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I pedali e le scarpe costituiscono insieme alle manopole e al sellino uno dei 3 punti di contatto tra il biker e la bici. Sebbene siano estremamente importanti specialmente in salita (sono il punto in cui la forza delle nostre gambe viene trasferita alla trasmissione), spesso è un componente che viene trascurato.
In particolare nell’all mountain-enduro la scelta della giusta accoppiata scarpe-pedali diventa una scelta difficile, in quanto i requisiti da soddisfare sono diversi e non esiste una soluzione in grado di soddisfarli tutti. Vedremo in questo articolo come orientarci nella scelta, cercando di trovare la soluzione che più soddisfi le nostre esigenze.
Scarpe e pedali da AM: la giusta accoppiata.
Se in altre discipline scarpe e pedali devono essere performanti prevalentemente in salita o in discesa, nell’all mountain questi due componenti devono soddisfare diverse esigenze, le principali delle quali sono:
– Devono garantire un’elevata efficienza di pedalata: la vetta si raggiunge pedalando, spesso su dislivelli impegnativi e percorsi accidentati o tecnici. La scarpa deve garantire quindi un buon comportamento nella pedalata rendendola il più efficiente possibile, sia per permettere al rider di arrivare in cima non eccessivamente stanco o sia per permettergli di affrontare dislivelli anche impegnativi senza troppa sofferenza.
– Le scarpe devono essere adatte a camminare: specialmente chi pratica AM in ambiente alpino sa benissimo che non sempre si può raggiungere la vetta stando in sella. Molte volte bisogna caricarsi la bici sulle spalle, su sentieri o tracce ripide ed esposte, su fondi irregolari e sdrucciolevoli, come può essere la morena di alta montagna. Da qui l’esigenza di scarpe che siano performanti anche per camminare, anche perché quando si cammina in montagna con una bici da 14-15kg sulle spalle è importante avere un saldo punto di appoggio sul terreno.
– Scarpe e pedali devono essere performanti in discesa: la discesa è un aspetto importante di questa disciplina e anche pedali e scarpe devono garantire il miglior comportamento possibile in questa situazione, sia per garantire la sicurezza del rider (visto che spesso si affrontano discese impegnative) sia per garantire il massimo grado di divertimento possibile (dopo aver sudato la salita, chi pratica AM vuole divertirsi anche in discesa).
A questi poi si aggiungono altri fattori quali la comodità, la traspirabilità, l’impermeabilità, la robustezza, aspetti che tuttavia dipendono dal modello, più che dalla tipologia di scarpa o pedale.
Non solo in bici: le scarpe da AM devono essere comode anche per camminare
Diverse soluzioni per diverse esigenze.
Poiché con il termine all mountain-enduro non si intende una disciplina precisa e dalle caratteristiche ben delineate, non c’è una soluzione ideale che vada bene per tutti. Ognuno intende l’all mountain a modo suo e, a seconda del suo stile di riding e del tipo di giri che percorre, avrà bisogno di soddisfare certe esigenze piuttosto che altre.
Vedremo qui di seguito le principali accoppiate di pedali e scarpe, ordinando le varie soluzioni a seconda del tipo di scarpa utilizzato.
SCARPE RIGIDE
Con il termine scarpe rigide si intendono le classiche scarpette da XC:
Derivate dalle scarpe da bici da corsa, spesso con la semplice aggiunta di tacchetti per garantire un minimo di tenuta quando si deve affrontare un tratto a piedi, queste scarpe presentano una suola estremamente rigida ed una tomaia molto avvolgente e fasciante per ottimizzare la resa in pedalata. La forza infatti, grazie alla suola, che è rinforzata in materiali rigidi come la fibra di carbonio, permette di trasferire in maniera ottimale la forza dalle gambe ai pedali.
