Fox ha presentato a Punta Ala, in concomitanza con la prima prova delle EWS, la nuova Talas e il nuovo Float X. Li abbiamo montati su una Santacruz Bronson, ci abbiamo fatto la gara e abbiamo continuato a testarli sui sentieri di casa.
Quando Chris Trojer, responsabile marketing di Fox Europa, mi ha detto che toglieva la forcella Fox Float Kashima 2013 per metterci su la nuova Talas 2014, con cui poi avrei fatto la EWS di Punta Ala, ero molto scettico. Anzi, l’ho proprio guardato male. Conoscendo la differenza di funzionamento di una Float rispetto ad una Talas, il mio era un pregiudizio dettato dalla minor sensibilità delle versioni precedenti e dal fatto che avessero un pezzo di corsa definibile “vuoto” in mezzo al travel. Prima di arrivare al test, però, ecco le novità dei due nuovi prodotti di Fox.
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Fox ha cambiato praticamente tutto quello che conoscete dalle vecchie Talas. Unica costante é il sistema CTD (Climb – Trail – Descend), ovvero tre preset di compressione presenti sullo stelo destro e attivabili con una levetta. Anche qui, però, é cambiato il preset della posizione Climb, in cui la forcella ora é bloccata rimangono immutati rispetto al 2013 i 3 livelli di compressione della posizione Trail, settabili separatamente con un pomello posizionato sotto la leva del CTD.
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Per il resto, sia il sistema di accorciamento della corsa che il modo in cui lavora la molla ad aria sono cambiati. Il primo é un sistema idraulico (vedere immagine qui sopra) il cui design proviene niente di meno che dall’ammortizzatore Fox Talas del 2003, accorciabile. Quello che il biker apprezza di più è la scorrevolezza del sistema, grazie a meno guarnizioni presenti nella forcella, che in passato ne rendevano la corsa abbastanza ruvida. La levetta per diminuire la corsa richiede un movimento della mano di soli 55° per alzare o abbassare la Talas di 30 o 40 mm (per i dettagli vedere tabella qui sotto).
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Come potete vedere, la Talas è disponibile in diversi diametri di steli ed escursioni, per tutti i diametri di ruota. La corsa della Talas é inoltre modificabile di 5 mm alla volta grazie ad un distanziale in plastica facilmente inseribile nello stelo svitando il pomello destro:
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>>> Approfondimento su come funziona il nuovo sistema Talas
Veniamo al cuore della Talas, la cartuccia con la molla regolata dall’aria. Anche qui, é tutto nuovo rispetto alle vecchie Talas. Per consolare i proprietari di queste ultime, la nuova cartuccia é acquistabile separatamente ed inseribile nelle vecchie forcelle. Guardando la curva di come lavora la sospensione, potete notare l’enorme differenza nella metà della corsa, là dove le vecchie Talas risultavano “vuote”. Il modello 2014 rimane costante nella sua linearità per poi impennarsi alla fine, dove diventa molto progressiva.
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Tutta la corsa risulta avere più compressione, per ovviare anche al problema dell’affondamento nei tratti ripidi, quando uno si trova già a metà della corsa per il solo fatto che il peso è spostato più sull’avantreno per via della pendenza. Fox motiva questa scelta anche per il fatto di voler accontentare chi ha uno stile di guida piuttosto aggressivo, come spesso capita per chi compra forcelle dall’escursione enduristica.
È interessante osservare come le curve della Talas estesa completamente e con corsa ridotta siano identiche.
Quindi una Talas che assomiglia molto ad una classica Float, dove la differenza sta in qualche centinaio di grammi di peso e nella corsa variabile, ma che nel comportamento risultano piuttosto simili.
Peso per la versione da 26″: 1964 grammi.
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Ecco il successore del DHX, di cui prende il posto. Il Float X ha come destinazione d’uso le bici con escursioni dai 140 ai 180mm, si tratta quindi di mezzi da All Mountain / Enduro. Fox dice che questo é il loro primo ammortizzatore studiato proprio per l’enduro. I motivi sono i seguenti:
– primo ammortizzatore con le regolazioni CTD (Climb, Trail, Descend), per adattarlo al tipo di terreno con un semplice movimento della leva
– È dotato di piggy back, per una migliore distribuzione dei carichi di lavoro e un maggiore volume d’olio. È una caratteristica che si fa sentire soprattutto durante le lunghe discese, limitando il surriscaldamento dell’ammo e lasciandolo così lavorare meglio.
– 3 livelli di compressione della posizione Trail settabili separatamente con una rondella posizionata sotto la leva del CTD.
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Qui di seguito trovate tutte le opzioni del nuovo Float X:
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Peso: 365 grammi (versione factory CTD con Trail Adjust).
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Sia la nuova Talas che il Float X sono utilizzabili con il comando remoto CTD, un pezzo unico che serve a regolare contemporaneamente la forcella e l’ammortizzatore.
