento consentito dal sistema Talas rimane però sempre lo stesso, perché dipende dalla cartuccia idraulica. Insomma, la nostra forcella da 160 su cui abbiamo montato uno spessore da 1cm sotto il pistone,avrà come escursioni massima e minima 150 e 110mm.
Sono quindi numerose le possibilità di personalizzazione di questo nuovo Talas, che si rivela essere molto più versatile rispetto al passato.
I più esperti avranno notato una cosa: il Talas V non è altro che una cartuccia Float, leggermente rivista, sulla cui sommità è stato aggiunto il sistema di abbassamento. All’atto pratico quindi il nuovo Talas si comporta come una Float a tutti gli effetti.
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La prima caratteristica che dobbiamo evidenziare è che, come nella Float, c’è una sola tenuta dinamica: la guarnizione ad U del pistone principale. Solo questa guarnizione si sposta durante l’affondamento della forcella e quindi la scorrevolezza e l’assorbimento dei piccoli urti risulta nettamente superiore rispetto alle vecchie versioni.
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Un altro miglioramento riguarda la curva di compressione. Nel diagramma precedente, in blu è riportata la curva di compressione della Talas 2013. Come si può vedere, la curva è caratterizzata da una marcata regressività iniziale, poi diventa estremamente lineare al centro e si impenna alla fine. Questa particolare curva di compressione è stata sempre il punto debole del sistema: la forcella rimaneva dura sui piccoli urti per l’elevata pendenza iniziale della curva (caratteristica aggravata anche dall’elevato carico di stacco), rimaneva vuota nella parte intermedia (affondando eccessivamente aumentando il rischio di ribaltamento) e troppo sostenuta nella parte finale (difficile sfruttare tutta la corsa).
La nuova Talas (linea rossa tratteggiata) ha invece la curva di compressione di una tipica forcella ad aria: marcatamente progressiva da ca 2/3 in poi. Questo permette di avere il giusto sostegno nella parte intermedia della corsa, di proteggere in maniera adeguata dai fine corsa senza sacrificare l’assorbimento dei piccoli urti.
Insomma il nuovo Talas riprende tutte le caratteristiche positive della Float, aggiungendo la possibilità di abbassamento. Un netto passo avanti rispetto alle vecchie versioni, sui cui limiti si è discusso abbondantemente nel forum.
Che sia la volta buona che si riesce ad avere una forcella abbassabile con il funzionamento di una forcella ad escursione fissa? Il sistema idraulico si rivelerà affidabile o farà la fine di altri sistemi analoghi che si guastavano dopo pochi mesi? Solo il test di durata ci potrà dare una risposta.
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