Come ottenere il migliore risultato nella pulizia della catena? Grazie ad una macchinetta da neanche 50 Euro abbiamo trovato un sistema grandioso che prolungherà la vita della vostra tramsissione. Guardate il video per vedere il prima e dopo e soprattutto quanto sporco gli ultrasioni riescono a togliere da una catena lavata con idropulitrice e sgrassante. Sembra pulita, ma…
Pulitore ad ultrasuoni
Cera Flowerpower Effetto Mariposa
Liquido sgrassante
In collaborazione con Bike Lab Torino.
I capitoli del video
Introduzione
La macchina ad ultrasuoni
Smontare la catena
La soluzione acqua/sgrassante
Pulizia catena con ultrasuoni
Il risultato
Montare la catena
Lubrificazione con cera
Conclusioni
Pulire un pacco pignoni con gli ultrasuoni
Se per la MTB con le nuove cassette 10-52 diventa impossibile farcele stare nella vasca della macchina del video, per la bici da corsa il discorso cambia. Qui sotto vedete una cassetta con pignone più grande da 28 denti, e rimane dello spazio per pignoni più grandi.
Perché lubrificare con la cera?
Esistono due modi per lubrificare la catena: olio o cera. Il primo metodo, più classico, è anche il più semplice perché non richiede di pulire a fondo la catena prima dell’applicazione. Si può inoltre fare a ridosso dell’uscita in mountain bike, senza preoccuparsi di far evaporare il solvente, cosa invece assolutamente necesaria quando si usa un lubrificante a base di cera.
Quest’ultimo ha un grande vantaggio, e cioé quello di impastare molto di meno la catena e tutta la trasmissione, evitando dunque che lo sporco faccia da abrasivo e accorci la vita della nostra trasmissione. Esistono però anche olii poco densi che attirano poco lo sporco, d’altro canto si tratta di lubrificanti da asciutto che non vanno bene in condizioni di bagnato.
Un buon lubrificante a base di cera resiste invece bene al bagnato, anche se non si devono aspettare miracoli perché l’acqua, col tempo, porterà via più facilmente la cera rispetto ad un olio classico da bagnato.
Insomma, l’argomento è delicato e bisogna sapersi bilanciare fra pregi e difetti di una e dell’altra soluzione, tenendo ben presente le condizioni meteo in cui si gira, ma anche i posti in cui si va solitamente in mountain bike. Una regione con tanti guadi e acqua sul terreno, per esempio, richiederà una diversa attenzione rispetto ad una zona asciutta ma molto polverosa.
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