Podio tutto italiano a San Zeno

Ieri si è tenuta la prima prova degli Internazionali d’Italia 2023. Il resoconto nel comunicato ufficiale.

[Comunicato stampa] Il sipario sulla grande mountain bike in Italia si è aperto sabato 18 marzo a San Zeno di Montagna (VR), dove la seconda edizione Pineta Sperane XCO ha dato il via alla stagione 2023 di Internazionali d’Italia Series.

La prima tappa del più prestigioso circuito italiano di Cross Country MTB ha subito entusiasmato il pubblico con gli ingredienti che negli ultimi anni hanno consentito a Internazionali d’Italia Series di conquistare consensi e attenzione: tracciati moderni e tecnicamente esigenti – tanti gli elogi ricevuti da CM Outdoor Events, organizzatori di Pineta Sperane XCO e coordinatori del circuito – e i protagonisti della MTB di livello internazionale.

Il bello è che oggi i grandi nomi del Cross Country mondiale parlano (anche) italiano: con Luca Braidot e Martina Berta (entrambi SantaCruz-Rockshox), San Zeno di Montagna ha celebrato due grandi vincitori, un atleta (il friulano) capace di vincere due volte in Coppa del Mondo e conquistare il bronzo ai Mondiali di Les Gets, e un talento (la valdostana) ancora in evoluzione, ma che vincendo poche settimane fa a Chelva (Spagna) ha dimostrato di valere ormai stabilmente le prime 10 posizioni a livello globale.

Gli atleti della SantaCruz-Rockshox hanno piegato la resistenza di un talento assoluto come Mona Mitterwallner (Cannondale Factory Racing), atleti esperti come Maxime Marotte (Rockrider), emergenti come Joshua Dubau (Rockrider) e talenti incostanti come Simon Andreassen (Cannondale Factory Racing).

Non solo: Braidot ha preceduto in classifica altre quattro bandiere tricolori, da un Nadir Colledani in forma smagliante al gemello Daniele (CS Carabinieri), rigenerato in questo inizio stagione, ai promettenti Simone Avondetto (Wilier-Pirelli) e Filippo Fontana (CS Carabinieri). In campo femminile, Giorgia Marchet (Trinx Factory Racing), Chiara Teocchi (KTM-Protek-Elettrosystem) e Giada Specia (Wilier-Pirelli) continuano a dare segnali convincenti.

Insomma, il movimento italiano risponde presente, cresce ed entusiasma. Anche grazie alle sfide e alle opportunità offerte da Internazionali d’Italia Series, come nella visione condivisa da CM Outdoor Events e la Federazione Ciclistica Italiana.

PARATA BRAIDOT-COLLEDANI

La gara che ha concluso la prima tappa di Internazionali d’Italia Series 2023 è stata certamente la più incerta: sotto il cielo limpido di San Zeno di Montagna, fra le falde del Monte Baldo e le acque del Lago di Garda, la gara Open Uomini è infatti rimasta in bilico fra diversi protagonisti fino alle ultime battute, per poi incoronare proprio l’ultimo vincitore del circuito.

È stato infatti Luca Braidot (SantaCruz-Rockshox) a conquistare il primo gradino del podio, non senza lo zampino del compagno di squadra Nadir Colledani, secondo in quello che è stato a tutti gli effetti un arrivo in parata.

Dopo un giro di lancio di assoluto equilibrio, nella prima tornata si sono evidenziati i protagonisti di giornata: oltre a Braidot e Colledani anche un’accoppiata del CS Carabinieri, formata dall’altro Braidot, Daniele, e da Filippo Fontana.

È stato questo quartetto a monopolizzare le posizioni di testa fino alla penultima delle sei tornate, con il solo Simone Avondetto (Wilier-Pirelli) capace di rientrare sui leader e giocarsi le posizioni che contano.

Proprio prima del penultimo passaggio sul traguardo, è stato Luca Braidot a forzare il ritmo, cogliendo di sorpresa il fratello Daniele, costretto a rincorrere con Colledani in marcatura a uomo.

Non tutto è filato liscio però per il bronzo mondiale: “Avevo buone gambe e per questo ho provato a forzare il ritmo. Poco dopo il mio attacco, però, ho forato, e ho terminato la gara sulla mousse,” racconta Braidot. Alle sue spalle, Colledani rimontava e distanziava Daniele Braidot, riportandosi sul leader. Già vincitore di una gara in stagione, Nadir ha però scelto di non sprintare con il compagno di colori e godersi un successo di squadra.

