Olimpiadi: no alla DH sì ai giochi elettronici

Non è un pesce d’aprile. La Downhill resta bandita dai giochi olimpici, i giochi elettronici no. Avete letto bene, ieri il Comitato Olimpico Internazionale ha diramato un comunicato in cui afferma che i giochi elettronici competitivi sono in forte crescita e che i giocatori si allenano e si preparano con un’intensità paragonabile a quella degli sport tradizionali.

Bisogna ricordare che i video giochi di tipo sportivo faranno parte del programma dei Giochi Asiatici del prossimo anno in Indonesia, e che di un loro ipotetico futuro alle Olimpiadi avevano parlato gli organizzatori di Parigi 2024 prima dell’assegnazione ufficiale di questa edizione dei Giochi, che poi la capitale francese ha ottenuto.



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La verità è che dietro alle varie Playstation, X-Box e similia c’è un giro di affari di miliardi di Euro, argomento sempre molto sentito dagli irreprensibili burocrati olimpici. Inoltre da ora in poi sedersi sul divano a guardare un televisore può essere considerato attività sportiva, cosa volere di più?

Il testo originale (preso dal sito del CIO):

The development of “eSports”

The Summit discussed the rapid development of what are called “eSports”, and the current involvement of various Olympic Movement stakeholders. The Summit agreed that:

  • “eSports” are showing strong growth, especially within the youth demographic across different countries, and can provide a platform for engagement with the Olympic Movement.
  • Competitive “eSports” could be considered as a sporting activity, and the players involved prepare and train with an intensity which may be comparable to athletes in traditional sports.
  • In order to be recognised by the IOC as a sport, the content of “eSports” must not infringe on the Olympic values.
  • A further requirement for recognition by the IOC must be the existence of an organisation guaranteeing compliance with the rules and regulations of the Olympic Movement (anti-doping, betting, manipulation, etc.).

The Summit asked the IOC together with GAISF in a dialogue with the gaming industry and players to explore this area further and to come back to the Olympic Movement stakeholders in due course.

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