Minitest in anteprima: Rose Beef Cake 2012 dual link

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Che la Beef Cake FR 2012 avrebbe offerto la possibilità di settare l’escursione posteriore a 165 mm oppure a 180 mm ve l’avevamo già anticipato in occasione della presentazione della gamma 2012.

Non avendone però mai vista una (i prototipi presentati questa estate avevano il classico link ad un solo foro) ed essendo indicato sul sito Rose il solo valore di 180 mm, cominciavamo a pensare che ci avessero tirato un pesce d’aprile fuori stagione.

Questo fino a pochi giorni fa, quando Sergio di Rose Italia ci contatta chiedendoci se siamo interessati ad un “assaggio” in assoluta anteprima della nuova BC dotata di dual link (a quanto pare battendo sul tempo persino siti e riviste tedeschi).

Inutile dire che il giorno seguente eravamo in sella alla Beef Cake 2012 sui sentieri dell’alto Lario (Rose Italia ha sede a Colico, in cima al Lago di Como) in compagnia di Sergio, Andreas Heimerdinger (colui che la bici l’ha disegnata) e Diana Weidner (Rose). La mancanza di neve e le temperature relativamente miti ci permetteranno infatti di salire ancora oltre i 1000 m di quota per questo mini-test in anteprima.

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Ma veniamo al sodo: la variazione di escursione è ottenuta grazie alla possibilità di spostare il punto di ancoraggio dell’ammortizzatore alla bielletta di rinvio, la quale è appunto dotata di due fori. Come facilmente  intuibile, questo porta anche ad una diversa curva della sospensione, oltre che ad un diverso rapporto di compressione.

Il posizionamento dei fori è invece stato studiato in modo da mantenere invariate le geometrie generali della bici indipendentemente dall’escursione impostata.

Nella foto qua sotto l’ammo è posizionato sul foro inferiore, corrispondente ad un travel alla ruota di 165 mm. Lo spostamento da una posizione all’altra è veloce e l’unico attrezzo richiesto è una brugola, dovendo semplicemente svitare un bullone, riposizionarlo e riavvitare.

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Rose ci ha promesso i grafici Linkage per un’analisi più dettagliata, quindi rimandiamo le pippe mentali a quando saranno disponibili limitandoci per ora a quelle che sono le impressioni ricavabili in un giro da un migliaio di metri di dislivello.

Cominciamo con la salita: nonostante la curva di compressione sia stata rivista rispetto al modello 2011 anche in configurazione 180 mm, è ovvio che la curiosità maggiore era di provare il setting a 165 mm.

Dato il rapporto di compressione inferiore, a parità di SAG il DHX lavora con pressioni decisamente più basse e, cosa tutt’altro che trascurabile, l’azione del propedal è più marcata. A livello di bobbing la sospensione si comporta dignitosamente, ma soprattutto si ha una posizione in sella meno “seduta” di quella che si aveva sulla versione 2011 nonostante avessimo impostato un buon 30% di SAG.

La BC 2012 è stata rivista anche a livello di geometrie, e sullo sconnesso si apprezza la maggior altezza del movimento centrale (forse il più grosso punto debole della versione 2011).

Andreas ci spiega che la sospensione posteriore non ha più quella progressività estremamente marcata nella seconda parte di travel che caratterizzava la versione 2011 e ci invita a trovare qualche drop dove poterlo verificare. In cima alla salita un muro con atterraggio poco pendente sembra messo lì apposta per noi, ed in effetti arriviamo vicini al finecorsa con un impatto che sulla precedente versione avrebbe lasciato parecchio travel inutilizzato. Non male, trattandosi di un altro aspetto che secondo noi era migliorabile.

La discesa la percorriamo tutta con la sospensione settata a 180 mm, dato che ormai si sta facendo tardi, non è particolarmente caldo e non abbiamo molta voglia di rimetterci a smanettare con brugole e pompetta ad alta pressione.

La BC conferma le doti di tritatutto della versione 2011, anche se l’angolo sterzo più verticale di quella avuta in test l’anno scorso ed il movimento centrale più alto le conferiscono maggior agilità e sicurezza nei rilanci. Personalmente avrei preferito un set ruote più leggero a favore di una maggior reattività, ma è una questione di gusti ed esigenze personali (in ogni caso ognuno se la monta come meglio crede, offrendo Rose questa possibilità).

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Per un esame più severo ed approfondito non rimane che attendere l’arrivo della bici che sarà oggetto di uno dei test di durata 2012, dato che Rose si è resa disponibile anche per l’anno che verrà.

 

 

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