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Con questo articolo arriviamo al quarto appuntamento della serie di sondaggi MTB MAG Readers Awards 2016, nei quali i lettori possono eleggere la loro bici preferita tra quelle messe in nomination dalla redazione. Protagoniste di questo sondaggio sono le bici da Downhill: 15 belve a lunga escursione assetate di velocità in discesa, selezionate tra quelle testate o presentate su MTB-MAG, alle quali abbiamo aggiunto, per meriti agonistici, le bici che si sono guadagnate la top 10 nella Overall di UCI DH World Cup. Anche in questo sondaggio, cliccando sul nome di ciascuna bici, sarete indirizzati al relativo articolo del test o della presentazione, con tutti i dettagli.
Tutte le votazioni degli MTB MAG Readers Awards 2016, sia questa sulle bici da DH che quelle precedenti inerenti Trail Bike, Enduro e XC, proseguiranno fino alla fine del 2016.
L’arma da DH del brand leader della vendita diretta è stata sviluppata da Fabien Barel. Telaio in carbonio con carro in alluminio dotato di giunto Horst e di leveraggi pull per la gestione della curva di compressione. L’escursione alla ruota è di 203mm e le geometrie sono ampiamente regolabili grazie a calotte della serie sterzo che permettono di regolare l’angolo a +/-1°, mentre la lunghezza del carro è settabile su 2 posizioni. Le ruote sono 27.5. Il telaio ha numerose protezioni in gomma e il passaggio dei cavi è interno.
La bici che ha portato Rémi Thirion all’8° posto della Overall di World Cup è realizzata interamente in lega di alluminio, con cinematismo Single Pivot indiretto azionato in modo pull, con infulcro alto e conseguente rinvio della catena tramite una puleggia integrata nel carro, coassiale all’infulcro stesso. L’escursione generata è di 220mm e il diametro ruota è il 27.5.
L’ultima evoluzione della DH race del marchio canadese ha ruote da 27.5 e telaio in carbonio con fodero basso del carro in alluminio. Il cinematismo Split Pivot è basato su un Single Pivot indiretto con azionamento pull e snodo coassiale al perno ruota che minimizza l’influenza della frenata sul lavoro della sospensione. L’escursione è di 204mm. Il telaio e il carro godono di numerose protezioni sia in gomma che in carbonio.
Sviluppata con la collaborazione degli Atherton quando correvano in GT, la Fury ha un cinematismo Single Pivot dotato dell’ultima evoluzione del sistema i-Drive, che svincola dal telaio il movimento centrale per ottimizzare il rendimento in pedalata durante i 210mm di escursione della sospensione. Carro e telaio sono interamente in alluminio, entrambi dotati di abbondanti protezioni in gomma. Il formato ruota è 27.5.
L’australiano Connor Fearon ha portato la Operator sul podio della classifica generale di Coppa, con un 5° posto. Il telaio è interamente realizzato in lega di alluminio e utilizza ruote da 27.5 pollici di diametro. Il cinematismo è un Single Pivot indiretto con classico quadrilatero, che fornisce 200mm di escursione alla ruota. Il passaggio cavi è interno al telaio che è dotato di diverse protezioni in gomma.
La bici da discesa del brand francese, sviluppata dal detentore del record di titoli iridati di DH, Nicolas Vouilloz, e vincitrice lo scorso anno dei Campionati del Mondo con Loic Bruni. Ha un telaio in alluminio con sistema Single Pivot indiretto ad attivazione pull che gestisce un’escursione posteriore di 210mm. Ruote da 27.5 e passaggio dei cavi interno al telaio. L’angolo di sterzo è regolabile tramite calotte della serie sterzo a +/-1°.
L’ammiraglia del marchio artigianale torinese ha un telaio in alluminio relativamente leggero con cinematismo DH-Link, un Virtual Pivot proprietario di MDE che fornisce 210mm di escursione alla ruota, la quale ha un diametro di 27.5 pollici. Verniciatura di qualità eccellente e colori delle decals personalizzabili per configurare la livrea della bici secondo i propri gusti.
