Notte all’addiaccio nella neve per due biker dispersi nel Savonese

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Sabato scorso due biker risultavano dispersi nella zona di Naso di Gatto (SV), dopo che le famiglie non li hanno visti rientrare da un giro in bici. Sono stati ritrovati il giorno dopo sani ma in ipotermia, visto che hanno dovuto passare la notte all’addiaccio nella neve dopo che si sono persi ed i telefoni si erano scaricati una volta allertati i soccorsi.

Questo quanto riferisce IVG:



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I due sono stati individuati dall’elicottero dei vigili del fuoco.

Secondo le prime informazioni, i due biker (L.M. e G.M., rispettivamente di 42 e 51 anni) sarebbero in ipotermia e perciò saranno trasferiti in codice rosso al San Paolo di Savona da due ambulanze della croce bianca savonese.
Secondo quanto accertato, quando si sono resi conto di non riuscire a trovare la strada di casa, i due biker hanno allertato i soccorsi via cellulare, che poi si è scaricato. Perciò i due hanno trascorso tutta la notte all’addiaccio in un bivacco, con temperatura al di sotto dello zero e solo abbigliamento sportivo addosso.

Ad individuarli, come detto, è stato l’elicottero Drago, che ha segnalato poi la posizione al personale a terra. Vista la presenza di molta neve, medico e personale del soccorso alpino li hanno raggiunti utilizzando gli sci.

I due sono stati poi “vericellati” sull’elicottero e trasferiti al pronto soccorso. Le loro condizioni non sono buone ma non sono in pericolo di vita.

 

Commenti

  1. sirc57:

    domanda , ( principalmente penso che questi due siano stati degli emeriti stupidi ) ma quando si va in ''certi posti con la neve ,zone pericolose ,specialmente ora con il covid in atto e gli ospedali pieni, a nessuno viene in mente che anche chi soccorre e' in pericolo? . sinceramente metto sullo stesso piatto questi con quelli che vanno in africa e poi li rapiscono ..M iverrebbe da dire caxxi loro .dopo
    Questione molto dibattuta ma quelli del soccorso hanno una risposta univoca.
    Per i soccorritori ogni intervento pone dei rischi a prescindere dal COVID, un intervento con elicottero e verricello in parete ad esempio sottopone i soccorritori a rischi ben più grandi di una infezione per COVID.
    I soccorritori non si pongono questo problema sono tutti alpinisti o di formazione alpinistica ed è normale dare soccorso anche mettendo a repentaglio la propria sicurezza quindi per loro la risposta è univoca e quindi non si pongono neanche il problema.
    Incidenti durante i soccorsi non sono rari, è una eventualità che si mette in conto ma non mi risulta che nessun soccorritore abbia mai rifiutato un intervento anche per salvare il "cretino" di turno a 4000mt con i sandali.
    Capisco per chi non ha una mentalità alpinistica sia difficile da capire ma è difatto così.
  2. VINS61:

    L'incidente è sempre comprensibile durante la pratica dello sport specie in montagna ,ma specie nel soccorso alpino hanno dovuto cambiare le regole e mettere a pagamento i servizi nei casi di "superficialità"
    Un conto è l'incidente ,un conto è guardare le nuvole e inciampare in un sasso :-)
    E un conto è uscire in mtb d'inverno con un metro di neve al pomeriggio con 3 ore di luce....Questo non è un incidente ma una mossa azzardata...Pensa che io mi faccio scrupoli ad uscire se non ho valutato tutti gli aspetti come essere in forma, aver mangiato giusto, le camere d'aria di scorta ecc, le luci se viene buio e la giacca antipoggia...Piuttosto torno a casa se mi accorgo di non essere a posto che rischiare di trovarmi in difficoltà e questi vanno in montagna con un metro di neve al pomeriggio d'inverno? la cosa minore che poteva capitargli è successa, la peggiore non pensiamoci nemmeno
  3. Tc70:

    Non so se vero...tempo fa una famiglia di tedeschi qui sul lago di Garda, si eran avventurati in infradito e shorts lungo un sentiero roccioso di livello E che agli occhi di chi sa è piuttosto semplice, basta un paio di scarponcini, abbigliamento idoneo e un minimo di preparazione...probabilmente lo sapevano anche questi turisti, che verso sera con figli piccoli non eran più stati in grado di scendere, fortuna per loro sono riusciti a farsi soccorrere...ma credo e per questo non vorrei dire una fesseria, gli sia arrivato un conticino da elisoccorso da pagare una volta arrivati a casa...ecco in questi casi, dove c' è una completa superficialità, un indennizzo o obolo o chiametelo come volete sia giusto farlo pagare...ora io non so cosa costi un elicottero al minuto, ma sempre " paga il Nino" no...non so come funzioni da altri stati, ma credo che in caso di soccorso per leggerezze causate per ignoranza di chi le ha commesse le facciano pagare, in Italia perché no??
    Mi sembra, non vorrei dire altra fesseria, che in Trentino funzioni cosi o almeno è stato proposto, sono troppi ormai che danno tutto per scontato o dovuto è giusto che ognuno si prenda la propria responsabilità, i vari enti montani, sportivi et similia, mettono a disposizione in via cautelativa un' assicurazione, perché non farla allora...io ne ho 2 e per fortuna mia non ne ho mai avuto bisogno, e li pago volentieri quei 120/150 eur l'anno...:-)
    Non so se per la montagna la cosa è normata come per il mare (due cose bellissime ma che possono diventare un incubo anche per le persone più preparate).
    Come scrivevo sopra le cazzate in mare si pagano duramente: soccorso + sanzione. Inoltre la GC, come chiunque presti soccorso, è tenuta a salvare solo le persone mentre per l’imbarcazione è a discrezione di chi è al comando dell’operazione: se le condizioni lo permettono in sicurezza te la trainano in porto ma si paga pure quello.
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