Enrico Guala spiega i motivi dietro a questa decisione nella nostra audiointervista che trovate qui.
[Comunicato stampa] Solitamente l’ultimo comunicato dell’anno, o il primo del nuovo anno, annuncia il calendario Superenduro della prossima stagione, non questa volta. Per la prima volta in 8 anni nel 2015 non ci saranno le gare del circuito Superenduro nazionale.
E’ stata una decisione molto difficile e sofferta ma indispensabile per la vita stessa di Superenduro.
Nel 2007 Superenduro ha creato un format di gara che in pochi anni è diventato il riferimento a livello globale. Un format che consente di organizzare una competizione di enduro in qualunque luogo abbia le caratteristiche minime di dislivello e presenza di sentieri. Senza i vincoli degli impianti di risalita. Un format fatto di dettagli e regole ben precise che oggi costituiscono la base dei regolamenti della maggior parte dei circuiti nazionali e della Enduro World Series.
E’ stato un lavoro intenso e continuo in cui Superenduro ha costantemente alzato l’asticella per rendere ogni evento un’esperienza con un grande dispiego di energie, di tempo e di risorse economiche. Un lavoro certamente non sempre perfetto, che da dato vita ad un movimento di enorme portata, creato occasioni di visibilità per piloti, aziende e località che oggi sono dei riferimenti assoluti anche a livello internazionale. E creato un modello per decine di altri circuiti in tutto il mondo.
Fermarci a valutare e capire quale sia la migliore strada per il futuro del Superenduro ma anche della disciplina stessa, è diventato indispensabile. A tutti i livelli. Lo faremo ascoltando tutti gli attori coinvolti nello sport partendo dagli atleti e dai team, professionisti ed amatori, che costituiscono l’ossatura dell’enduro italiano. Ma anche i media e l’industria che sul Superenduro hanno costruito pagine e pagine di comunicazione e sviluppato un importante mercato. E non mancheranno il confronto con la Federazione Ciclistica Italiana e con la UCI, peraltro già in atto.
Franco Monchiero: “E’ stata una decisione difficile ma necessaria. Non voglio pensare di fare le cose a “metà” perché non possiamo più garantire lo standard qualitativo cui abbiamo abituato i nostri partecipanti. Non ne siamo capaci e non è mai stato nelle intenzioni di Superenduro. Già durante il 2014 abbiamo dovuto fare delle rinunce su alcuni aspetti a qualche gara. Non voglio pensare di dovere scendere a compromessi nel 2015, meglio fermarsi per capire se ci sono le condizioni per andare avanti sulla strada che abbiamo intrapreso nel 2008 ed eventualmente pensare al Superenduro 2.0. Ma solo se ce ne saranno le condizioni. L’organizzazione di una gara di enduro è una delle cose più complesse nell’ambito degli eventi bici, c’è ancora molta strada da fare e molti dettagli da mettere a punto per organizzare una gara al 100% ma, da pignolo quale sono, quello è il mio obiettivo. Nel Regno Unito la Federazione Nazionale ha smesso di supportare l’enduro, un rischio che non voglio correre in Italia. Siamo la prima nazione al mondo in cui la Federazione Ciclistica ha riconosciuto la disciplina e sancito il primo titolo di Campione Italiano nel 2011 a Limone Piemonte. Una gara che ricorderò sempre come uno dei momenti più importanti per l’enduro mondiale insieme alla gara di Finale Ligure nel 2012 quando ci siamo trovati intorno ad un tavolo con Chris, Fred ed Enrico ed abbiamo iniziato a lavorare all’Enduro World Series. Con questi pensieri ben vivi nella mia testa e la consapevolezza che il mondo ci riconosce una leadership in quanto ad innovazione e visione, voglio valutare con la calma ed il tempo che serve prima di scendere nuovamente in campo”
Enrico Guala: “Non riesco a contare le notti insonni passate a pensare al futuro del Superenduro, nelle ultime settimane le voci su un possibile stop sono cominciate ad uscire anche sui social e sui media e l’affetto di moltissimi appassionati e sostenitori del Superenduro è stato uno scoglio ancora più difficile da superare per arrivare a questa decisione. Con Franco abbiamo lungamente discusso su che cosa sarebbe stato meglio fare e, parallelamente a questa decisione che per molti può essere traumatica, abbiamo anche iniziato a sviluppare idee e pensieri per il futuro. Proprio come abbiamo sempre fatto in questi primi 7 anni di lavoro insieme. Sono stati 7 anni davvero intensi, in cui abbiamo dedicato una enorme quantità di tempo ed energie al Superenduro, inutile negare che oggi accusiamo una certa stanchezza, fisica e mentale, ed abbiamo bisogno di recuperare energie e stimoli. Quello che non vogliamo è dovere fare dei compromessi tra esigenze dei rider, della località e del budget a disposizione. Vogliamo tornare a divertirci e fare divertire, a collaborare con i migliori staff locali in Italia, a solcare i più bei sentieri, scoprirne di nuovi, e dare allo sport il migliore contesto possibile per svilupparsi ancora, nella giusta direzione. La pausa del 2015 ci darà la possibilità di visitare altri eventi e magari di parteciparvi anche in veste di concorrenti, conoscere realtà organizzative emergenti, incontrare i partecipanti e sviluppare idee che potremmo poi mettere a frutto ed a sistema in futuro.”
Nel 2015 tuttavia Superenduro non rimarrà fermo. Organizzerà la tappa italiana di EWS di Finale Ligure e sarà di fatto il referente italiano della EWS con la quale sta lavorando fianco a fianco. Una tappa che già nel 2012 prima della EWS era di fatto la più importante gara di enduro a livello mondiale e che per il 2015 riserverà nuove sorprese. Lo staff di Superenduro collaborerà con alcune gare nazionali di enduro apportando il proprio know how ed esperienza. A grande richiesta, sarà inoltre al fianco di alcuni organizzatori internazionali nelle tappe di Enduro World Series.
Sul piano della comunicazione, il sito di Superenduro sarà il punto di riferimento per la EWS in Italia e darà informazione su tutto quello che andremo a fare nel 2015. I canali social rimarranno attivi per comunicare informazioni e news sensibili ed interessanti e per mantenere ed anzi stimolare il dialogo tra Superenduro ed i rider, gli organizzatori locali, l’industria ed i media.
Superenduro organizzerà inoltre una serie di tavole rotonde nei primi mesi del 2015, dove con piloti, team, media, industria ed organizzatori si discuteranno le strategie di sviluppo della disciplina.
Vogliamo infine ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini in questa difficile decisione, comprendendone le ragioni e mettendosi a disposizione per dialogare e collaborare in futuro. Le organizzazioni locali, i rider, i team, i media, e soprattutto i partner che ci hanno dimostrato grande fiducia rimanendo al nostro fianco anche per il 2015 per supportare il lavoro di comunicazione e darci modo di continuare a lavorare per il futuro della disciplina.
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