La bici che quest’anno è salita sul 1°, 2° e 3° gradino del podio dei Campionati del Mondo in Val di Sole grazie a Danny Hart, Laurie Greenland e Florent Payet. Telaio full carbon per una delle bici da DH più leggere sul mercato. Ruote da 27.5 e 205mm di escursione gestiti dal sistema Zero Suspension, un Virtual Pivot Full Floater. Passaggio dei cavi interno al telaio e geometrie regolabili: l’angolo di sterzo può essere regolato a +/-1° o a +/-2° mentre la lunghezza del carro è settabile su 4 differenti misure.
Sviluppata con il supporto di Sam Hill, la Pulse ha un telaio realizzato in tubazioni idroformate in lega di alluminio. Il cinematismo è un Single Pivot indiretto con leveraggi pull ben incassati nel telaio e protetti dal fango. Il sistema fornisce alla ruota posteriore una corsa di 200mm. Il formato ruota è il 650b. Numerose protezioni su carro e telaio e la guaina del cambio scorre all’interno del fodero del carro.
La prima vera DH race della storia del brand della foglia d’acero. Interamente in carbonio, compresa la biella, ha linee massicce. Il sistema di sospensione si basa su un giunto Horst e offre 200mm di escursione. Le ruote sono da 27.5 ma è possibile montarla anche con ruote da 26 grazie alla doppia sede dei dropout e a un’apposita calotta della serie sterzo. Le geometrie sono regolabili tramite sistema Ride-4. Protezioni varie, parafango integrato e predisposizione per cavi e batteria della trasmissione elettronica Shimano Di2.
Con l’iconica DH del brand californiano, Greg Minnaar ha chiuso l’ennesima stagione di successo con un 4° posto nella Overall. La sesta versione del V10 dispone del classico cinematismo VPP di Santa Cruz che genera 216mm di escursione alla ruota. Il telaio è realizzato interamente in carbonio, compresa la biella superiore. Le ruote sono da 27.5. Le geometrie sono regolabili su due posizioni, grazie a due diversi punti di ancoraggio dell’ammortizzatore. Il telaio è dotato di abbondanti protezioni in gomma.
L’arma da Downhill di Scott ha un telaio in alluminio con cinematismo Single Pivot indiretto con leveraggi pull che mettono a disposizione 210mm di escursione. Ruote da 27.5 con possibilità di montarla con ruote da 26 grazie alla doppia sede nei dropout. Le geometrie sono pluriregolabili tramite calotte della serie sterzo che consentono di variare di +/-1° o +/-2° l’angolo di sterzo, 2 posizioni per la lunghezza del carro e 2 posizioni per l’altezza del movimento centrale.
Tra Loic Bruni, Troy Brosnan e Loris Vergier, i risultati nel 2016 non sono mancati per la Specialized Demo. Il telaio, con la caratteristica forma asimmetrica, è realizzato interamente in carbonio, compresa la biella che comprime l’ammortizzatore. Il cinematismo è ovviamente un FSR Horst e genera 200mm di escursione alla ruota. Il passaggio dei cavi è interno al telaio. Lo standard adottato per le ruote è il 650b.
La bici con cui Rachel Atherton ha letteralmente dominato in World Cup, chiudendo una stagione da record. Il telaio è interamente realizzato in carbonio, compresa la biella. Il cinematismo è l’ABP di Trek, ovvero un Single Pivot indiretto con leveraggio infulcrato in modo coassiale con il perno ruota, che minimizza l’influsso della frenata sul lavoro della sospensione. L’ammortizzatore è compresso da ambo i lati in modalità Full Floater e genera 210mm di escursione. Abbondanti protezioni sul telaio e passaggio cavi interno. Le ruote sono da 27.5 e le geometrie sono regolabili su due posizioni.
La bici da discesa del giovane brand della vendita diretta, oltre agli ottimi risultati alla Red Bull Rampage, ha portato Aaron Gwin in vetta alla Overall di World Cup. La sospensione mette a disposizione 208mm di escursione sfruttando un cinematismo a giunto Horst. Eccetto il fodero basso in alluminio, il resto del telaio è realizzato in fibra di carbonio. Lo standard delle ruote adottato è il 650b.
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