Bentrovati all’ormai consueto appuntamento del mercoledì con il tech corner!
Nei due precedenti articoli ci siamo già occupati di analizzare alcuni parametri geometrici dei telai, quali: angolo sterzo, lunghezza carro e passo.
Quest’oggi invece ci occuperemo della lunghezza dell’orizzontale virtuale e della lunghezza del piantone sella, due parametri importantissimi e fondamentali per scegliere la taglia di un telaio.
L’orizzontale virtuale.
L’orizzontale virtuale, abbreviato spesso in OV, è la misura della distanza tra sterzo e cannotto sella, rilevata su di un piano orizzontale, come in figura.
Per essere più precisi la misura si rileva considerando l’asse della scatola sterzo, rilevato in corrispondenza della faccia superiore su cui appoggia la calotta. Si traccia partendo da quel punto una linea orizzontale, parallela quindi al terreno. Si prolunga l’asse del piantone sella fino ad intersecare la linea precedentemente tracciata (si può alternativamente prendere come riferimento l’asse del reggisella) e si misura la distanza tra l’intersezione della linea orizzontale con l’asse del piantone sella e il punto di riferimento sulla scatola sterzo. A parole non è semplice da spiegare, ma con il disegno dovrebbe essere sufficientemente chiaro.
FATTORI CHE INFLUENZANO LA LUNGHEZZA DELL’OV
Essenzialmente la scelta della lunghezza dell’OV non è influenzata da fattori geometrici. I produttori offrono diverse lunghezze di OV, spesso con degli scarti piuttosto ridotti, in modo che ogni rider possa avere a disposizione una bici con un OV adatto alla sua conformazione fisica.
Solitamente le bici più orientate alla pedalata offrono una vasta scelta di taglie e di conseguenza di lunghezze dell’orizzontale virtuale, mentre bici più orientate alle discipline gravity spesso offrono meno possibilità di scelta, essendo la lunghezza dell’OV particolarmente influente durante la pedalata, intervenendo sulla posizione in sella e quindi sulla resa della pedalata stessa.
A parità comunque di lunghezza del piantone orizzontale, l’ov aumenta con l’aumentare dell’angolo sella. Arretrando la sella l’ov si allunga, per questo non si prende come riferimento la lunghezza del piantone orizzontale.
PERCHE’ L’ORIZZONTALE VIRTUALE E’ COSI’ IMPORTANTE?
L’ov è il parametro più importante nel determinare la posizione in sella. Un’ov più lungo sarà responsabile di una posizione più distesa, mentre un ov più corto di una posizione più seduta. Tutti sappiamo che una posizione più distesa, ovvero più coricata in avanti, è una posizione migliore per pedalare specialmente perché riduce la tendenza a ribaltarsi sulle salite ripide, mentre una posizione più seduta avvantaggia in discesa, permettendo di avere un maggior controllo della bici. Non a caso le biciclette più orientate alla discesa hanno generalmente ov corti e si utilizzano pipe corte. Naturalmente a tutto c’è un limite. Un’ov troppo lungo diventa controproducente, costringendo il rider a rimanere troppo coricato in avanti e causando dolori alla schiena.
Una posizione distesa, quindi con un ov lungo, è adatta alle discipline più pedalate, dove quello che conta è la salita. Una posizione distesa evita che la bici si impenni in salita grazie al baricentro basso e avanzato, riduce la resistenza aerodinamica per la minor superficie frontale ed è biomeccanicamente più efficiente.
Bici da XC: si noti la posizione molto distesa, con manubrio basso e orizzontale virtuale molto lungo.
Una posizione più seduta invece fa perdere performance in salita, specialmente a ritmi elevati come possono essere quelli di una gara XC, ma migliora la comodità della seduta, specialmente sulle uscite lunghe e magari con lo zaino, affaticando meno le braccia. E’ adatta alle discipline più discesistiche, poiché migliora la guidabilità e la maneggevolezza del mezzo. In discesa il manubrio più vicino consente infatti di gestire con più libertà il posizionamento del peso, permette di caricare meglio l’anteriore, permette insomma di guidare meglio la bici.
Avantreno alto e ov corto caratterizzano le bici da DH, che hanno una posizione in sella più seduta ed arretrata.
Nelle discipline AM ed enduro invece si utilizzano lunghezze intermedie. Non si usano bici corte come per la DH, ma neppure bici lunghissime come le XC proprio per cercare un compromesso tra salita e discesa.
