[Comunicato stampa] F1, l’ammiraglia delle front di Cicli Olympia si presenta radicalmente rinnovata nella filosofia progettuale, nel design e nelle soluzioni tecnologiche.
Una delle principali connotazioni della nuova F1 è il peso, che scende di circa il 20% rispetto al modello precedente. Il telaio ha linee più snelle ed essenziali, funzionali ad una guida morbida e stabile, alla portata non solo dei bikers più tecnicamente preparati. L’R&D di Olympia ha lavorato sulla stabilità, sulla facilità di conduzione in salita e nelle discese lunghe e ripide. Il risultato è una mtb evoluta e di grande fruibilità, che conserva intatta la personalità e le qualità strutturali alla base del successo di F1.
Il layup è composto da fibre T1000, T800, M40J dell’azienda giapponese Toray. Per la realizzazione del monoscocca viene utilizzato un doppio stampo, esterno in acciaio ed interno in lattice (tecnologia EPS), che consente di controllare perfettamente la levigatezza e gli spessori delle pareti esterne ed interne del telaio, eliminando i residui di resina in eccesso e ottimizzando di conseguenza il peso e la rigidezza.
Geometrie. L’angolo del turbo sterzo è stato aperto fino a raggiungere 68°. La combinazione con un rake da 44 mm rende la bici molto stabile in discesa, grazie ad un maggiore avancorsa e ad un minore angolo di incidenza sugli ostacoli. Il tubo della sella a 76° rende la posizione del ciclista più centrale, così da evitare il sollevamento dell’anteriore nelle salite più ripide e ottenere quindi una pedalata più efficace. Il reach è da 445 cm lo stesso della versione full F1-X, una lunghezza che consente di intervenire sulla sensibilità e la prontezza della sterzata grazie all’adozione di attacchi manubrio più corti. Nella misura S il movimento centrale è stato alzato per diminuire lo stack e ottenere un migliore bilanciamento dei pesi.
Sterzo. Lo sterzo da 1.5 /1.5 pollici è preciso e rigido. Consente di integrare tutti i cavi al manubrio, benché Olympia abbia scelto di lasciare all’esterno il cavo del cambio per ottenere più scorrevolezza e facilità nella manutenzione. L’insieme sterzo-forcella produce un sistema di guida compatto e rigido.
Il carro posteriore da 430 è stato reso più confortevole: appiattito e con sezioni ridotte, risulta più elastico della versione precedente, a vantaggio soprattutto degli amanti dell’endurance. In fase di progettazione si è tenuto conto dello spazio necessario a pneumatici di sezione fino a 2.35 e di una guarnitura fino a 38. Questo tipo di predisposizione agevola lo scorrimento della ruota soprattutto su terreni fangosi.
F1 è dotata del forcellino UDH di nuova concezione. Questo forcellino ha la peculiarità di poter ruotare su se stesso, evitando torsioni o rotture dello stesso, quando il cambio viene colpito da rami o altri detriti, un inconveniente che si verifica piuttosto di frequente. Con una semplice manovra il forcellino viene riposizionato lungo la linea della catena.
Completamente ridisegnato il guidacatena, più funzionale e notevolmente alleggerito.
È prevista la possibilità di montare il reggisella telescopico previa integrazione del cavo all’interno del telaio.
L’innovazione di F1 non poteva non riguardare anche la grafica del telaio. Agli accostamenti carbonio/bianco perlato del triangolo fa da contrappunto l’arancione della forcella e dei foderi superiori del carro.
Però vedo che volendo ha anche i classici fori per fare passare i tubi dal telaio.