Monarch: installare il DebonAir e regolare il volume del manicotto

Uno dei principali strumenti di tuning di una sospensione ad aria è la regolazione del volume della camera pneumatica. Rock Shox crede molto in questo sistema ed offre moltissime possibilità di regolazione del volume della camera d’aria positiva, sia per i suoi ammortizzatori sia per le nuove forcelle.

Ad oggi per il Monarch ed il Monarch Plus sono infatti disponibili 3 diversi manicotti:

  • Manicotto Standard Volume, quello a volume più piccolo
  • Manicotto High Volume, con possibilità di regolare il volume con appositi spessori
  • Manicotto DebonAir, quello con il volume d’aria maggiore ed un’elevatissima burrosità iniziale.

Se da un lato si ha a disposizione una vasta scelta, dall’altro non a tutti è chiaro quali siano i vantaggi e gli svantaggi di una camera d’aria più o meno voluminosa in termini di risposta della sospensione. Quest’oggi cercheremo di chiarire quest’aspetto e vedremo in che modo personalizzare il volume del nostro Monarch.

Tutta una questione di volume…

La curva di compressione di una sospensione è fortemente influenzata dalla curva di compressione del suo elemento elastico. Una sospensione ad aria, grazie alle caratteristiche di questo gas tende ad essere naturalmente progressiva, con un andamento di questo tipo:

Si tratta di un’iperbole, che qui vediamo capovolta a causa della scelta delle scale e degli assi del diagramma. La curva non è uguale in tutti i casi perchè, partendo dalle stesse condizioni iniziali di pressione, possiamo ottenere delle curve molto diverse a seconda del volume della camera d’aria.

Come possiamo vedere dal grafico, ad un volume più piccolo la curva di compressione tende ad impennarsi (diventa quindi progressiva), mentre mano a mano che aumenta il volume questa tende a diventare più rettilinea, o meglio lineare.

Camere d’aria ad elevato volume sono molto lineari. Per simulare il comportamento di un ammortizzatore a molla, molti ammortizzatori da DH o Freeride utilizzano manicotti estremamente grossi e voluminosi, in grado di contenere grossi volumi d’aria

Il motivo di questo differente comportamento è semplice: tutto dipende dalla quantità di aria nella camera positiva. Quando la sospensione si comprime, la riduzione di volume della camera è fissa e dipende dal volume dello stelo che entra dentro il manicotto. Se la camera d’aria contiene un quantitativo maggiore d’aria, questa si comprimerà di meno raggiungendo valori di pressione inferiori. Poichè la resistenza offerta dall’ammortizzatore dipende dalla pressione, ecco spiegato il perchè ad una camera d’aria voluminosa va associato un comportamento più lineare. Contrariamente, se la camera pneumatica è piccola, questo contiene poca aria. La riduzione di volume conseguente all’affondamento avrà quindi un effetto più forte sull’aria contenuta al suo interno: le molecole si comprimeranno maggiormente, si raggiungeranno valori di pressione molto più alti quindi la resistenza offerta dall’elemento elastico cresce esponenzialmente.

Complicato? Se non avete capito nulla di quello scritto sopra, vi basti sapere che:

  • Ad un volume più piccolo, corrisponde un comportamento progressivo
  • Ad un volume più grande, corrisponde un comportamento lineare

Curve di compressione diverse, determinano un comportamento diverso della sospensione e possono quindi essere utilizzate per modificare il comportamento della sospensione. Vediamo di capire come.

Ipotesi 1: stessa corsa utilizzata

Partiamo da un presupposto: impostiamo la nostra taratura in modo da riuscire, in una condizione di uso tipo, ad utilizzare la stessa corsa su entrambe le sospensioni, quella ad alto volume e quella normale.

Nel grafico abbiamo voluto evidenziare come entrambe le sospensioni arrivino ad utilizzare la stessa corsa, quello che cambia è però il comportamento nelle fasi intermedie.

La sospensione a volume maggiore (high volume) si comporta in maniera piuttosto uniforme su tutta la corsa. Ha una certa progressività dettata dal volume dell’aria che non è illimitato, ma ha un comportamento piuttosto lineare. La sospensione a volume ridotto è invece estremamente progressiva, per questo motivo per sfruttare la corsa dobbiano tenere un setup più morbido. L’ammortizzatore affonda quindi molto nella prima parte, per poi diventare fortemente progressivo e più sostenuto nella seconda.

