Quando il peso non conta

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Per una volta non stiamo parlando del peso della bici, ma di chi la pedala. Kailey Kornhauser e Marley Blonsky sono due biker americane che ammettono candidamente di essere grasse (fat), ma non si fanno intimorire dai chili in più e si imbarcano in due giorni di bikepacking lungo la costa nord occidentale degli Stati Uniti, dopo essersi conosciute online.

Un video per andare contro ai tanti stereotipi della nostra società.


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Commenti

  1. Tc70:

    Però c è anche da dire che per i giovani parte della loro obesità è colpa dei genitori...fin da piccoli bombardati di salato e dolce...ho visto bambini con in mano Coca cola, Red bull ecc anzichè acqua...2 o forse 3 Big mac e patatine floscie a iosa...come ci si può non aspettare che diventino obesi...e parlo di bambini in tenera età 3- 8 anni...visti anche di persona...dovranno ringraziare i loro genitori/famigliari...in prossimo futuro...per colpa di questo il nipote di un mio amico a 18 anni è 120kg...la sua prospettiva di vita se va avanti cosi non è rosea...
    Io fino all'età di 10 anni ero magro come un chiodo perchè da sempre sono iperattivo e mia madre bandiva da casa tutte le schifezze, adottando la dieta mediterranea. Alle scuole medie "rompevo" vedendo tutti gli altri mangiarle e sono lievitato tra merendine, patatine, panini con Nutella, biscotti e cereali tipo palline di cioccolato. Un bel giorno mi si è infiammata l'appendice ed a quel punto "la pacchia è finita": mia madre è ritornata al regime di prima bandendo di nuovo tutto ma io sono stato il 1° a dire che non valeva la pena stare male per mangiare "male" e sono di nuovo tornato magro.
    La MTB ha giocato un ruolo fondamentale perchè ho poi iniziato ad andare in bici con una certa costanza e notavo la differenza durante l'ora di educazione fisica: è stata una rivincita vedere sempre dietro i compagni che giocavano a calcio e che prima mi prendevano in giro.

    La famiglia fa la differenza sia per alimentazione sia per il concetto di equilibrio: buona alimentazione e attività fisica.
    La differenza vera è però quando capisci che i tuoi genitori "rompono" per il tuo bene perchè poi ti ritrovi ad essere indipendente, mangi bene, ti autolimiti e non ti pesa.. Anzi fai ancora più attenzione a cosa mangi per evitare di "buttare all'aria" gli allenamenti con i progressi o di star male. Se un genitore impone l'alimentazione ma non si comprende il perchè, come si vola via dal nucleo familiare si farà tutto quello "vietato" prima. In questo caso la colpa non sarà del genitore.

    Dipende sempre dalla forma mentis della persona: c'è chi non inizia, c'è chi parte a cannone e poi si perde, c'è chi si arrende alla prima difficoltà o chi scala montagne a costo di rifare la strada 100 volte.

    Di queste 2 ragazze ho apprezzato molto la perseveranza e la felicità che hanno sempre espresso durante il giro: si sono prese i loro tempi e sono arrivate alla metà fregandosene dei preconcetti, di tempi e di medie orarie. Questo è lo spirito che ogni ciclista dovrebbe avere: non contano i km ma il sentirsi liberi mentre si pedala. Sarà per questo che con il tempo si aumenta il chilometraggio dei giri: per far durare più a lungo quella sensazione. Grazie a loro per avermelo ricordato
  2. complimenti a queste due ragazze per essersi messe in discussione!
    questo video dimostra come la bicicletta sia uno sport per tutti e di come possa essere uno stimolo concreto per cominciare a volersi bene e migliorare la propria salute.
  3. Che l'obesità sia un problema di salute non ci piove, però se a questo problema evitiamo di associare anche lo stigma sociale è meglio. Sacrosanta la volontà di fare ciclismo (o altro) senza doversi vergognare del proprio corpo.
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