Manitou crea una versione moderna dell’iconica FS

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Una delle MTB più riconoscibili della storia è la Manitou FS, costruita da Doug Bradbury. Questa replica di nuova concezione, la Manitou FS II, rispecchia quell’iconica bicicletta con colori retrò, apportando al contempo un tocco di modernità con la lavorazione CNC e il cambio.



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Doug è spesso riconosciuto per aver creato la prima forcella ammortizzata per mountain bike nel 1990 con il marchio Manitou. La caratteristica principale della FS non è necessariamente la sospensione posteriore, ma il meccanismo che utilizza. Doug ha riutilizzato la forcella anteriore per il triangolo posteriore, che fa contemporaneamente da ammortizzatore.

Naturalmente, la FS II non sarebbe la stessa se la parte posteriore utilizzasse un ammortizzatore normale. La forcella è una Mattoc standard regolata a 130 mm, mentre la sospensione posteriore è costituita da una Manitou Junit pesantemente modificata. La forcella riutilizzata offre un’escursione di 125 mm al posteriore.

Per quanto riguarda le geometrie, sono state mantenute in linea con le altre bicida downcountry. Questo telaio in particolare ha un reach di 460 mm con foderi da 450 mm. Monta ruote da 29” e ha un angolo di sterzo di 66 gradi.

Il cambio Pinion C1.12 si muove su una cinghia Gates CDX e utilizza un manettino twist. Ci sono anche freni Hayes Dominion viola abbinati, ruote in carbonio Reynolds 309 e manubrio ProTaper lucidato. Il resto dei componenti è completato da componenti CNC di Wolf Tooth e da pneumatici XC di Schwalbe.

Sebbene la FS II sia perfettamente funzionante, si tratta di una concept bike realizzata in parte con l’azienda svizzera di ingegneria Gamux, esperta in metodi di costruzione CNC e di incollaggio. Sono noti soprattutto per i loro prototipi di telai per le gare di downhill, dotati di pezzi Manitou e Pinion. Il telaio è sicuramente accattivante e presenta molti componenti moderni, ma la mancanza di un forcellino la rende più un pezzo da esposizione che un oggetto da usare tutti i giorni.

Commenti

  1. nede333:

    comunque mi pare che tutte le full che montano pinion hanno la puleggia per tensionare la cinghia vicino al movimento centrale e non a forcellino, non capisco perchè nell'articolo la definiscono come oggetto da esposizione proprio per la sua mancanza.....del resto è lo scopo di pinion togliere il forcellino, cosa mi sfugge?
    Su pinkbike l'articolo inglese parla di assenza del reggisella telescopico come limite per l'uso di tutti i giorni e non il forcellino come nell'articolo italiano
  2. albatros_la:

    Immagino bobbi come se non ci fosse un domani... Però, bellissima. Ricordo quel telaio quando lo presentarono.
    Non hanno specificato come mai senza forcellino? Che cosa gli costava? Anche perché non capisco come possano tensionare la cinghia, anche solo per un giretto.
    Bellissima, e comunque non mi preoccuperei molto del bobbing vista la posizione dei fulcri e la dimensione di corona e pignone.
    Secondo me c'é da divertirsi parecchio, magari l'efficienza della pedalata non sará da mondiale xco, ma un giretto o anche molti ce li farei.
    Col telescopico naturalmente :)
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