La pedalata quindi risulta estremamente efficiente. Queste scarpe lavorano molto bene anche quando si tira il pedale verso l’alto, come si è soliti fare ad esempio sui tratti tecnici in salita. Il rovescio della medaglia è che queste scarpe sono poco protettive (spesso si tratta di modelli bassi e molto aerati, poco protettivi specialmente in discesa) e assolutamente inadatte a camminare in montagna. Sebbene la suola presenti dei tacchetti anche accentuati, la struttura rigida e la suola molto stretta di queste scarpe le rende estremamente instabili. Scivolose sulle rocce, non permettono al piede di sentire il terreno e non garantiscono alcun sostegno alla caviglia. Sono scarpe essenzialmente per pedalare.
Naturalmente queste scarpe sono adatte esclusivamente all’utilizzo con pedali con aggancio. Grazie al fatto di avere la suola molto rigida, si abbinano senza particolari problemi a pedali senza gabbia, come quelli in figura:
Ad ogni modo si possono utilizzare anche pedali con gabbia esterna, ma i vantaggi con questo tipo di scarpe non sono particolarmente evidenti come per le scarpe con suola morbida.
Esistono poi delle scarpe con suola rigida realizzate appositamente per l’AM o l’enduro:
Si tratta di scarpe realizzate a stivaletto, più alte e avvolgenti sulla caviglia delle classiche scarpe da XC. La suola e la tomaia sono le stesse della scarpe da XC, l’unica differenza riguarda la maggiore altezza sulla caviglia e la protezione del malleolo.
Sebbene siano più sostenute sulle caviglie rispetto ai modelli più bassi, queste scarpe hanno comunque parecchi limiti quando si cammina, i soliti limiti legati alla suola rigida.
Queste soluzioni sono particolarmente indicate a chi pratica all mountain su giri pedalati, con dislivelli importanti, ma su percorsi che non richiedono di percorrere lunghi tratti a piedi, specialmente su fondi irregolari.
SCARPE MORBIDE CON AGGANCIO
Derivate dalle scarpe da escursionismo e trekking, queste scarpe spesso chiamate “ibride”, per il fatto di essere performanti sia quando si pedala che quando si va a piedi. Richiamano moltissimo la forma degli scarponcini da trekking:
La tomaia e la suola sono pressoché analoghe a quelle di scarpe da trekking non molto spinte. Esistono diversi modelli più o meno alti sulla caviglia, comunque tali da garantire un certo sostegno. Spesso proteggono anche il malleolo. La suola è molto larga, per garantire un’elevata stabilità laterale e il massimo grip anche su tratti smossi e ripidi, suola spesso realizzata con scolpiture e materiale del tutto analoghi a quelli delle scarpe da camminata (molti modelli offrono ad esempio la suola in Vibram). Sulla parte anteriore della suola è predisposto l’attacco per le tacchette.
Queste scarpe, oltre che per la forma, si differenziano dalle scarpe XC per il fatto di avere una suola più morbida. Niente rinforzi in fibra di carbonio o altri materiali super rigidi, in queste scarpe si utilizzano i materiali delle scarpe da trekking per migliorare il comportamento quando si cammina. Si tratta di scarpe molto comode per camminare, ma allo stesso tempo, grazie agli agganci, piuttosto performanti anche in salita.
Solitamente si abbinano a pedali con aggancio che presentano una gabbia supplementare:
La gabbia, a differenza di quello che molti credono, non serve per appoggiare il piede quando non si vuole avere il vincolo dell’aggancio (su tratti ripidi o tecnici), ma per aumentare la superficie di appoggio della scarpa. Una maggiore superficie di appoggio della scarpa è particolarmente indicata con l’utilizzo di scarpe “morbide” in quando compensa la minore rigidità della suola. La pedalata risulta più efficiente e la compressione meglio distribuita sul piede. Non dimentichiamoci poi che questi pedali sono anche più performanti in discesa: offrono infatti una maggiore superficie di appoggio e prevengono quindi lo sganciamento accidentale della scarpa, senza contare che offrono un maggior controllo della bici e una spinta più efficace quando si carica il peso sul pedale (in curva ad esempio, quando si carica il pedale esterno).
