Martina Berta

Martina Berta si è rotta una vertebra agli Internazionali XC di Capoliveri

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Martina Berta si è rotta una vertebra durante la terza prova degli Internazionali d’Italia, tenutasi lo scorso weekend a Capoliveri. A quanto pare è caduta male in un rock garden, ed ora la attendono 30 giorni di riposo assoluto per poi poter tornare alle gare. Salterà dunque le prove di coppa del mondo di Albstadt e Nove Mesto.

Buona guarigione!



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Un passaggio tecnico a Capoliveri.

Commenti

  1. Inglese:

    Per come la vedo io la MTB si divide in discipline.
    Dalle meno tecniche e meno discesistiche in su.
    E a seconda della difficoltà tecnica del
    percorso cambia la specialità:
    1 XC
    2 Trail/Marathon
    3 All-mountain
    4 Enduro
    5 Freeride
    6 Downhill

    Se scendiamo nei bikepark con le frontine
    In sintesi: si sta parlando di agonismo, quindi conta quello che dicono la FCI e l'UCI, non quello che pensiamo io o te.

    E per le federazioni non esiste nessuna categoria agonistica di Trail, All Mountain o freeride.

    Esistono l'XCO, l'XCM l'enduro e la DH.

    In merito all'affermazione che il percorso di Capoliveri fosse un bike park (anche se lo chiamano così) o enduro mi sembra esagerato... Non so se hai presente una gara di enduro EWS cos'è....
    qui si parla di XC molto tecnico con due/tre passaggi al limite dell'enduro, riservati però ad atleti da coppa del mondo.

    Per gli altri era XC molto tecnico.
  2. ant:

    Ero lì, non ho visto la caduta ma i percorsi si, anzi buona parte del percorso l'ho anche fatto in prova.
    C'è un articolo su altra testata che riflette su qualche protezione minima.
    Francamente sono d'accordo: per lo meno abbandonare i caschi da stradisti e provare a ragionare di ginocchiere superlight. In questo caso non sarebbe cambiato molto ma in alcuni casi sì.

    Non è tanto la difficoltà del passaggio in sé, soprattutto considerando il livello di tecnica che hanno (sono alieni i pro, fanno un altro sport) quanto la possibile mancanza di lucidità e l'effetto trenino in gara che rendono tutto un po' al limite a volte.
    nel 2012 mi sono fratturato C7 e schiacciato 3 dischi con una caduta su percorso in allenamento, il caschetto "da stradisti" come lo definisci tu ha fatto il suo dovere, era da buttare, ma mi ha evitato conseguenze alla testa.
    Anche se avessi avuto il casco integrale da DH, la frattura a C7 ci sarebbe stata comunque visto come ho impattato al suolo e le conseguenze di quell'incidente che ancora porto non le avrei evitate (sono 5mm più basso ora).
    Solo, prova tu a fare una gara XCO, magari in situazioni climatiche come quelle di Petropolis con un casco chiuso o con un para schiena ma anche semplicemente con una maglietta da 250g.
    La frattura della clavicola o la lussazione della spalla non la eviti anche se metti delle magliette con un po di imbottiture.
  3. Maiella:

    Il punto secondo me é un altro. Dal momento che ho corso una dozzina di anni su strada a livello agonistico, posso capire che possano esserci delle "tentazioni" , fino a compromettere la sicurezza degli atleti (per motivi svariati, legati allo spettacolo oppure all'organizzazione inadeguata). Tutto ciò fondamentalmente é sbagliato e non penso ci siano contestazioni al riguardo.
    Nel caso specifico dell'XC, il problema non é tanto quello della sicurezza (sicuramente importante), ma ci si chiede se é giusto snaturare una disciplina specifica ben definita. Nell'XC puro é sempre prevalso il numero di watt nelle gambe. Non a caso il power meter si usa solo nell'XC e non in altre discipline della MTB.
    Personalmente, dal momento che non sono restio alle innovazioni, secondo me é più giusto arrivare a definire una scorporazione dell'XC tradizionale, dalle nuove frontiere delle gare in circuito. Magari oltre alle bici, potremmo definire anche la specialità come down country.
    Non capisco quali problemi ci siano per definire addirittura snaturazioni di una disciplina che da sempre è off road.
    Metteressero un drop in una gara di bdc allora avresti ragione.
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