Le forcelle Rock Shox offrono un interessante sistema che permette di modificare il comportamento della sospensione: i Bottomless Token.
Come funzionano questi spessori? E soprattutto quando è il caso di utilizzarli?
Ne avevamo parlato un paio di settimane fa quando abbiamo analizzato il funzionamento del manicotto Debon Air del Monarch (link all’articolo), ma dovrebbe essere un concetto pressochè assodato per gli assidui lettori del Tech Corner: la progressività di una sospensione ad aria dipende dal volume della camera pneumatica.
Per quanto la curva di affondamento di una sospensione ad aria sia sempre progressiva, ci sono diversi gradi di progressività. A seconda che la camera pneumatica sia più o meno voluminosa, la curva di compressione può essere più o meno pendente.
In particolare ad un volume d’aria maggiore corrisponde un comportamento più vicino a quello lineare, ad un volume minore un comportamento più progressivo.
Non esiste insomma una curva di compressione adatta ad ogni utilizzo, ad ogni tipologia di tracciato, ad ogni rider e ad ogni stile di guida. Da qui nasce l’idea di offrire un sistema in grado personalizzare la curva di compressione della forcella in modo da meglio adattarla alle proprie esigenze.
In realtà già da tempo molti preparatori e corridori utilizzavano l’espediente di inserire alcuni cc di olio all’interno della camera pneumatica per ridurne il volume. Questo consentiva di ottenere un incremento nella progressività, ma il problema è che pian pianino l’olio veniva “consumato”, ovvero passava oltre la guarnizione del pistone. Rock Shox ha affinato questo sistema realizzando degli spessori in plastica da avvitare sotto il tappo.
Il numero degli spessori che si possono installare è libero, ma ci sono dei massimi che bisogna rispettare. Oltre un certo limite, il pistone andrebbe a colpire gli spessori, causando malfunzionamenti e danni alla forcella.
Come possiamo vedere si possono installare fino ad un massimo di 4 spessori per le versioni da 150m e 160mm, 5 con la corsa a 140mm e 6 con la corsa a 120mm. Questo indipendentemente dalla misura della ruota.
Naturalmente questo è il massimo, difficilmente andremo ad installare tutti gli spessori anzi probabilmente con una configurazione intermedia troveremo il nostro setup ottimale.
Per capire qual’è la nostra configurazione migliore, l’unica soluzione è andare per tentativi. C’è poco da fare, sono solo le sensazioni di guida che ci possono dire se ci serve una forcella più o meno progressiva.
Come prima cosa procediamo con il determinare la pressione che ci consente di ottenere il giusto sag. Utilizziamo la forcella per 2-3 uscite, in modo da ottenere un completo rodaggio. La Pike da nuova, come tutte le forcelle, tende ad essere “ruvida”. Ci vogliono alcune uscite perchè raggiunga la scorrevolezza ottimale.
Determinato il giusto sag, annotiamoci la pressione che utilizziamo. Procedendo a step di 1 spessore per volta, aggiungiamo o togliamo all’occorrenza 1 Token. Manteniamo sempre la pressione che abbiamo annotato: bisogna sempre procedere con una regolazione alla volta, variare il numero di spessori ed allo stesso tempo la pressione non ci permetterebbe di capire bene l’effettiva differenza tra la configurazione precedente e l’attuale.
A questo punto dobbiamo capire se un singolo spessore è sufficiente o ce ne vogliono di più. Non c’è una regola fissa, tutto dipende dalle proprie esigenze.
Personalmente mi trovo molto bene con 1 solo spessore installato, ma molti riders ne preferiscono 2. Tutto dipende dai gusti.
L’installazione degli spessori è estremamente semplice ed immediata. Ci vogliono non più di 5 minuti per completare il tutto.
Molto importante è avere a disposizione una buona chiave a bussola esagonale da 24mm:
Oltre alla bussola ci servono anche uno smontavalvole ed ovviamente gli spessori che andremo ad installare.
Cominciamo con il posizionare la bici in posizione dritta, con la forcella preferibilmente verticale. Ci possiamo aiutare con un cavalletto.
1) Rilevamento pressione di esercizio: se non l’abbiamo annotata da qualche parte, dobbiamo risalire alla pressione di esercizio. Non è facile misurare la pressione di una sospensione perchè quando attacchiamo la pompa una parte dell’aria contenuta nella camera pneumatica passa nel tubicino, determinando un calo della pressione rilevata. Misuriamo un valore, ma in realtà la pressione prima di attaccare la pompetta era più alta, ma non sappiamo di quanto.
Per superare questo problema, c’è una semplice procedura. Attacchiamo la prima volta la pompetta ed annotiamo il valore 1. Svitiamo e riattacchiamo: leggeremo un nuovo valore 2 (inferiore al primo). Il valore reale di pressione della nostra sospensione è dato dal valore 1 a cui dobbiamo sommare la differenza delle due letture.
Un esempio pratico: attacchiamo la pompa e leggiamo 70psi. Stacchiamo e riattacchiamo e leggiamo 65psi. La pressione che aveva la nostra sospensione prima di metterci mano era di 75psi [70+(70-65)=75psi]. Quando andremo a rigonfiare la nostra forcella dovremo immettere quindi 75psi.
Questo trucchetto funziona ovviamente con qualsiasi sospensione ed è molto utile per verificare che la nostra sospensione non perda aria.
2) Rimozione aria: con un cacciavite facciamo fuoriuscire tutta l’aria contenuta nella forcella, schiacciando l’apposito core della valvola.
3) Rimozione core della valvola: per ragioni di sicurezza, rimuoviamo anche il core della valvola con l’apposito smontavalvole.
4) Svitiamo il tappo: con la bussola da 24mm svitiamo il tappo della camera. Il dado è molto sottile ed è facile che la bussola possa scappare danneggiandolo. Per questo motivo quando svitiamo o riavvitiamo il tappo è sempre meglio esercitare pressione con un palmo della mano sulla chiave, in modo da assicurarci che sia sempre correttamente posizionata.
5) Installazione Token: con il tappo in mano, avvitiamo al di sotto di esso il nostro spessore o rimuoviamolo all’occorrenza. Non serve usare la chiave a brugola, basta stringere a mano. La brugola serve solo come sicurezza se non si dovesse svitare.
6) Avvitiamo il tappo: procedendo a mano avvitiamo il tappo. Assicuriamoci che ingrani bene il filetto avvitando con delicatezza.
Stringiamo sempre esercitando pressione sopra la bussola, anche solo con il dito. La coppia di serraggio è 28Nm.
7) Rimontiamo il core della valvola: rimontiamo il core della valvola avvitandolo completamente. Non stringiamo troppo, se no si spana il filetto!
8) Rigonfiamo la forcella: rigonfiamo la forcella riportando la pressione che avevamo precedentemente annotato.
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