Questa soluzione è particolarmente indicata a chi pratica all mountain o enduro in alta montagna, percorrendo dislivelli importanti e con parecchi tratti da fare a piedi. L’elevata efficienza della pedalata data dall’avere il piede agganciato, unita all’elevato comfort in camminata, rendono questa soluzione ottimale per ci cerca delle scarpe comode in pedalata e allo stesso comfortevoli e sicure anche a piedi.
SCARPE MORBIDE SENZA AGGANCIO
Fin qui abbiamo parlato di soluzioni che prevedono il piede agganciato, ma ci sono molti riders che preferiscono avere il piede libero, specialmente per la discesa.
Avere i piedi agganciati in discesa infatti è spesso causa di insicurezza. E’ d’altronde evidente che in caso di caduta, se si hanno i piedi vincolati ai pedali, il rischio di non riuscire a sganciare per tempo è concreto, con il conseguente rischio di farsi male. Non dimentichiamoci poi delle ripartenze: spesso riuscire a riagganciare per tempo il pedale non è così immediato, mentre con i flat è sufficiente appoggiare il piede e si è subito pronti. Anche in curva il pedale flat è vantaggioso: se con i pedali con aggancio, quando si sgancia un piede, si perde moltissimo tempo a ritrovare la posizione di aggancio, col il pedale flat diventa possibile sollevare un piede per appoggiarlo in caso di necessità, senza avere poi difficoltà a riagganciarlo, con il rischio di trovarsi a gambe all’aria in un tratto tecnico.
Il rovescio della medaglia è che si perdono tutti i vantaggi degli agganci. La pedalata perde di rotondità in quanto non si può più tirare verso l’alto il pedale e l’efficienza della pedalata si riduce.
Sui pedali c’è poco da dilungarsi: si tratta degli stessi pedali utilizzati per FR o DH. Ampia superficie di appoggio e pin metallici che penetrano nella suola (e anche nelle gambe! Questi pedali è meglio utilizzarli in abbinamento alle ginocchiere e parastinchi)
Sulle scarpe invece ci sono due soluzioni molto in vonga.
La prima, che è poi la più diffusa, prevede di utilizzare scarpe specifiche per pedali flat, come ad esempio le Five Ten:
Si tratta di scarpe specifiche per i pedali flat che presentano una suola pressoché liscia ma con una gomma estremamente morbida per far piantare completamente i pin e garantire un grip ottimale. Queste scarpe non sono scomode anche per lunghe camminate, il problema riguarda l’assenza di una suola scolpita. Si ghiaia, sulla neve o sullo sfasciume non garantiscono tantissimo grip e tendono a scivolare, mentre sulla roccia fissa sono delle ventose.
Questa soluzione è indicata per chi vuole il massimo della performance in discesa senza avere il vincolo dei piedi agganciati.
La seconda soluzione prevede di utilizzare scarponcini da trekking veri e propri:
Si tratta di una soluzione che va bene quando si hanno da fare moltissimi pezzi a piedi e si vuole quindi una scarpa comoda per camminare. Chiaramente in pedalata ed in discesa non sono il massimo, soprattutto perché la presa dei pin si questo tipo di suole non è ottimale.
Con i piedi agganciati è infatti possibile pedalare in ogni condizione, anche su tratti molto scassati. La possibilità di tirare verso l’alto il pedale inoltre permette di tirare anche rapporti molto duri per recuperare quanto più possibile nei tratti da pedalare.
…ED IN GARA?
Solitamente, visto che in gara non c’è quasi mai da camminare, sono molto in voga le scarpe da XC o gli stivaletti da AM, comunque scarpe con suola rigida in modo da trasferire tutta la forza delle gambe alla ruota. Come pedali non c’è una regola fissa… C’è chi preferisce il maggiore appoggio dei pedali con la gabbia e chi preferisce limare al minimo il peso montando pedali con solo lo sgancio.
Ad ogni modo comunque anche tra i top rider ci sono bikers che usano i flat. Per molti è una questione di abitudine, ma la possibilità di appoggiare il piede in curva o per eventuali correzioni è per alcuni più importante della maggiore efficienza in pedalata.
E voi che soluzione utilizzate? Flat o agganci? Scarpe morbide, rigide o per i pedali flat?
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