Ci incontriamo nella tarda mattina di un sabato di inizio maggio. Arrivano proprio mentre io e Federico stiamo sfilando abiti quasi civili per prepararci ad un non ben identificato giro in bici. Ci trovano, in sostanza, in un parcheggio della periferia di Aosta con un improbabile pantaloncino hawaiano e un paio di ciabatte a fiori. Un ottimo biglietto da visita direi..
Loro scendono da un furgone nero con scritto “Three Seasons”, sorridenti e bardati quasi come degli extraterrestri.
Cogliendo il dettaglio, Federico capisce che il week-end sarà di quel tipo che ti ricordi. Anzi, sarà una prima assoluta per lui, perchè per una volta lascerà totalmente da parte la pedalata, per godersi l’altro lato della medaglia: la sola discesa.
In pochi istanti conosciamo Cianci -Francois-, Uyuy – Maurizio-, Didier, Il Galimba, Simo, il Vuella – Roberto-, Dane – Francesco-, Dani – Daniela – e Paolo, e, in un vortice di strette di mano, saliamo con loro verso la montagna, quella che, si intuisce, anima il loro tempo libero.
Vediamo la città diventare piccola, passando attraverso boschi e maggenghi e acquistando quota. Scendiamo al fresco dopo avere rotto il ghiaccio e instaurato i primi contatti per trasformare bikers fino a quel momento del tutto ignoti in compagni di viaggio.
Il primo sentiero è quello che mi dà la scossa; sin da subito si capisce che qui c’ è da divertirsi, lasciando scorrere le ruote su tracciati ben puliti e solo in parte preparati ad hoc. E gli scenari son quelli giusti..
Qui c’è roba che mi piace!
Curve e curvette in terra che si sgretola al passaggio di questi bikers di prim’ordine, e che si alternano a tratti tecnici, ma mai troppo.
Festeggiamo la prima discesa insieme con un panino dalle dimensioni quasi impressionanti. Quasi!
Inizio a filtrare l’idioma locale, e anche il linguaggio del gruppo che ci ha accolti ad Aosta con un’atmosfera davvero spensierata diventa sempre più familiare, nonostante la musica di sottofondo, cupa e quasi in odore di bestie di Satana. Visto che Cianci suona in un gruppo metal, dalla nostra angolazione la vicinanza con Fabio Tollis è scontata… ma possiamo sbagliarci..
E degli altri che si può dire!? Da come guidano la bike devono quanto meno essere extraterrestri! Se volete vederli in azione (ve lo consiglio!), guardatevi assolutamente uno dei loro video:
Noi li vediamo saltare e atterrare con totale disinvoltura sul “Rientro da Pila”, e scendere sicuri da sentieri più naturali.
Uno di questi, fatto al tramonto, mi ruba l’anima, e inizio a pensarla anche io come Cianci, quando dice che questo posto è davvero magnifico (o per la precisione fighissimo).
Passiamo la serata fra le vie di Aosta a scoprire i locali dove i Three Seasons normalmente bazzicano, e ci facciamo tentare da più di un calice, fino a che, stanchi e con degli amici in più, non prendiamo possesso del letto di Uyuy. Lui, si ritira invece sul divano..
Ci conosciamo da meno di 24 ore ed onoriamo il detto che “solo dopo che si è condivisa ciucca e baracca ci si può considerare amici” andando a dormire con la testa che un po’ gira.
Ma la mattina ci risveglia prepotente, con un cielo blu da far spavento e il bianco della neve che abbaglia.
In questo posto, ci dicono, si va in bici tre stagioni all’anno (da qui ovviamente deriva il nome dei “Three seasons”). Ad esclusione dell’inverno, quando la polvere bianca la fa da padrona e gli sci e le tavole si impongono sulle bici, ci si può sbizzarrire seguendo sentieri e sentieri senza annoiarsi. Così, se vi venisse voglia di conoscere questi ragazzi, non chiedetevi se li potete incontrare, che so, al centro commerciale, ma andateli piuttosto a scovare lungo qualche trail..
Ma c’è qualcosa di più: Cianci, Uyuy e soci accompagnano chi lo volesse sui propri tracciati (threeseasons.it). Oltre a farsi contagiare dal loro entusiasmo senza pari, non è un bonus da poco quello di essere guidati da qualcuno del posto, che condivide con te in poco tempo ciò che ha scoperto anno dopo anno, regalandoti la possibilità di divertirti in gruppo.
Bello questo spirito, e vedere che, anche con una bici da dh sotto la sella, quello che poi conta è stare insieme e vivere nuove esperienze all’aria aperta…
Dopo la pedalata che ci regalano la domenica mattina insieme a Zac, e dopo l’adrenalinica “Val Grisa” (perchè farsi mancare qualche cosa?), ce ne torniamo a casa contenti, acchiappando al volo l’invito a tornare ad Aosta per rivedere questi posti magnifici e farci ancora qualche sana risata (e raidata) con i Three Seasons!
A presto ragazzi!
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