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Abbiamo montato un ammortizzatore Float X CTD Trail Adjust Factory e una forcella 34 Talas CTD Factory da 160mm di escursione entrambe con rivestimento Kashima su una Santacruz Bronson Carbon. Il test é stato fatto a Punta Ala nelle 4 giornate precedenti l’EWS, durante l’EWS di Punta Ala (gara completa) e sui sentieri di casa per altre due settimane.
Fox ha suggerito ai giornalisti di portare le bici su cui erano soliti pedalare nel periodo prima della presentazione, per poter così notare meglio le differenze fra i nuovi e i vecchi prodotti. Sulla Bronson era montata una forcella Fox Float Kashima e un ammortizzatore Float, Kaskima anche quello. Durante la prima mezza giornata di presentazione ci siamo fatti la PS4 di Punta Ala con i vecchi prodotti. Durante il pranzo e la presentazione i meccanici hanno sostituito le nostre sospensioni con quelle nuove. Nel pomeriggio ci siamo dunque rifatti la PS4. Il tutto con settaggi molto precisi e il più possibile vicino a quelli che avevamo sui vecchi prodotti.
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Talas
La prima sensazione é stata: “Ma questa non é una Talas!” Così grande é la differenza con la vecchia Talas. Innanzitutto la nuova scorre molto bene, anche ad inizio corsa.
I preset del CTD sono molti ben definiti, soprattutto adesso che nella posizione Climb la forcella é completamente bloccata. Un po’ più modesta é l’ulteriore regolazione della posizione Trail nelle 3 sottoposizioni, non così facile da notare.
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Veloce é l’abbassamento della corsa dai 160 ai 130mm, grazie al piccolo movimento che si deve fare con la mano. A questo deve comunque seguire la compressione della forcella. Per rialzarla, invece, basta girare la levetta nella direzione contraria.
Grazie alla scorrevolezza degli steli, l’assorbimento delle piccole asperità é ottimo. Altrettanto si più dire dei grandi ostacoli, quali gradoni o piccoli drop. La Talas, verso fine corsa, è molto progressiva ed é molto difficile riuscire a sfruttare tutta la corsa e/o ad andare a fine corsa. Diciamo che gli ultimi 1 – 2 centimetri di escursione rimangono quasi sempre inutilizzati. Sul ripido scassato lento, tipico di alcuni sentieri alpini, abbiamo avuto delle difficoltà a trovare la giusta pressione dell’aria per farsì che la forcella affondi il meno possibile. Ci siamo spesso trovati ben oltre la soglia del sag, cosa che riduce la corsa effettiva di molto, considerando anche la progressività di cui parlavamo qui sopra.
In linea teorica, servirebbe un controllo della compressione alle basse velocità per ovviare a questo problema. Potrebbe anche essere un’idea spostare il controllo della compressione dalla posizione Trail a quella Descend, dove la si potrebbe apprezzare di più. In effetti la posizione Trail é pensata per i tratti in piano o in salita sterrati/sconnessi, dove comunque non servono molte regolazioni ulteriori.
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Float X
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La differenza fra il classico ammortizzatore Float e il Float X è chiara e si sente subito dalla prima discesa. Il Float X é molto sensibile, facile da regolare grazie al CTD ma soprattutto costante nel suo modo di lavorare, in ogni situazione: non c’è differenza se si tratta di una discesa breve o di una molto lunga e senza soste, situazione, quest’ultima, in cui gli ammo senza piggy back arrivano in fretta ai loro limiti.
La sua corsa é piuttosto lineare, più lineare della Talas, questo é sicuro. Il motivo é anche da ricercare nella volontà di Fox di non andare ad intaccare la cinematica delle bici su cui viene montato. Diciamo che durante il test siamo arrivati più facilmente a fine corsa con l’ammortizzatore che con la forcella. Una di queste situazioni é stata il prologo della gara di Punta Ala, durante un salto sulle scalinate di Castiglione della Pescaia.
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Le tre posizioni del CTD si notano bene, anche se quella Climb non corrisponde ad un bloccaggio come nel caso della Talas. La posizione Trail è dotata di altre 3 sottoposizioni, e anche qui avremmo preferito che fosse un’altro setting, quello del Climb, ad esserne dotato, per permettere di avere un ammo praticamente chiuso sulle salite asfaltate. Rimane il fatto che il pro pedal lavora molto bene, eliminando qualsiasi accenno di bobbing.
Fox voleva lanciare un nuovo ammortizzatore pensato per l’enduro, e ci é riuscita in pieno. A breve lo vedrete montato sulle bici dei pro rider sponsorizzati Fox. Non sentirete la mancanza del DHX.
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I distanziali per diminuire il volume della camera
Prezzi: da definire
Sito Fox
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