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Grazie a questo pazzo inverno senza neve continua la saga cicloalpinistica alla ricerca di nuovi ed entusiasmanti sentieri da percorrere sulle due ruote.
Questa volta la meta è il Monte Galero che con i suoi 1708 m è la vetta più alta della provincia di Savona nonché importante punto sulla linea di confine Liguria/Piemonte sullo spartiacque Pennavaira/Tanaro.
Inserita nel contesto dell’Alta Via dei Monti Liguri (AV) è ormai conosciuta nell’ambiente della mountain bike per il passaggio di gare di livello internazionale quali l’Alta via Stage Race e il Liguria Mountain Divide.
Mancava però all’appello la recensione di un percorso ad anello che sfruttasse l’elevato dislivello di questa affascinante e panoramica montagna sul versante mare (Pennavaira), con discese integralmente su sentiero … uno stimolo più che valido per mettersi alla ricerca del “Santo Trail”.
Si parte da Nasino (SV) quota 320 m, piccolo comune nell’entroterra ingauno incassato nella selvaggia val Pennavaira al cospetto di imponenti pareti rocciose, mete famose per i climber di mezza Europa, e si risale la SP14 per circa 1 km prima di svoltare a destra in direzione Vignolo.
Qui ha inizio una interminabile salita quasi tutta sterrata di oltre 12 km e 1000 m di dislivello che conduce al Colle del Prione (1308 m) posto sullo spartiacque ligure-piemontese e punto di passaggio di antiche vie del sale che univano il mare alla val Tanaro e alle altre vallate Alpine.
Sul valico seguiamo l’Alta via dei Monti Liguri in direzione est lungo la Costa delle Crose, con panorami mozzafiato che spaziano dalla Corsica alle alpi Svizzere alternando brevi portage a tratti pedalati.
Evitiamo la risalita al Monte Fontanette tenendo la destra dello spartiacque (versante mare)
e raggiungiamo una colletta dove una balise indica la nostra meta; carichiamo definitivamente la bici in spalla per affrontare gli ultimi ripidissimi 200 m di portage fra gli imponenti “Gendarmi di Pietra” che fanno da guardiani alle falde occidentali del Galero.
Arrivati sulla dorsale sommitale sembra incredibile poter percorrere in sella alla bici un sentiero cosi’ bello e panoramico: ad ogni pedalata sembra di raggiungere il mare che si trova, in realtà, centinaia di metri più in basso! Raggiungiamo la vetta a quota 1708 m in sella alle nostre bike e dedichiamo una sosta rigeneratrice ad ammirare l’infinito: il posto è davvero incredibile e non si riesce a stare fermi indecisi se ammirare la Corsica e le isole tirreniche immerse nel Mar Ligure illuminato dal sole, oppure voltarsi ad osservare le Alpi innevate (poco!) in schieramento perfetto dalle Liguri alle Alpi Svizzere.
Purtroppo, però il tempo stringe, abbiamo la sola mattinata a disposizione e non ci resta che ripartire a capofitto seguendo l’AV in direzione Monte Fuetto (1531 m) e Passo delle Caranche (1411 m).
Il sentiero è un filo sottile che si snoda fra gialle praterie che solitamente in questa stagione dovrebbero essere sommerse da una spessa coltre bianca. Evitiamo ogni bivio e raggiungiamo in breve mantenendo sempre il filo di cresta, il Passo delle Caranche, caratteristica gola incisa fra pennacchi calcarei sullo spartiacque Neva-Pennavaire.
Qui, svoltiamo a destra e imbocchiamo il sentiero marcato con segnavia “triangolo rosso vuoto”
Si inizia con una serie incredibile di tornanti in successione che si snodano tra roccia e foglie ci fanno perdere velocemente quota permettendoci di raggiungere in breve una colla a quota 1180 m dove il sentiero si divide. Proseguiamo a destra il sentiero “triangolo rosso” addentrandoci in una foresta di alberelli dal sottobosco erboso … tornanti … tornanti … e ancora tornanti, non ci sembra vero! Le difficoltà non sono mai eccessive ed il fondo, anche se con un po’ di foglie e qualche ramo, permette di guidare in modo pulito con grande divertimento. I tornanti non si contano più e concedendoci solo qualche sosta per le brevi riprese di documentazione attraversiamo un rio di fondovalle a quota 500 m circa. Una volta passati sulla sponda destra della valle il sentiero effettua qualche saliscendi e ci costringe a riguadagnare un po’ di quota senza troppa fatica.
Sviluppandosi a mezza costa diventa via via veloce ed in poco tempo raggiungiamo la frazione di Vignoletto che attraversiamo su un’antica mulattiera che ci conduce direttamente al punto di partenza. Concludiamo così questa fantastica esplorazione in mattinata concedendoci, purtroppo, poche soste per ammirare dei luoghi così belli ai quali sarebbe stato necessario dedicare più tempo. Consigliamo, quindi, di prendersi l’intera giornata per effettuare questa bellissima escursione. Tornando verso casa la mente continua a proiettarmi negli occhi il film della giornata appena trascorsa, come quando ti svegli da un sogno bellissimo e vorresti riaddormentarti per continuare a sognare. A noi non resta che tornare in sella e continuare a sognare pedalando le nostra mtb sulle vette alpine sempre alla scoperta di nuovi sentieri ciclabili.
Traccia GPS (in formato GPX) e mappa del percorso.
Dati del giro: Anello Nasino – Vignolo – Colle del Prione – Monte Galero – Passo delle Caranche – sent. “Triangolo rosso vuoto” – Vignoletto – Nasino Presenze: Bobo, Wild Quota di partenza: 320 m (Nasino) Quota Max: 1708 m (Monte Galero) Disl.: 1450 m Ciclabilità salita: 80% Ciclabilità discesa: 99,9% Difficoltà: MC+/BC(OC) M2-T3-E2 Sviluppo: 24 km
www.cicloalpinismo.com | www.cinghialtracks.it
Altre uscite:
http://www.mtb-mag.com/grand-tour-del-monte-matto/
http://www.mtb-mag.com/tour-di-roc-della-niera-e-cima-di-pianasea-ovvero-tre-volte-oltre-quota-3000-mt/
http://www.mtb-mag.com/il-giro-del-monte-matto-2-0/
http://www.mtb-mag.com/tornanti-dimenticati-al-passo-del-monte-carbone/
http://www.mtb-mag.com/il-giro-del-malinvern/
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