Passaggio cavi nella serie sterzo: futuro o strada senza uscita?

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Il passaggio cavi nella serie sterzo fa molto discutere, anche perché lo si trova su sempre più bici, ultima della serie la nuova Scott Genius. Ho potuto parlare a riguardo proprio con gli ingegneri del brand svizzero, qualche settimana fa, e posso riassumere le loro motivazioni di questa scelta nei seguenti punti:

  1. più bello a vedersi.
  2. Meno cavi svolazzanti e rumoreggianti perché rimangono fissi anche quando si gira il manubrio.
  3. Cavi più corti, quindi risparmio di qualche grammo.
  4. È più facile farli passare nel telaio grazie al buco più grande dello sterzo.
  5. Non si vanno a creare buchi nel telaio per fare uscire i cavi, evitando di doverlo rinforzare e risparmando qualche decina di grammi di peso.
  6. In futuro avremo comunque quasi esclusivamente trasmissioni elettroniche.

Visto che in passato ci era arrivata una bici con il passaggio cavi nella serie sterzo e con il cuscinetto inferiore arrugginito, uno dei punti che mi lasciano più scettico è l’apertura generosa per i cavi che fa entrare l’acqua. Ne è la riprova che, dopo aver lavato la Scott Genius, ho trovato acqua sul coperchio che dà accesso all’ammortizzatore.



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Passaggio cavi nella serie sterzo

L’altro grande problema nasce quando si vuole abbassare il manubrio, un’operazione che di solito è semplicissima ma che, con questo sistema di Scott, richiede di tagliare la forcella o di creare strane costruzioni togliendo il coperchio in plastica e aggiungendo dei distanziali rotondi in cima alla serie sterzo.

Visto che i cavi e il tubo del freno posteriore passano in mezzo ai cuscinetti della serie sterzo, se si vuole fare manutenzione o cambiare i cuscinetti bisognerà anche fare uno spurgo del freno e cambiare il cavo della trasmissione.

Quello che le aziende non citano è il risparmio di costi tramite telai più facili da progettare e il risparmio di tempo, cioé di soldi, in fase di primo montaggio. Cosa che non si ripercuote sui prezzi di vendita attuali, purtroppo, ma che anzi finisce per richiedere una spesa maggiore nel caso la manutenzione venga fatta presso un negozio.

Passaggio cavi nella serie sterzo
La serie sterzo di Acros usata da Canyon ha una costruzione diversa rispetto a quella di Scott.

E qui troviamo anche il punto fondamentale di tutta questa discussione del passaggio cavi: il pubblico di ebikers neofiti che non pensa neanche lontanamente di mettere mano alla bici. Non per niente il negoziante viene definito “concessionario”, come quello delle auto e delle moto. La bici viene portata dal meccanico ogni tot mesi, e morta lì. In compenso è più bella a vedersi quando esposta in vetrina prima dell’acquisto.

Cosa ne pensate?

Commenti

  1. ant:

    Anche MDE e Ghost (sulla lector SF) hanno soluzioni simili. Secondo me è una genialata: cavi esterni ma coperti dal fango ed in più la cover fa da protezione sassate al telaio in carbonio, evitando di dover shelterare sotto l'obliquo o peggio metterci copertoni fascettati.
    Però se non prende piede è perchè evidentemente non piace. e cmq il discorso del thread era sull'integrazione nella serie sterzo, più che sui passaggi sotto/dentro l'obliquo.
    Beh appunto. Era sottinteso che sono contrario al passaggio cavi in serie sterzo per motivi di "praticità" come detto da molti, e che anzi non amo nemmeno il passaggio interno al telaio per tubi idraulici; quindi per me la soluzione migliore estetica/pratica è fra quelle citate di passaggio esterno al telaio con carter.
  2. quindi ora si prospetta lo standard, shaved ?
    in qualche caso è apprezzabile, tipo bdc, qui soprattutto all uso pratico manutentivo, la vedo una paranoia di poco conto.
    ai posteri l ardua sentenza...
  3. Nessun problema, io mi compro i passacavo e poi con la colla bicomponente o con la rivettatrice ce li attacco sopra e come per magia tutto torna esterno ... ed eterno ...

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