Quando leggiamo il manuale di una forcella o di un ammortizzatore troviamo sempre un paragrafo sulla manutenzione programmata, sul quale, oltre a piccoli interventi di pulizia e di lubrificazione da effettuare ogni uscita, si raccomanda un’intervento di revisione completa da effettuare una volta all’anno.
Un po’ come il tagliando della nostra automobile, anche la nostra forcella o il nostro ammortizzatore ogni tot ore devono essere quindi revisionati. Ma sarà vero o è un trucchetto dei costruttori per arricchire meccanici e negozianti?
Per rispondere a questa domanda cerchiamo prima di tutto di capire in che cosa consiste questo fantomatico intervento di manutenzione annuale secondo quanto previsto dai costruttori.
L’operazione di revisione annuale della forcella prevede l’intervento su numerosi elementi.
Innanzitutto viene sostituito l’olio di lubrificazione dei foderi, l’olio che serve ad assicurare un fluido scorrimento degli steli all’interno dei foderi. Quest’olio si sporca a causa delle impurità provenienti dall’esterno che i raschiapolvere fanno inevitabilmente entrare, seppur in piccole quantità.
Vanno quindi sostituiti i raschiapolvere, per assicurare la corretta funzione degli stessi, ovvero il tenere fuori la polvere dai foderi. I raschiapolvere infatti invecchiano e si seccano, si usurano e diventano meno elastici, per cui la loro funzione di schermatura diventa meno efficace.
Si interviene con la sostituzione delle tenute della parte pneumatica, perchè anche loro al pari dei raschiapolvere si usurano e si induriscono. Si provvede anche a pulire e lubrificare nuovamente la camera pneumatica, andando a migliorare lo scorrimento complessivo della forcella.
Si interviene con la sostituzione dell’olio idraulico ed eventualmente con la revisione della cartuccia sigillata, se necessaria. L’olio idraulico si deteriora con il tempo ed un olio nuovo assicura il miglior comportamento possibile della parte di smorzamento idraulico.
L’intervento di manutenzione annuale dell’ammortizzatore interviene su due elementi.
Nella parte aria si provvede alla sostituzione di tutte le tenute statiche e dinamiche, alla pulizia completa del serbatoio ed all’installazione di nuove tenute opportunamente lubrificate. Si ripristina l’eventuale olio o grassi di lubrificazione. Assieme alle tenute pneumatiche, viene sostituito anche il raschiapolvere. Le tenute degli ammortizzatori sono quasi sempre specifiche ed ogni produttore fornisce il suo kit di revisione come ricambio.
Per quanto riguarda la parte idraulica, l’intervento di manutenzione prevede essenzialmente la sostituzione di tutte le tenute, statiche e dinamiche, la pulizia delle parti, il controllo del corretto funzionamento di tutti gli elementi dell’idraulica, lo spurgo e la sostituzione dell’olio ed il ripristino della corretta pressione nella camera d’espansione.
Buona parte dei malfunzionamenti dell’ammortizzatore posteriore sono dovuti al passaggio di aria dalla camera di espansione all’olio dell’idraulica. L’olio in emulsione non assicura più il corretto funzionamento delle valvole idrauliche, a causa di bolle d’aria che causano dei “vuoti”. Il ripristino della tenuta dell’IFP, assieme allo spurgo ed al ripristino della corretta pressione della camera di espansione, assicurano che aria ed azoto siano correttamente separati ovvero che l’olio sia privo di aria al suo interno e permetta all’idraulica di funzionare correttamente in ogni condizione.
Negli ammortizzatori a molla si interviene ovviamente solo sulla parte idraulica.
Le sospensioni delle nostre biciclette sono componenti estremamente complessi e ad alte prestazioni. Sono progettati per avere una scorrevolezza massima ed assicurare un ottimale assorbimento dei piccoli urti, ma per ottenere questo risultato su di un veicolo dal peso inferiore ai 100kg, le tenute non possono essere troppo “strette”. Inoltre l’utilizzo off road su terreni sconnessi stressa non poco questi componenti, sottoposti a migliaia e migliaia di cicli in ogni singola discesa ed a notevole surriscaldamento.
Stabilire un intervallo di manutenzione universale non è facile: c’è chi esce 2-3 volte al mese facendo giri tranquilli e chi esce tutti i giorni con sole, neve, polvere e fango. Bisogna poi considerare il naturale degrado delle parti in gomma delle nostre sospensioni, un degrado chimico che è influenzato anche dal tempo oltre che dalle ore di utilizzo, motivo per cui una sospensione si deteriora anche stando ferma.
I produttori, quasi all’unisono, hanno reputato che per un utilizzo tipo della bici, l’intervallo a cui sottoporre le sospensioni ad un service completo sia di un anno o 200 ore di utilizzo.
Questo significa che se esco in bici tutti i giorni anche in condizioni estreme, dovrò ridurre questo intervallo, se invece uso la bici sporadicamente potrò allungarlo leggermente.
Poichè l’intervento di revisione delle sospensioni è lungo e piuttosto costoso, molti rider pensano di poterne fare a meno “tanto dopo due o tre anni cambio tutto, chissenefrega della manutenzione!”
Vediamo perchè questo ragionamento non funziona… Immaginiamo di avere una bicicletta full da 3500€, non un super top di gamma, ma già con un buon reparto sospensioni, mettiamo una bella Fox Float 34 ed un Fox DPS.
