di Daniel Naftali
Le forature… Un problema che assilla i biker sin da quando è nata la prima MTB. Una camera bucata è generalmente un problema di poco conto, normale amministrazione direbbe qualcuno: basta sostituirla con una nuova e via, tutto si sistema.
Una camera nuova, già… Ma quando aprendo lo zaino, ci accorgiamo che la camera di scorta è rimasta sul tavolo del garage o nell’altro zaino? Oppure se
Quest’oggi vedremo alcune soluzioni che ci permettono di riparare o per lo meno sistemare una camera d’aria bucata per arrivare in bici a casa o alla macchina.
Camera di scorta: sempre meglio averla con sé!
Inutile girarci attorno, ogni rider dovrebbe avere sempre con sé una camera di scorta. Le bombolette di “gonfia e ripara”, tanto in voga tra chi pratica XC e non vuole portare lo zaino, non sempre sono sufficienti a riparare una foratura.
Anche chi utilizza tubeless con lattice o liquidi specifici non può considerarsi immune dalle forature: è sempre possibile squarciare il copertone, oppure ritrovarsi con buchi più grossi di quello che il liquido è in grado di riparare.
Poco da fare quindi: una camera d’aria nello zaino o anche solo nel taschino della maglietta ci dovrebbe sempre essere…
Può capitare però l’imprevisto… Una doppia foratura, la camera dimenticata a casa… Possono essere tanti i motivi per cui una banale spina piantata nella gomma può trasformarsi in un calvario.
Per evitare di dover tornare a casa a piedi, o peggio di doversi far venire a prendere da mogli, fidanzate, cugini o parenti di vario grado, magari in località sperdute in mezzo ai boschi difficilmente raggiungibili, vediamo un po’ alcuni trucchetti per tirarci fuori da questa spiacevole situazione.
Le toppe
Le toppe, o meglio i kit anti-foratura, sono un’altra cosa che non dovrebbe mancare nello zaino di ogni rider. Capita spesso di bucare più di una volta e spesso le toppe sono la soluzione migliore per tirarci fuori dai guai.
Una toppa ben messa è una riparazione praticamente definitiva, quindi è importante applicarla correttamente.
1) Individuiamo il foro: smontiamo il copertone dal cerchio e rimuoviamo la camera d’aria. Gonfiamo con la pompetta la nostra camera d’aria il più possibile, facendola dilatare, prestando ovviamente attenzione che non esploda. Con la camera d’aria dilatata sarà infatti più facile individuare i buchi più piccoli.
Non avendo a disposizione la bacinella d’acqua, facciamo scorrere la camera d’aria vicino all’orecchio, fino a che non individuiamo il sibilo dell’aria che esce. Individuato il foro, posizioniamo due dita in prossimità dello stesso per non perderlo.
Ecco qui il malefico!
2) Preparazione: con l’ausilio della carta vetro o dell’apposito raschietto, puliamo la zona attorno al foro per una superficie almeno pari alle dimensioni della toppa. Non serve raschiare fino a consumare la camera d’aria, dobbiamo semplicemente rimuovere lo sporco e rendere leggermente ruvida la superficie: questo faciliterà il processo di vulcanizzazione. Quando la zona è diventata uniformemente nera e sono presenti alcuni trucioli di gomma, abbiamo finito.
Un utile trucchetto per non perdere di vista il foro è di carteggiare in maniera uniforme attorno al foro, tenendo lo stesso al centro della zona pulita.
NB: se il foro è stato causato da una spina, non dimentichiamoci di ispezionare il copertone controllando che la spina non sia rimasta incastrata nello stesso! Può sembrare una cosa ovvia, ma in molti dimenticano questo passaggio con il risultato che una volta montata la camera si forerà nuovamente.
3) Applicazione del mastice vulcanizzante: se si utilizzano delle toppe autoadesive, passare direttamente al punto 5.Rimuoviamo dalla toppa la stagnola, lasciando incollata la plastica trasparente.Applichiamo un leggero strato uniforme di mastice, comunemente detto “colla”, sia sulla toppa che sulla camera d’aria. Accertiamoci che il mastice sia steso uniformemente, spalmandolo anche con le dita se necessario (il mastice non incolla la pelle e una volta secco, va via semplicemente sfregando le dita). Sulla camera d’aria, la superficie coperta dal mastice dev’essere leggermente più grande della toppa, mentre la toppa dev’essere completamente coperta dal mastice, anche sui bordi. In questo modo i bordi aderiranno perfettamente, evitando che la toppa si stacchi accidentalmente durante il montaggio o con il tempo.
NB: le toppe vanno applicate con il lato nero all’esterno, mentre il lato colorato di “gomma viva” va incollato sulla camera.
4) Lasciamo asciugare il mastice: per almeno 1-2 minuti. Il mastice deve apparire opaco prima di procedere all’applicazione della toppa. Per velocizzare l’operazione è possibile soffiare su toppa e camera.
Nella foto si vede che il mastice è quasi completamente asciugato, ad eccezione dell’angolo in basso a SX. Dobbiamo aspettare ancora un attimo e poi possiamo procedere con la riparazione.
