Peste suina in Liguria e Piemonte: conseguenze per la MTB

575

La peste suina africana fa capolino anche in alcune regioni italiane. Il sito del Ministero della Salute descrive l’epidemia come segue:

Dal 2014 un’importante epidemia di Peste Suina Africana sta interessando alcuni Paesi dell’Est Europa. La malattia è attualmente diffusa in Polonia, Germania, Estonia, Lettonia, Slovacchia, Grecia, Lituania, Romania, Ungheria, Bulgaria: ad oggi sono stati registrati migliaia di focolai negli allevamenti di suini domestici e nei cinghiali selvatici.



.

La peste suina africana non si trasmette all’uomo ma è letale per i suini che ne sono colpiti, ed è altamente trasmissibile, mettendo a rischio gli allevamenti dei maiali.

In Italia

Fino al rilevamento del virus nella carcassa rinvenuta in Piemonte, in Italia la malattia era presente unicamente in Sardegna dal 1978. Il numero di focolai di malattia in Sardegna è sempre stato estremamente variabile nel corso degli anni, con l’avvicendarsi di ondate epidemiche critiche intervallate da periodi di apparente silenzio epidemiologico.

Il 7 gennaio 2022 il Centro di referenza nazionale per le pesti suine dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche ha confermato la presenza di un caso di PSA in una carcassa di cinghiale rinvenuta nel Comune di Ovada, in Provincia di Alessandria (Piemonte).

L’IZSPLV ha individuato altri due casi di peste suina africana: a Franconalto nell’alessandrino e a Isola del Cantone in provincia di Genova. A inizio della prossima settimana è attesa la conferma dal CEREP.

Sulla base dell’indagine epidemiologica, il Ministero della Salute, unitamente al Gruppo degli esperti, ha immediatamente definito una zona infetta tra Piemonte e Liguria, comprendente diversi comuni della provincia di Alessandria, di Genova e di Savona, nella quale è stata vietata qualsiasi attività agro-forestale e quindi l’accesso del pubblico, anche tenuto conto che la malattia è trasmissibile attraverso le movimentazioni di animali,  persone, veicoli e materiali contaminati (tra cui rifiuti di cucina, scarpe o vestiti, attrezzi zootecnici ecc.).

Il Piano di Sorveglianza nazionale già in vigore, continuerà ad essere applicato nelle aree del Paese al momento non interessate dalla malattia.

La zona colpita al 14.01.2022

La lista dei comuni al 14.01.2022

Cosa significa questo per i mountain biker?

Leggere update nel prossimo paragrafo.

Al momento non esiste un espresso divieto di girare in mountain bike nei comuni interessati, anche se probabilmente è da intendersi tale la frase “è stata vietata qualsiasi attività agro-forestale e quindi l’accesso del pubblico“.

Sul sito del Ministero non si trova la lista dei comuni, per ora, ma possiamo rifarci a questa lista di divieti di caccia. Si tratta dunque di ATC Genova 1 PonenteATC Genova 2 LevanteATC Savona 1ATC Alessandria 3 e ATC Alessandria 4.

UPDATE

L’ordinanza è stata pubblicata ieri sera.

Arriva il divieto di ogni attività venatoria salvo la caccia selettiva al cinghiale nella zona stabilita come infetta da Peste suina Africana, 114 Comuni di cui 78 in Piemonte e 36 in Liguria, dopo i casi recentemente riscontrati in un esemplare di ungulato nel comune di Ovada (Alessandria) oltre che in due carcasse di cinghiale nel comune di Fraconalto (Alessandria) e in quello di Isola del Cantone (Genova).

È quanto dispone l’ordinanza congiunta emanata stasera dai ministri della Salute Roberto Speranza e delle Politiche agricole Stefano Patuanelli.

La caccia di selezione al cinghiale, precisa il provvedimento, è ammessa come strumento per ridurre la popolazione in eccesso e rafforzare la rete di monitoraggio sulla presenza del virus. Mentre nell’area sono altresì vietate la raccolta dei funghi e tartufi, la pesca, il trekking, il mountain bike e le altre attività di interazione diretta o indiretta coi cinghiali infetti. “L’ordinanza – si sottolinea – consente alle attività produttive di continuare a lavorare in sicurezza, fornendo rassicurazioni in merito al nostro export”. L’ordinanza produce effetti dalla data di adozione e le disposizioni sono efficaci per 6 mesi a decorrere da tale data.

 

 

Commenti

  1. ginogino:

    Come scritto nell'articolo in Sardegna la peste c'è dal 1978, anche se molti dicono che è presente solo nei laboratori e salta fuori solo quando stanno per finire i contributi statali o li stanno per togliere, comunque in Sardegna non vige nessun divieto di frequentare boschi o altro.
    Beh, certo, perchè è noto che tutte le epidemie sono truffe (come la xilella in Puglia) e che l'uomo ha il pieno controllo di batteri/virus ecc e le malattie esistono solo per fare $oldi. Sicuramente c'è un'azienda che che ha la cura definitiva del cancro ma se la tiene perchè è pagata dalla lobby delle pompe funebri.
    Scusate l'ironia, ma dopo due anni di pandemia (e anche da prima, in realtà), non si possono più sentire 'ste cose
  2. daneel67:

    E da lunedì mi sembra d'aver capito che in Piemonte passiamo in arancione pure.
    Pare di no. Hanno aumentato i posti letto e hanno abbassato la % di ricoveri.

    Comunque tra peste suina e aviaria (in Emilia Romagna), quest'anno è un casino...
  3. meliobike:

    Beh, certo, perchè è noto che tutte le epidemie sono truffe (come la xilella in Puglia) e che l'uomo ha il pieno controllo di batteri/virus ecc e le malattie esistono solo per fare $oldi. Sicuramente c'è un'azienda che che ha la cura definitiva del cancro ma se la tiene perchè è pagata dalla lobby delle pompe funebri.
    Scusate l'ironia, ma dopo due anni di pandemia (e anche da prima, in realtà), non si possono più sentire 'ste cose
    Ho abitato in Sardegna fino al 2018 e di queste cose si parlava prima della pandemia e nei cinque anni che ho abitato in Sardegna ho constatato di persona leggendo i giornali (e anche parlando con i locali), che come si parlava di togliere il divieto all'esportazione della carne suina e eliminazione dei contributi che gli allevatori ricevevano, pochi giorni dopo compariva un articolo di un caso di peste suina in qualche allevamento, ma mai in animali allo stato brado.

    Comunque nei cinque anni che ho abitato in Sardegna, ho visto che non c'erano divieti di frequentare boschi, spiagge (i cinghiali le frequentano molto) e si consumava tranquillamente la carne suina sarda, tra l'altro in Sardegna si vende e consuma molto la pulpedda, che è carne suina macinata fresca che si può mangiare anche cruda.

    Accidenti come mi manca la carne suina sarda.
Storia precedente

Bici della settimana: la MDE Damper 29 di Fab82

Storia successiva

Biker muore sul Monte Vaccareggio

Gli ultimi articoli in News

Una strada in salita

A causa di una brutta caduta alla Parigi-Roubaix 2023, Filippo Colombo dello Scott-Sram XC team ha…

GT va “in pausa”

Fermento in casa GT, dove ieri è stata annunciata una “pausa” nel rilascio di nuovi prodotti,…