La lunghezza dell’ov poi influisce sul passo. Più lungo sarà l’ov, più lungo sarà il passo, con le ripercussioni che avevamo analizzato nel precedente articolo. In estrema sintesi una bici con ov (e di conseguenza passo) più lungo è preferibile se si vuole ottimizzare la resa in pedalata, mentre una bici con ov più corto se si vuole guadagnare maneggevolezza e performance in discesa. In discesa poi una bici più lunga sarà più stabile sullo scassato, mentre una bici più corta sarà più agile e maneggevole. Insomma se ci si trova a metà tra due taglie, bisogna scegliere in base a questi parametri, come vedremo nell’ultimo paragrafo.
Vedremo in seguito che l’ov è il parametro secondo il quale si dovrebbe scegliere la taglia della bicicletta. Sebbene il riferimento per le taglie sia la lunghezza del piantone sella, in realtà è l’ov a determinare la posizione in sella. Se infatti la posizione della sella si può facilmente regolare alzando o abbassando il cannotto sella, l’ov quello è e quello rimane. Si possono apportare aggiustamenti sostituendo l’attacco manubrio, ma oltre che sulla posizione in sella si interviene anche sulla guidabilità del mezzo in discesa. Insomma sfatiamo il mito che le bici si scelgono in base alla lunghezza del piantone sella: la misura di riferimento è l’orizzontale virtuale.
La lunghezza del piantone sella
La lunghezza del piantone sella, conosciuta anche come “taglia” del telaio, è il parametro che viene preso in considerazione nello stabilire la taglia di un telaio. Si parla ad esempio di telai da 17”, riferendosi con 17” alla lunghezza del piantone sella. Questa consuetudine è effettivamente sbagliata come abbiamo visto prima, in quanto la lunghezza di riferimento dovrebbe essere la lunghezza del telaio, ovvero l’ov. La lunghezza del piantone sella ha un’importanza relativa, perché come avevamo già detto, alzando o abbassando il reggisella, si può ottenere un corretto posizionamento della sella indipendentemente dalla lunghezza del piantone sella.
La misura della lunghezza del piantone sella si prende misurando la distanza tra il collarino reggisella e l’asse del movimento centrale:
In realtà poiché ormai nei telai moderni il piantone sella spesso non termina sul movimento centrale, in realtà questa misura non si riferisce più all’effettiva lunghezza del piantone sella, ma alla linea immaginaria che congiunge l’asse del movimento centrale con la parte superiore del piantone sella, dove si posiziona il collarino. Poco importa comunque l’effettiva lunghezza del piantone sella, essendo biomeccanicamente importante la distanza della sella su cui appoggia il bacino dal movimento centrale, centro di rotazione delle pedivelle su cui appoggiano i piedi.
PARAMETRI CHE INFLUENZANO LA LUNGHEZZA DEL PIANTONE SELLA
A parte qualche caso di telaio in cui il piantone sella è interrotto dalla presenza dell’ammortizzatore posteriore, quindi non è possibili, in fase di progettazione, accorciare il piantone sella oltre certi limiti, solitamente non ci sono particolari vincoli nel realizzare un piantone sella più lungo o più corto. Sarà il progettista a decidere la lunghezza del piantone sella a seconda delle taglie, in base alla statura del rider tipo su cui viene disegnata la taglia del telaio e della destinazione d’uso del telaio stesso.
EFFETTI IN PEDALATA
La lunghezza del piantone sella non ha particolare effetto per quanto riguarda il comportamento del mezzo o nel determinare la posizione di guida. Nella pratica un piantone sella troppo lungo può però causare problemi di posizionamento della sella, soprattutto in discesa, dove potrebbe non essere possibile abbassarla sufficientemente. Un piantone sella troppo contro invece potrebbe impedire di alzare sufficientemente la sella in modo da raggiungere l’altezza ideale per la pedalata. Spesso questo problema si risolve semplicemente con un cannotto sella più lungo.
Piantone sella piuttosto corto che costringe ad un elevato fuori sella. Di fatto non ci sono particolari problemi ad avere un fuori sella elevato.
Diciamo comunque che un telaio con piantone sella corto in relazione all’altezza di rider tipo che utilizzerà quella taglia, richiede un maggiore fuori sella, ovvero una maggiore lunghezza di cannotto che fuoriesce dal telaio. Poiché il cannotto non è rigido come la tubazione del telaio e i due elementi non sono saldati tra loro, un maggiore fuori sella determina una minore rigidità del sistema e maggiori stress al telaio. Di contro un piantone sella corto, a meno di altre limitazioni, consente di abbassare maggiormente la sella evitando che dia fastidio in discesa.
SLOPING
Si parla spesso di sloping, che in inglese significa pendenza. Lo sloping non è altro che il rapporto tra lunghezza dell’ov e lunghezza del piantone sella. Di fatto lo sloping è l’inclinazione del tubo orizzontale.