Il tracciamento è qualitativo, ma si capisce subito che le due curve comportano delle sostanziali differenze nel comportamento. L’ammortizzatore high volume avrà un maggior sostegno a metà della corsa, quello a volume ridotto risulterà più vuoto per poi impennarsi verso la fine.

Il comportamento lineare o progressivo può in questo caso essere personalizzato per meglio adattare la risposta dell’ammortizzatore in relazione alla curva di compressione del telaio.

Ipotesi 2: stessa taratura iniziale

Partiamo invece da un presupposto diverso: immaginiamo di voler mantenere la stessa taratura iniziale, intervenendo quindi sul comportamento nella seconda fase ed andando a lavorare su come viene sfruttata la corsa disponibile. Ecco cosa otteniamo:

Partendo con l’ipotesi di voler mantenere lo stesso sag, otteniamo un comportamento nella prima parte che è praticamente identico per entrambi gli ammortizzatori. Quello che invece cambia è la seconda parte della corsa: la sospensione a volume ridotto diventa fortemente progressiva, quella a volume elevato mantiene la sua linearità.

Il risultato? La sospensione a volume ridotto offre una più elevata resistenza ai fine corsa, quella a volume maggiore renderà invece più più facile sfruttare tutta la corsa disponibile.

Se ad esempio abbiamo problemi a sfruttare tutta la corsa dell’ammortizzatore, passando ad un manicotto a volume più elevato risolveremo facilmente il problema. Se invece abbiamo il problema di andare a fine corsa troppo facilmente, riducendo il volume otterremo quella progressività necessaria a salvaguardarci da bruschi fine corsa.

Ecco perchè lavorando sul volume d’aria si può fare un buon tuning del comportamento della sospensione ed ecco perchè Rock Shox offre così tante possibilità di personalizzazione.

Rock Shox Monarch: tuning del volume d’aria

Una volta che abbiamo capito in che modo il volume d’aria influenza il comportamento della sospensione, possiamo facilmente capire perchè Rock Shox offra per il Monarch ben 3 manicotti di volume diverso.

 

Il nuovo manicotto DebonAir nasce per risolvere il problema della ridotta corsa utilizzata sul Monarch: con un volume d’aria molto generoso, la sua curva di compressione è meno progressiva e permette di arrivare più facilmente al finecorsa. Si tratta di un upgrade sicuramente interessante, anche perchè adatto a molte bici.

Non è però detto tuttavia che qualcuno possa avere il problema opposto, ovvero un’eccessiva linearità dell’ammortizzatore. Tutto dipende dal telaio.

Ad ogni modo, che il vostro obiettivo sia montare il DebonAir o ridurre il volume, vediamo come sostituire il manicotto.

Sostituzione del manicotto

La sostituzione del manicotto è un’operazione piuttosto semplice. Serve solo una morsa, un po’ di grasso per sospensioni, alcune chiavi a brugola, uno smontavalvole ed ovviamente il nuovo manicotto.

1) Rimozione ammortizzatore dalla bici: prima di tutto occorre rimuovere l’ammortizzatore dal telaio per poterci lavorare più comodamente. Ogni telaio ha il suo sistema di fissaggio, nel caso della GT Force ci basta togliere due viti per estrarre il tutto.

2) Rimozione aria e smontaggio valvola: prima di procedere, occorre sgonfiare completamente l’ammortizzatore e rimuovere il corpo della valvola. Questo, oltre ad essere importante per la sicurezza, faciliterà le operazioni successive.

3) Rimozione manicotto: è quindi giunta l’ora di smontare il manicotto. Prima di procedere assicuriamoci che i riduttori non sporgano al di fuori del profilo dello stelo.

Guardando l’ammortizzatore frontalmente, cerchiamo di capire se i riduttori rientrano nella sagoma dello stelo. In questo caso, essendo i riduttori molto piccoli, rientrano abbondantemente e non costituiranno un problema per l’estrazione del manicotto.

Controlliamo ora un’altra cosa:

Se lo stelo dell’ammortizzatore, rimossa la valvola, tende a rientrare vistosamente nello stelo, significa che è rimasta intrappolata molta aria nella camera negativa. Il manicotto, in alcuni casi di sospensioni in stuck down potrebbe venire sparato via nel momento in cui lo smontiamo.

