Pulire i sentieri

Pulire i sentieri per trovare il Nirvana

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Pulire i sentieri per trovare il Nirvana, veramente?
Le temperature sono finalmente quelle invernali, anche se la neve non si fa vedere. Vestirsi per uscire in MTB richiede una certa forza di volontà anche a causa di quel feeling di insaccato umidiccio. Per fortuna esistono ormai pantaloni lunghi perfetti anche per lunghe pedalate che ci fanno sentire più liberi nei movimenti e più presentabili se uno per sbaglio si ferma a scaldarsi in un bar.

Proprio la mancanza di neve, spesso abbinata ad un bel sole che scalda le ossa, mi ha convinto a mettere mano agli attrezzi e andare a pulire un sentiero che percorro abitualmente. Caduta anche l’ultima foglia a dicembre, ne era sommerso e in alcuni punti si sprofondava fino ai mozzi fra foglie, ricci e castagne. Così, nell’arco di due mezze giornate, di cui una accompagnata da un vento gelido, l’ho pulito e ieri pomeriggio, terminato il lavoro, sono salito in sella per percorrerlo.



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La cosa che più mi ha stupito durante le ore di lavoro è stata il fatto che non è passato un mountain biker che fosse uno. Ho incontrato due pedoni, uno per giorno. Uno mi ha ignorato, una signora era invece bella contenta di non dover ravanare fra foglie e ricci.

Inoltre ho notato come questo tipo di attività mi rilassi. Fisicamente stancante, malgrado il soffiatore dia una bella mano, mi trovo mentalmente in quella situazione in cui divento estremamente pignolo e il sentiero deve essere più pulito del pavimento di casa. Con il vantaggio che non c’è nessuno che mi dice cosa devo fare o che dieci minuti dopo si mette a spignattare in cucina sporcando di nuovo tutto.

Certo, mi avrebbe dato più gioia vedere almeno un biker scendere per il tracciato più lustro che mai, ma quella è arrivata alla fine del mio giro di prova, quando ho visto una sgommata di soddisfazione negli ultimi 5 metri di trail, prima che questo si immetta in una forestale. Qualcuno ha apprezzato.

 

La foto di copertina ritrae i miei vecchi scarponi dopo la prima giornata di pulizia.

 

Commenti

  1. ottomilainsu:

    Venerdì ne ho tagliata, spaccata e impilata una tonnellata buona.
    Roba secca, ancora di quella che mi buttò giù Vaia tre anni fa. Spaccata rigorosamente a mano, ascia con manico da un metro e via.
    Questo è fresco, un carpino quasi centenario che ho dovuto buttar giù prima che il marciume alla base ci pensasse di suo. Quasi 8 metri di tronco da mezzo metro di diametro, una pianta di oltre 20 metri, a poca distanza dalla casa, dalla strada e dai cavi del telefono.
    Su questi, da quanto sono duri, nemmeno con la mazza si riesce a piantare il cuneo per spaccarli, e fortuna che ho una motosega potente, una Stihl 045/056 con motore da 82 cc di cilindrata.
    Adesso me ne restano solo altre 10 tonnellate da far fuori, in compenso è tutta palestra che fa bene.
    Spettacolo, una garanzia quella motosega e buon lavoro
  2. matgod:

    Beh, magari da una semplice idea e passione (eravamo proprio 2 gatti) nasce qualcosa di utile. Noi a Poschiavo ( la valle del trenino rosso) siamo riusciti a far diventare promozione turistica la pulizia dei sentieri. Niente nuovi trails, solo recupero sentieri storici abbandonati e vecchie tracce. Solo lavoro manuale. Non tutti sono d’accordo ma l’ufficio del turismo promuove il tutto e ci guadagna. E noi ( i 2 gatti di cui sopra) abbiamo si da fare a organizzare il tutto, ma ci divertiamo, conosciamo gente, storie ……a zero spese.E dunque anche zero guadagni, noi. Ma son soddisfazioni. Qui la nostra storia, magari a qualcuno serve da spunto!!

    https://www.valposchiavo.ch/it/vivabike-valposchiavo-ha-vinto-il-most-innovative-trail-crew-award-2021
    Ciao Matteo (credo sia tu), ci siamo conosciuti ai BikeDays di Montain Wilderness a fine ottobre '21.
    La vostra è una bellissima iniziativa che conta, soprattutto, su un appoggio chiamiamolo "istituzionale" che risulta fondamentale.
    Già il recupero di sentieri semi-abbandonati ha una connotazione positiva per la valorizzazione del territorio, oltre all'impatto turistico indiretto, a maggior ragione se utilizzato anche dalle MTB.
    Non ricordo nella presentazione del direttore se l'Ufficio turistico partecipa ai costi come avviene qui in Ticino, visto le potenziali ricadute economiche di cui sopra (piccole o grandi che siano).
    Avendoci girato, non posso che consigliare a tutti di visitare la Valposchiavo in MTB!
  3. Comunque, da quanto so dal CAI, tutti possono sistemare i sentieri CAI che attraversano proprietà private, basta che non ci si porti a casa l'eventuale legna (che appartiene al proprietario del terreno).
    Poi, sarebbe una buona idea avvertire la sezione locale che si è passati, così non passano loro.
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