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Un telaio particolarmente slopato avrà un piantone sella piuttosto corto in relazione alla lunghezza dell’OV. Se una volta i telai erano realizzati con il piantone orizzontale perfettamente orizzontale, oggi invece si realizzano praticamente solo telaio slopati. Specialmente in mtb infatti è estremamente importante poter abbassare la sella in discesa e quindi una minor lunghezza del piantone sella, che può essere facilmente compensata con un maggiore fuori sella, è solo un fatto positivo.
Specialmente le bici per le discipline gravity utilizzano telaio molto slopati. Avantreno alto a causa delle forcelle molto lungo e piantone sella corto, per non avere la sella che intralcia in discesa caratterizzano questa Intense M9.
La scelta della taglia
Dopo aver analizzato quali sono i due parametri che influenzano la scelta della taglia di un telaio, vediamo come comportarci quando andiamo a comprare un telaio o una bici nuova.
La prima cosa che dobbiamo valutare è la lunghezza dell’ov. Come detto l’ov è fisso, non si può modificare, quindi sarà il primo parametro da valutare nella scelta dela taglia. La lunghezza dell’ov va valutata secondo due parametri:
– Caratteristiche biomeccaniche: in base alla lunghezza delle nostre braccia e del nostro tronco, avremo bisogno di un ov più o meno lungo. Stabilire quale sia la lunghezza ideale per un determinato rider richiede misurazioni e valutazioni biomeccaniche. Consiglio la lettura del seguente articolo: http://www.mtb-forum.it/community/fo…d.php?t=162907
– Caratteristiche del mezzo: specialmente per le dispiline gravity o per l’AM/enduro è preferibile scegliere un ov più corto di quello biomeccanicamente ideale, sia per migliorare la guidabilità del mezzo in discesa, sia per avere una posizione in sella più seduta, ovvero più comoda per la schiena.
Sul web sono presenti diversi configuratori che una volta inseriti i propri parametri biomeccanici consigliano le caratteristiche geometriche di un telaio ideale.
Individuata la taglia il cui ov soddisfa le nostre esigenze, possiamo valutare la lunghezza del piantone. Nel valutare la lunghezza del piantone dobbiamo semplicemente controllare che:
– Il piantone non sia troppo lungo da impedirci di abbassare correttamente la sella in discesa (molto importante per le bici da AM/enduro e per le discipline gravity, meno sulle bici da XC e marathon)
– Che il piantone sia sufficiente lungo da consentirci di alzare sufficientemente la sella per raggiungere la posizione ideale per la pedalata. Conviene considerare sempre un po di margine, perché selle e scarpe di differenti altezze potrebbero richiedere delle variazioni dell’altezza della sella. Nel caso il cannotto di serie non fosse sufficiente, si può comprarne uno più lungo. Naturalmente oltre certi limiti non si può o non vale la pena andare in quanto si avrebbe uno “sgabello da bar”, ovvero una bici con uno svettamento sella eccessivo.
Fuorisella molto elevato. Spesso rider con gambe particolarmente lunghe e braccia tronco corti sono costretti a delle configurazioni di questo tipo, ma anche telai con piantone troppo corto spesso costringono ad avere un fuori sella elevato.
A questo punto possiamo ordinare il telaio!
COSA FARE IN CASO DI DUBBIO
Spesso purtroppo la scelta non è semplice, in quanto si ricade a metà tra una taglia e l’altro. Se ci si trova proprio a metà, allora la scelta può rivelarsi difficoltosa. Non c’è una regola fissa che ci dice di prendere la taglia più grossa o più piccola. Dipende… Dipende da come vogliamo che si comporti la bici.
Se vogliamo che la bici sia più maneggevole, non ci interessa che abbia una posizione particolarmente “racing”, ovvero distesa, allora è meglio prendere la taglia più piccola. Specialmente in discesa la maneggevolezza ne guadagna e non è detto che la posizione in sella più seduta sia così problematica da pedalare. Al limite si può allungare leggermente la pipa.
Se invece vogliamo una bici più stabile sul veloce e/o vogliamo una posizione molto racing (molto caricata in avanti per poter spingere al meglio anche sulle salite ripide) allora è meglio la taglia più grossa. La bici sarà più stabile sul veloce anche se un po’ più pigra nelle curve. Al limite si può montare una pipa più corta, per migliorare la maneggevolezza.
Un ultima cosa, occhio sempre ai venditori. Se non ci si reca dal proprio venditore di fiducia, spesso venditori poco onesti cercano di indirizzare su taglie sbagliate sia per far fuori bici difficilmente vendibili (magari vedono un rider basso e cercano di rifilargli la XS invece della S, che altrimenti non riuscirebbero a vendere) sia per vendere le bici che hanno in pronta consegna invece che ordinarne una della taglia giusta. Il consiglio è sempre quello di provare a sedercisi sopra e in caso di dubbio, chiedere a qualcuno più esperto o al forum.