“Per essere una gara di inizio stagione, è stata una prova veramente dura, molto tecnica. Anche per questo abbiamo cercato di controllare e di non bruciarci nelle fasi centrali di corsa, lasciandoci delle carte da giocare nel finale. Al di là dell’inconveniente tecnico, sono felice di essere partito con questo successo, pur non avendo ancora la condizione dei giorni migliori: l’anno scorso Internazionali mi ha lanciato verso una stagione indimenticabile, quest’anno voglio fare ancora meglio,” ha commentato Braidot.

La bella giornata della famiglia Braidot è stata completata dal terzo posto di Daniele (+0.05) mentre quarta e quinta posizione hanno premiato due nuove leve azzurre, Simone Avondetto (+0.38) e Filippo Fontana (+1.26).

Sesto posto a 2.06 per il giovane statunitense Bjorn Riley (Trek Future Racing), miglior under 23 e migliore dei non italiani davanti a Joshua Dubau e Maxime Marotte (Team Rockrider). Niente da fare anche per Simon Andreassen (Cannondale Factory Racing), addirittura 22.mo.

A SAN ZENO BRILLA IL TRICOLORE DI MARTINA BERTA

Il grande inizio di stagione di Martina Berta (SantaCruz-Rockshox) ha trovato conferme anche a Pineta Sperane XCO. L’atleta valdostana, Campionessa d’Italia in carica, ha messo la sua ruota davanti nel giro di lancio a San Zeno di Montagna, e per le quattro tornate successive non si è mai guardata indietro: per lei, che qui aveva visto sfumare un successo ormai probabile nel 2022 a causa dei crampi, è un successo dal sapore ancora più dolce.

“Ho fatto tesoro dell’esperienza dell’anno scorso, sapevo che il tracciato era duro e la gara si sarebbe fatta sentire sulla distanza,” ha spiegato la Berta, “ho preso il comando in discesa nel giro di lancio e trovandomi con un piccolo gap ho proseguito cercando di gestire il mio ritmo, senza strafare ma sfruttando i tratti più adatti alle mie caratteristiche. Di sicuro non mi aspettavo un inizio di stagione così importante, ma il lavoro fatto sta pagando e mi godo il momento.”

A San Zeno la Berta ha trovato pane per i propri denti, fra i molti passaggi tecnici e in single track che ne hanno esaltato le doti di guida. Solitaria alle sue spalle, per quasi tutta la gara e al traguardo (+ 52 secondi), è stata la campionessa austriaca Mona Mitterwallner (Cannondale Factory Racing), certamente meno a proprio agio su questo terreno, ma le cui grandi doti di fondo rendono sempre un cliente estremamente scomodo per tutte le avversarie.

Più accesa la lotta per la terza posizione, in palio fra un gruppetto di atlete che si sono giocate i piazzamenti a podio nell’ultima tornata: ad avere la meglio è stata Giorgia Marchet (Trinx Factory Racing, +3.04), veneta e supportata sul percorso da tanti amici, che ha preceduto sul traguardo Chiara Teocchi (KTM-Protek-Elettrosystem, +3.22) e la vincitrice 2022 Giada Specia (Wilier-Pirelli, +3.34). Settima e migliore under 23 è stata Sara Cortinovis (SantaCruz-FSA), prima leader della speciale classifica.

JUNIORES, SUCCESSI CONVINCENTI PER GABRIEL BORRE E VALENTINA CORVI

L’onore di aprire la stagione della grande MTB in Italia è toccato agli Uomini Junior, impegnati su quattro giri oltre la tornata di lancio dell’impegnativo tracciato disegnato da CM Outdoor Events. A vincere la prova d’esordio è stato il valdostano Gabriel Borre (KTM-Protek-Elettrosystem), protagonista di un duello con l’altoatesino Elian Paccagnella (Junior Team Südtirol ASV) fin dalle prime battute.

Già brillante in questo inizio di stagione, Borre ha dovuto superare una foratura in discesa per poi piazzare l’accelerazione decisiva, distanziando il rivale di 55 secondi e Davide Donati (Ciclistica Trevigliese) di 58, e conquistando la prima affermazione personale ad Internazionali d’Italia Series.

Monologo assoluto, invece, nella gara Junior Donne: Valentina Corvi (Trinx Factory Racing), già vincitrice assoluta di Internazionali 2022 nella categoria Junior, ha imposto la propria legge dalle primissime battute, superando senza intoppi anche una foratura. Il vantaggio finale di 1.34 su Eva Herzog (RC Arbö Askö) e 1.48 su Elisa Lanfranchi (KTM-Protek-Elettrosystem) non lascia adito a dubbi.

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