Lasciar asciugare il mastice prima di applicare la toppa consente di rigonfiare quasi immediatamente la camera dopo la riparazione. Il mastice infatti non è una colla, ma una sostanza vulcanizzante, quindi le due superfici da unire non vanno accoppiate con il prodotto ancora liquido. Se si applica la toppa con il mastice ancora fresco, oltre al rischio che questa si sposti o si sollevi, sarà necessario attendere almeno una quindicina di minuti prima di rigonfiare (il mastice asciuga più lentamente), se invece lo lasciamo asciugare preventivamente all’aria, la toppa aderirà praticamente subito e potremo rigonfiare dopo pochi minuti.
5) Applicazione della toppa: applichiamo quindi la toppa, avendo cura di centrare il buco e facendola aderire completamente. Con dei movimenti circolari delle dita, partendo dal centro ed andando verso i bordi, assicuriamoci che non ci siano bolle d’aria.
Aspettiamo quindi un paio di minuti o anche meno se abbiamo fatto asciugare correttamente il mastice prima dell’applicazione, e cominciamo a rimuovere la pellicola trasparente che ricopriva la toppa. Assicuriamoci che i bordi non si sollevino, nel caso facciamoli aderire con le dita (i bordi si “spalmeranno”, nessun problema).
Il risultato finale è questo:
Toppa correttamente applicata. Si noti che sul lato DX il bordo è leggermente “spalmato” ma non si tratta di niente di anomalo.
6) Rimontiamo la camera: e gonfiamo. Se abbiamo fatto un buon lavoro la camera d’aria terrà alla perfezione.
Come accennato in precedenza, esistono delle toppe autoadesive con la colla già applicata di fabbrica. Sebbene siano molto pratiche e comode (si applicano come un adesivo), bisogna prestare attenzione che tendo a seccare facilmente. Se rimangono nello zaino troppo tempo, può accadere che al momento del bisogno risultino unutilizzabili!
La qualità della riparazione con le toppe autoadesive comunque non è la stessa delle toppe classiche con mastice. E’ infatti frequente che le toppe autoadesive dopo un po’ si stacchino. Si tratta quindi di una riparazione spesso provvisoria. Le toppe classiche invece sono definitive se applicate correttamente.
Il nastro
Può però capitare di ritrovarsi con una gomma a terra senza avere né le toppe, né la camera d’aria. E’ in questi momenti che si deve utilizzare l’ingegno!
Un trucchetto che ho appreso sul campo, prevede di riparare la camera d’aria con del nastro.
“Dove lo trovi il nastro?”, vi chiederete… Ebbene, basta aguzzare l’ingegno! Molti di noi sono soliti proteggere il telaio con delle pellicole trasparenti o del nastro americano, senza parlare delle patch protettive che si applicano sul telaio per evitare lo sfregamento delle guaine. Una volta rimossi dal telaio, questi possono diventare delle ottime toppe d’emergenza! Anche i cerotti di un eventuale kit di pronto soccorso possono essere sfruttati allo scopo.
Si tratta ovviamente di una soluzione di emergenza, ma per piccoli fori funziona. Procediamo come segue:
1) Individuiamo il foro: come prima, troviamo dov’è il foro e controlliamo che un’eventuale spina non sia rimasta incastrata nel copertone.
2) Gonfiamo la camera d’aria: fino a che non raggiunge all’incirca il volume del copertone.
3) Applichiamo il nastro: o la nostra toppa di fortuna. Teniamo premuto con le dita per un po di tempo, in modo che la colla faccia presa.
4) Rimontiamo la camera d’aria: avendo l’accortezza di inserire subito la nostra riparazione di emergenza a contatto con il copertone (serve per evitare che la spinta dell’aria la faccia staccare. Il rimontaggio, essendo la camera già gonfia, può risultare un po’ più difficoltoso, ma non possiamo sgonfiare la camera in quanto la contrazione della stessa causerebbe il distacco del nastro.
5) Rigonfiamo: se ci è andata bene, la riparazione terrà o per lo meno ridurrà la fuoriuscita d’aria, consentendoci di tornare in sella.
Inutile sottolineare come si tratti di una riparazione d’emergenza e che una volta tornati a casa sarà necessario applicare una toppa o montare una nuova camera d’aria.
Il nodo
Se invece siamo così sfortunati da non trovare un pezzetto di nastro o il foro è particolarmente grande tipo pizzicatura, un’altra soluzione d’emergenza prevede di annodare la camera d’aria in prossimità del foro, isolando quindi lo stesso, come in figura.
Si tratta nient’altro di un normalissimo nodo, precisamente di un “nodo galera”.
Naturalmente con la camera d’aria non sarà semplice da realizzare come con una corda, ma con un po’ di pazienza si riesce nell’impresa senza problemi. Bisogna cercare di creare un occhiello il più piccolo possibile, per non accorciare eccessivamente la camera d’aria. Una volta realizzato il nodo, tiriamo il più possibile le due estremità, sia per ridurre di volume il nodo, sia per strozzare la camera d’aria impedendo all’aria di passare e raggiungere il foro.
La camera d’aria ora risulterà più corta e per montarla dovremo stirarla. Nessun problema comunque, la camera se tirata si estenderà, adattandosi al copertone. Si assottiglierà certamente, ma garantirà comunque la tenuta all’aria.
Naturalmente il nodo crea uno squilibrio nella gomma, squilibrio che può dare fastidio anche in pedalata, specialmente su asfalto. Per lo meno però ci consentirà di rimontare in sella ed evitare così un lungo rientro a piedi.
Con questo è tutto. Se avete altri trucchetti o suggerimenti, se avete avuto esperienze di camere d’aria riparate sul campo con mezzi di fortuna, non esitate a condividere le vostre esperienze!
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