[Opinione] Navetta o Ebike?

Francesco Mazza ieri mi ha fatto notare che nello stato americano del Washington, quello dove si trova Seattle per intenderci, è stata emessa una legge che permette ai proprietari terrieri di bandire le Ebike dai sentieri. Questo lascia spazio ad eventuali divieti futuri, a discrezione della gente del posto. Tanto per intenderci, in quella regione, precisamente a Bellingham, ha sede Transition Bikes, non proprio il simbolo dei grandi pedalatori in salita.



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Usare una risalita su un pick up sembra ok, ma diventa problematica se fatta con una bici elettrica.

Mi vengono in mente diversi posti dove le risalite con furgone sono un vero e proprio business, in primis Finale Ligure, diventata famosa proprio per i sentieri facilmente raggiungibili con lo shuttle. Chiunque abbia fatto una giornata furgon-meccanizzata di freeride (ora “enduro”) sa che si possono fare 7-8 discese in un giorno, con tutto quello che ne consegue per i sentieri, e qui veniamo al punto, o meglio ai punti per cui credo che, se proprio si vogliono preservare i tracciati, bisognerebbe bandire le risalite meccanizzate e non le Ebike.

  1. Con una Ebike non riuscirai mai a fare 8 discese in un giorno, anche se hai una batteria di ricambio appresso o la ricarichi durante la pausa di mezzogiorno.
  2. Se piove o il meteo fa schifo, difficilmente uno prenderà su la bici elettrica per bagnarsi bene in salita, che comunque è molto più lenta di una in furgone, e congelarsi in discesa.
  3.  Il pubblico di chi gira in Ebike è meno discesistico di chi è furgonato.

I punti 1) e 2) portano ad una maggiore erosione del terreno, come chiunque sia stato a Finale (esempio) negli ultimi anni converrà. Sparito è il fondo boschivo che caratterizzava i sentieri del posto fino a qualche anno fa, e non c’è manutenzione che possa rimetterlo al suo posto. Intendiamoci, quello di Finale è un business gestito molto bene, perché comunque i trails rimangono percorribili, anche se ora sono un po’ più tecnici e rocciosi, grazie a delle squadre di manutenzione.

In altri posti però si furgona senza avere alle spalle un’organizzazione e degli interessi come quelli del Finalese. Ne consegue che i sentieri vengono arati e che nessuno li mette a posto, con eventuale incazzatura delle varie SAT o CAI. Senza parlare poi degli eventuali conflitti con i pedoni.

Chiaramente non è tutto rose e fiori neanche con le ebike, perché i conflitti con i pedoni non vengono eliminati, anzi si può finire a litigare con altri mountain bikers se si percorrono in salita i sentieri che gli altri fanno in discesa. Questo è forse l’unico punto dove dei divieti per le Ebike hanno un senso: vietare di percorrere in salita un trail conosciuto fra i bikers per essere una discesa. Alla fine, ne va della sicurezza e della salute di entrambe le “categorie”.

Vi chiederete a che titolo io scriva questa “opinione”, visto che è risaputo che io non sia un grande fan delle Ebike. Ebbene, negli ultimi tempi ho voluto conoscere un po’ più da vicino la tematica elettrica, usando una Ebike che ho in test per Emtb-mag.com.  Resto dell’opinione che un giro pedalato sia imbattibile a livello di divertimento e soddisfazione personale, ma è imbattibile anche da una giornata in furgone, non solo da una pedalata in Ebike. Però fra le due, se proprio vogliamo vietare qualcosa per “salvare la natura”, vieterei i furgoni là dove nessuno mette a posto i sentieri, e non le bici elettriche.

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