Se rimane intrappolata aria nella camera negativa, come nel caso del Monarch delle foto, procediamo nel seguente modo:

Posizioniamo uno straccio all’interno dell’occhiello dell’ammortizzatore, in modo che se anche il manicotto venisse sparato via non diventa un pericoloso oggetto volante all’interno dell’officina. Safety first, come sempre!

A questo punto, prese le dovute precauzioni, possiamo svitare il manicotto. Afferriamolo saldamente e ruotandolo il senso antiorario (guardando dallo stelo) svitiamolo completamente.

Quando lo abbiamo svitato, possiamo estrarlo semplicemente tirando con forza. Come se stessimo stappando una bottiglia, ci ritroviamo quindi con il manicotto in mano.

Qualora non riuscissimo a svitare a mano, possiamo aiutarci con una chiave a frusta, interponendo adeguate protezioni (pezzi di camera d’aria) tra la chiave ed il manicotto.

4) Pulizia e lubrificazione: già che l’ammortizzatore è aperto, approfittiamone per dare una bella pulita generale (sgrassando bene con alcool isopropilico) ed una bella ingrassata alle guarnizioni. Se sono vecchie ed usurate, possiamo cogliere la palla al balzo e sostituirle.

5) Installazione nuovo manicotto: a questo punto possiamo montare il nuovo manicotto. Infiliamo il manicotto sullo stelo dell’ammortizzatore. All’inizio servirà un po’ di forza per far entrare lo stelo nelle guarnizioni. E’ tutto normale.

Superata la resistenza iniziale, il manicotto scorre liberamente ma diventa sempre più duro da infilare verso la fine, quando ci avviciniamo al filetto. Questo succede a causa della resistenza dell’aria nella camera negativa. Spingiamo quindi con forza e facciamo avvitare lo stelo nel filetto del corpo. Quando il filetto ha preso, avviteremo con facilità lo stelo ed assicuriamoci che non rimanga spazio tra stelo e corpo ammortizzatore, come in foto.

ATTENZIONE: avviatiamo sempre lo stelo a mano, evitando assolutamente di stringere con la chiave a frusta. C’è il rischio di non riuscire più a svitare il manicotto se stretto con troppa forza!

6) Completamento: rimontiamo quindi il core della valvola e gonfiamo l’ammortizzatore alla pressione di utilizzo. Cambiando il manicotto dovremo sicuramente rivedere la taratura ed il sag.

Rimontiamo l’ammortizzatore sulla bici ed abbiamo finito.

Tuning del volume del manicotto High Volume

Non tutti sanno che per il manicotto High Volume è disponibile un kit di spessori per ridurre il volume.

Questi spessori di materiale gommoso possono essere installati nella camera esterna del manicotto, in modo da ridurne il volume. Si può quindi ottenere un setup di fino del volume della camera d’aria piuttosto preciso.

L’installazione o la rimozione degli spessori non richiede tra l’altro lo smontaggio del manicotto, basta solo smontare la camera esterna. Ecco come fare.

1) Smontaggio ammortizzatore: smontiamo l’ammortizzatore dal telaio o per lo meno smontiamolo dal lato stelo, per consentire l’estrazione degli spessori.

2) Sgonfiaggio ammortizzatore: sgonfiamo completamente l’ammortizzatore, rimuovendo anche per sicurezza il core della valvola.

3) Rimozione o-ring di sicurezza: il corpo della camera esterna è tenuto in posizione da un o-ring di sicurezza che evita che possa sfilarsi accidentalmente durante l’utilizzo.

Quest’o-ring non costituisce una tenuta pneumatica, ma tiene semplicemente il posizione il corpo della camera esterna.

Facendo scorrere due dita lungo la circonferenza dell’anello, possiamo farne sollevare un lato e quindi estrarlo con facilità.

4) Rimozione camera esterna: rimosso l’or, possiamo rimuovere la camera esterna semplicemente sfilandola.

Possiamo a questo punto vedere come sono posizionati i vari spessori ed intervenire sul numero degli stessi.

Gli spessori sono come dei braccialetti in gomma: la loro installazione e rimozione è semplicissima.

5) Rimontaggio camera esterna: installati o rimossi gli spessori possiamo reinstallare la camera semplicemente facendola scorrere sugli o-ring di tenuta.

Posizioniamo quindi l’o-ring di sicurezza correttamente nell’apposita sede.

6) Completamento: rimontiamo il core della valvola, gonfiamo nuovamente l’ammortizzatore alla corretta pressione per il nostro peso e rimontiamolo sulla bici. Abbiamo finito!

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