Crank Brothers presenta il nuovo reggisella telescopico Highline 11, vale a dire il top di gamma del 7, che avevo provato quando era uscito nell’ormai lontano 2016. Dalle foto potete notare le differenze estetiche in termini di colori, mentre a livello di materiali troviamo uno stelo in carbonio e viteria in titanio.
Dettagli Crank Brothers Highline 11
- Escursioni disponibili: 60mm / 100mm / 125mm / 150mm / 170mm infinite travel
- Diametri: 30.9 e 31.6mm
- Funzionamento: idraulico con cartuccia sigilllata, attuazione meccanica tramite remoto
- Peso rilevato nella versione da 170mm / 30.9: 497 grammi (senza comando remoto)
- Testa e stelo in carbonio
- Viteria in titanio
- Garanzia: 4 anni
- Prezzo: 399€ senza comando remoto (59.99€)
Crank Brothers Highline 11 sul campo
Ho l’Highline 11 in prova da fine 2021 sulla Canyon Spectral CFR, ho avuto dunque modo di metterlo alla frusta per un bel po’ di tempo. A livello estetico salta subito all’occhio lo stelo in carbonio per la sua finitura opaca, veramente bella da vedere e anche piacevole al tatto. Ok, può sembrare strano mettersi a toccare un reggisella, ma non è il classico carbonio dei telai, liscio e verniciato, bensì sembra quasi avere una patina oleosa che però oleosa non è. Probabilmente è stata scelta per la sua scorrevolezza, anche perché il carbonio grezzo non è famoso per essere scorrevole.
Parlando di colori, il classico oro dei prodotti top di gamma di Crank Brothers ben si abbina al nero del reggisella.
A livello pratico si risparmiano circa 100 grammi dalla versione classica da 170mm di escursione, mentre il funzionamento è del tutto simile, visto che la cartuccia e gli interni sono gli stessi.
Anche il comando remoto è identico, e mantiene la sua versatilità grazie all’attacco su sfera che permette di posizionare la leva in qualsiasi angolazione.
Non posso dire di aver notato una maggior rigidità dello stelo in carbonio quando si è in sella, anche perché non posso dire di aver mai avuto problemi in merito. Rispetto all’Highline 7 del 2016 posso però dire che la velocità di ritorno del reggisella è leggermente più elevata. Ci tengo a sottolinearlo visto che era uno degli aspetti che non mi avevano convinto appieno ai tempi. Non essendo regolabile (non c’è una camera ad aria), è importante che sia quella “giusta”.
Il montaggio è semplice: si infila il nottolino del cavo d’acciaio nella sede in fondo al reggisella, si fa passare il cavo nella guaina e lo si fissa al comando remoto, per poi tagliarlo alla lunghezza giusta.
Sul lato che guarda verso il manubrio è presente una scala, utile per ritrovare la posizione del reggisella nel caso lo si estragga.
La testa ha il classico morsetto a due viti (in titanio).
Dopo oltre tre mesi di utilizzo non ci sono segni di alcun tipo sullo stelo in carbonio, e il funzionamento dell’Highline 11 è lo stesso di quando era nuovo. Non ci sono neanche giochi laterali degni di nota. È fluido ma richiede una certa forza per essere abbassato, cosa che si nota solo se lo si fa con la mano. Con il peso del biker su, non si nota.
Certo, il prezzo è alto, ma stiamo parlando del top di gamma dell’Highline. Il 7 costa 100€ in meno, mentre il 3 200€ in meno. Hanno tutti la stessa cartuccia, quindi il funzionamento meccanico è lo stesso dell’11. Cambiano pesi, finiture e materiali. L’11 è sicuramente un piacere per gli occhi, con un funzionamento impeccabile.
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