Ci giro un anno, normale utilizzo, ma non ci faccio nessun tagliando, “tanto sono soldi buttati!”. Dopo 1 anno e mezzo dentro i foderi della mia forcella c’è un sacco di sporco, la parte aria non è lubrifcata, i raschiapolvere sono secchi: la mia forcella è un legno, lo stesso l’ammortizzatore, ma non me ne rendo conto perchè il degrado è stato lento e mi sono adattato nel tempo a questo peggioramento senza accorgermi che quando la bici nuova era tutto un altro pianeta.
Vado a girare con un amico che ha preso la bici insieme a me. Lui però non aveva un grande budget ed ha preso a 2500€ una full con Monarch e Revelation. A differenza mia, ha però fatto il tagliando delle sospensioni rivolgendosi ad un meccanico serio. Ha speso 230€, con l’occasione ha messo anche i raschiapolvere ad alto scorrimento. Provo le sue sospensioni: sono decisamente più plush e fluide della mia.
In pratica ho speso 1000€ in più del mio amico per avere forcella ed ammortizzatore di fascia più alta, ma dopo un anno funzionano peggio di quelle del mio amico. Il mio amico ha delle sospensioni che lavorano meglio ed ha pure risparmiato 770€!
Oltre ad un degrado prestazionale, non effettuare la dovuta manutenzione alle sospensioni causa alla lunga gravi danni alle stesse, qui di seguito i più comuni.
La perdita di olio dai raschiapolvere è il sintomo tipico di una tenuta deteriorata. A forza di scorrere ed a causa del degrado del polimero, il raschiapolvere con il tempo perde la sua tenuta ermetica. L’olio fuoriesce, sporcando lo stelo. Allo stesso tempo però entra anche lo sporco, perchè la funzione schermante del raschiapolvere è compromessa. L’olio dentro al fodero è sempre di meno e si sporca sempre di più.
Il passaggio successivo è l’abrasione dello stelo. A causa dell’incuria, dentro ai foderi rimane pochissimo olio, olio che tra l’altro è pieno di residui e particelle abrasive di sabbia. Questo impasto, interponendosi tra stelo e boccole, abrade in maniera irreversibile il rivestimento dello stelo causando delle caratteristiche righe verticali. Lo stelo si danneggia quindi irrimediabilmente: perde il trattamento superficiale ad alta scorrevolezza, la tolleranza stelo/boccola non è più rispettata e quindi causa gioco ed anche la boccola si danneggia.
La riparazione di questo tipo di danni è estremamente costosa, talvolta non è economicamente conveniente e si fa prima a cambiare la forcella. Eppure con un semplice tagliando, eseguito per tempo, il problema non si sarebbe verificato.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori, uno dei danni più frequenti è il danneggiamento o la rottura a causa di malfunzionamenti idraulici. Quando l’idraulica “scoppia”, ovvero l’olio si riempe di aria in emulsione, viene a mancare la frenatura idraulica, sia in estensione che in compressione. L’ammortizzatore sbatte quindi violentemente contro i fine corsa, con il rischio di rotture meccaniche. Un tipico esempio di danno è il distacco del pacco lamellare.
Altro danno comune è l’usura dello stelo o del manicotto aria a causa della mancata manutenzione della parte aria. La mancanza di lubrificante, le tenute logore e le particelle abrasive entrate dentro la camera pneumatica causano questo tipo di danneggiamento.
La risposta è sicuramente sì, ma ci sono alcune premesse.
La revisione completa delle sospensioni è delicata ed è opportuno possedere delle ottime doti meccaniche. Molte parti sono piccole e ci sono tanti componenti delicati, che è facile danneggiare. Non è insomma un lavoro per tutti…
Bisogna inoltre essere attrezzati adeguatamente, oltre ad avere un’officina ben attrezzata, ci sono chiavi e prodotti specifici che bisogna per forza di cose avere per effettuare una revisione completa, soprattutto sugli ammortizzatori.
Insomma, il fai da te è fattibile, ma non è detto che sia economicamente conveniente. Prendiamo come esempio la revisione di un ammortizzatore Fox. Il costo si aggira sui 130-140€. Avendo già a disposizione un’officina completa delle chiavi tradizionali, banco, morsa, ecc, occorre spendere ca 600€ di attrezzatura specifica (Se non ci credete vi facciamo un elenco!), cifra che non ammorteremo prima di 5 revisioni. E’ chiaro che economicamente il fai da te non conviene più di tanto su questo tipo di lavoro.
Quello che invece si può fare tranquillamente in casa è la revisione ordinaria di forcella ed ammortizzatore, ovvero rimuovere i foderi e sostituire i raschiapolvere e revisionare la parte aria degli ammortizzatori. Per questi lavori non sono necessari particolari attrezzi specifici (quei pochi che servono non costituiscono una grande spesa) e sono lavori decisamente più semplici, adatti anche a meccanici non particolarmente esperti.
Insomma, la manutenzione regolare delle nostre sospensioni è estremamente importante per ottenere il massimo dalle stesse, sopratutto quando abbiamo prodotti di alta gamma che possono garantire elevate prestazioni.
Detto ciò il lavoro di revisione non è per niente semplice ed un buon risultato dipende anche e soprattutto dall’esperienza di chi fa il lavoro. Sono tante le variabili in gioco ed il fattore umano è estremamente importante, tanto quanto la scelta dei giusti lubrificanti e dei giusti oli. Ci sono trucchi e segreti che nessun manuale o corso ti insegnano.
Insomma, tralasciando gli “improvvisati” o gli “amici” che lavorano sotto banco nel garage di casa, anche tra i professionisti c’è chi lavora bene e chi meno bene. Il mio consiglio è di informarvi sempre a chi vi rivolgete, sentite le opinioni, chiedete consiglio sul nostro Forum. Un buon lavoro di manutenzione può far funzionare le nostre sospensioni ancora meglio che da nuove!
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