L’orribile caduta di Dean Lucas a Snowshoe

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Durante le prove della gara di coppa del mondo a Snowshoe Dean Lucas (Scott Racing) è andato a sbattere contro un albero con la testa. Rimasto a terra privo di sensi, la sua GoPro ancora accesa ha registrato gli attimi di paura che hanno seguito l’incidente, perché non riusciva a muovere né le gambe né le braccia e si trovava in una posizione molto strana, con la testa sotto le gambe.

È molto interessante quello che gli dice il medico in ospedale: “Quando sei andato a sbattere con la faccia contro l’albero la tua testa è stata catapultata all’indietro e il tuo midollo spinale si è stirato, ma non si è rotto. Neanche le vertebre si sono rotte. Questo spiega perché hai perso temporaneamente la sensibilità di braccia e gambe. È pericoloso, perché se si fosse reciso (il midollo) saresti rimasto paralizzato. La botta si riassorbirà, ma non so dirti quanto ci impiegherà.



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Nel video si vede anche Dean Lucas che si muove normalmente mentre parla della caduta qualche giorno dopo.

Commenti

  1. Che botta! Fortuna che sia andato tutto bene.
    Oggi una caduta spaventosa si é verificata anche alla Cro Race (gara su strada croata), con un ciclista del team Caja Rural caduto di faccia sull'asfalto mentre faceva la volata.
    Quello che dico sempre é che sono atleti, e un atleta che fa certi tipi di sport mette in conto anche che ci possano essere degli incidenti gravi e dei rischi.
    La passione batte la paura, c'é poco da fare. Ed é questo secondo me il confine vero tra un professionista e un amatore.
  2. Maiella:

    Che botta! Fortuna che sia andato tutto bene.
    Oggi una caduta spaventosa si é verificata anche alla Cro Race (gara su strada croata), con un ciclista del team Caja Rural caduto di faccia sull'asfalto mentre faceva la volata.
    Quello che dico sempre é che sono atleti, e un atleta che fa certi tipi di sport mette in conto anche che ci possano essere degli incidenti gravi e dei rischi.
    La passione batte la paura, c'é poco da fare. Ed é questo secondo me il confine vero tra un professionista e un amatore.
    Atleta non vuol dire cavie sacrificali in nome dello spettacolo.

    Facile parlare ma poi nei fatti vorrei vederti a capo di un team o a dirigere una gara quando devi andare dalla famiglia o dai figli dell'atleta a dirgli "ci dispiace ma pinco pallo è morto, o è in sedia a rotelle o è un vegetale".

    Il punto secondo me è che bici, gomme, sospensioni permettono velocità nettamente superiori rispetto a una volta.. quindi o si limita il mezzo meccanico, o si rallenta il tracciato. Renderlo più sicuro la vedo ardua visto che si scende nei boschi , dovresti eliminare qualsiasi albero e tappezzare qualsiasi cosa con materassi.

    Il discorso è un pò simile ai rally auto negli anni 80/90 (tipo gruppo b) o anche alla vecchia formula1. Decine di morti ad ogni stagione, qualcosa per forza è dovuto cambiare, non si è scelto di dire "va be sono atleti mica li obbliga nessuno".
  3. Vedendolo in quella posizione, se non avessi letto prima il titolo dell'articolo l'avrei dato per spacciato. Menomale che è andata così.
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