Quanto può avvicinarsi un dilettante alla velocità dei pro? | MTB Mag

Quanto può avvicinarsi un dilettante alla velocità dei pro?

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Dopo aver conquistato a sorpresa la top 10 su un percorso mitico a nord di Copenaghen, l’appassionato dilettante Gustav Thuesen ha iniziato a riflettere su quanto potesse avvicinarsi alla vetta della classifica.

Una domanda assillante continuava a perseguitare Gustav: se avesse applicato lo stesso approccio metodico e si fosse affidato agli ultimi ritrovati tecnologici, quanto avrebbe potuto ridurre il divario dai professionisti?


Commenti

  1. lorenzom89:

    vuol dire che sei passato prima da esser selezionato tra i migliori (sparo dei numeri a caso)10 000 esordienti, poi migliori 5 000 allievi, poi migliori 3000 juniores, poi migliori 1000 under 23
    vivo questa cosa con mio figlio agonista XC. che se la cava ma è a malapena nei migliori 100 esordienti italiani, pur allenandosi parecchio.

    a parità di allenamento (che è cmq tanto e al di sopra di una certa età o lo fai di mestiere o non vedo come si possano avere certi carichi) conta la genetica (altrimenti saremmo tutti schurter) e si vede già a quell'età chi è nato per fare quello e chi a certi livelli non arriverà mai.
    Infine, anche fra chi ha la genetica fortunata, conta la testa e la capacità di essere al top sempre, che è un altro dono che si può acquisire si ma fino a un certo punto.

    Domenica a una gara di Italia Bike Cup (Albenga) uno di questi "predestinati" è caduto mentre era in testa, ha rotto leva freno e staccato la leva telescopico... si è rialzato, ha fatto due giri a ruota del terzetto al comando (facendo le discese con la sella alta) e poi ha sgasato ed ha vinto lo stesso.

    Questa è "testa" oltre che "motore". bisogna avere la combinazione di entrambe e sono giustamente pochissimi.
  2. Ok, ma alla fine la conclusione?! Manco ha partecipato ad una gara? Ha solo cercato di migliorare il suo tempo sul tracciato che fa solitamente? Ho perso 20 minuti della mia vita...
  3. ant:

    Condivido, ma il mondo bici (sia strada che XC) ha preso un'altra piega. Li vogliono atleti finiti già a 16/17 anni. Non lo dico solo io.
    Sull'essere sviluppati fisicamente vero, ma vale per tutti quelli davanti: il quartetto davanti erano 14enni che sembravano 18enni, tutti quanti.
    Non nego che ci siano dei problemi in questo senso. Bisogna anche stare attenti alla percezione tra la realtà e il sentito dire. Alla ribalta sentiamo tutti i giorni di questi fenomeni (vedi evenepoel) che erano già stratosferici a 18 anni. Ma questi sono una serie di combinazioni di fattori che hanno portato a quel risultato. E non sono tutti, ma stanno sulle dita di una mano, massimo due. Però esistono anche tutti gli altri, che non saranno il GOAT di turno ma comunque quando imbroccano la preparazione e la giornata giusta il risultato lo fanno. E questi ci arrivano solo se non sono stati spremuti come dei limoni da giovani. Poi per carità io non sono il CT della nazionale e non sono un professionista. Ma a livello nazionale ho corso tanto. Una grande % di quelli che vincevano i titoli nazionali nelle categorie giovanili poi non arrivavano al professionismo. Io per primo quando sono arrivato all'under23 (e premetto che non ho le doti naturali per fare il professionista) ero già finito mentalmente, perché è da quando avevo 14 anni che vivevo di tabelle, diete e cardiofrequenzimetro. Io penso che a 17 anni bisogna iniziare a fare sul serio e pestare. Li se tutto va bene raccogli i risultati che ti portano all'under23. Dove devi pestare ancora più duro e magari raccogliere pochi risultati ma farlo in ottica di crescita della prestazione in un ciclo di anni e non della singola stagione. Comunque dico tutto questo solo perché mi dispiace molto vedere i numeri che crollano dopo la categoria esordiente. Per mille motivi ovviamente non solo questi. Però se si guarda solo al vincitore al movimento rimangono 10 ragazzi. Invece noi dobbiamo portare tutti ad andare avanti, poi qualcuno ne farà un lavoro gli altri ne faranno la loro passione a livello amatoriale (ed anche qui scoperchiamo un vaso di Pandora perché a mio parere va rivisto tutto il sistema di categorie). Detto questo auguro ogni bene al tuo figliolo e che possa amare questo sport come lo amiamo tutti noi
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