Magico Tempe scala il passo Giau senza ruota anteriore e forcella

Singolare impresa portata a termine da Simone Temperato.
Con “metà” bicicletta scala il Passo Giau.
Ruota e forcella? Per me sono inutili!

E’ l’uomo dalle sfide impossibili, alcune sue imprese ciclistiche hanno fatto il giro del Mondo e ancora sembra non finiscano mai. Lo definiscono l’acrobata delle due ruote, peccato che a lui, di ruote, ne serve una sola! Stiamo parlando di Simone Temperato meglio conosciuto come il Magico Tempe, ciclista di Bassano del Grappa che si diletta a scalare con una sola ruota i Passi dolomitici e Alpini in sella alla sua bici.  Doveva essere quella di domenica 29 luglio una semplice prova invece ne è venuta fuori un’altra mirabile impresa. Simone è partito con la sua mountain bike “monca”, cioè priva di ruota e forcella, da Selva di Cadore ed è riuscito a scalare in 59 minuti la dura ascesa che porta al Passo Giau superando uno dopo l’altro i 29 tornati.



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Ma quello che ha dell’incredibile è che per rendere la prova ancora più difficile ed estrema ha tolto pure le mani dal manubrio per quasi tutto il tragitto sfidando così le leggi della fisica. Una prova, la sua, che va oltre l’immaginazione, un gioco da ragazzi  invece per Simone. Del resto provate voi a credere sull’istante che un uomo sia capace di arrampicarsi sul Passo Giau in sella ad una bicicletta senza ruota, senza forcella e senza mettere le mani sul manubrio,  difficile vero? Un bello spettacolo vederlo salire in quelle condizioni,  una performance, la sua, basata principalmente su equilibrio e concentrazione, doti queste che ha potuto sviluppare con anni e anni di allenamento. Sono molto soddisfatto della prova di oggi ha dichiarato Simone dopo aver concluso la salita. Quando sono partito da Selva di Cadore, continua, ho deciso di togliere pure la mani dal manubrio per vedere fino a dove sarei potuto arrivare, non potevo immaginare di poter fare tutto il tragitto in quelle condizioni, compresi i tornanti. Ci sono state delle situazione dove sono stato costretto ad appoggiarle per non rischiare di cadere, ma solo per qualche secondo. Non è stata una passeggiata, anzi, ho dovuto faticare molto per mantenere la bici in equilibrio, ogni pedalata è controllata e calcolata in base alla pendenza, alla contropendenza, al vento, insomma, un vero e proprio calvario. Simone, che non è nuovo ad imprese del genere, sta preparando una nuova sfida che farà fra qualche settimana sulle dolomiti.  Cosa tenterà? “E’ un segreto” ha confessato sorridendo, “ma lascerò tutti a bocca aperta!”

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