Mi sono quasi messo a piangere. Questa è stata la mia sensazione dopo che hanno annullato la Superenduro a Pietra Ligure, una volta terminata la PS1.
Tutti hanno una “gara di casa”, quella gara a cui tieni particolarmente perchè conosci la zona, conosci i sentieri, ci sono i tuoi amici a fare il tifo, ti senti più forte, più motivato o addirittura sei in un qualche modo coinvolto nell’organizzazione. Beh la gara di Pietra Ligure per me era tutte queste cose insieme. Erano mesi che aspettavo questo momento, ed ero pronto.
Purtroppo è finito tutto in poco tempo ma voglio raccontarvi bene come è andata.
Le prove quest’anno si sono allineate al formato EWS quindi si prova meno (finalmente). I lavoratori possono lavorare sino al venerdì e poi il sabato si fa un giro delle ps.
“I Locals non si possono estinguere”, anche se la sensazione che ho avuto è che in molti lo vorrebbero (scherzo).
In ogni località c’è qualcuno che conosce bene tutti i sentieri, più la zona è nuova per la MTB, meno trails ci sono e più i locals li hanno provati o comunque li conoscono già, pur avendo rispettato lo stesso le nuove regole. Perchè è logico che una gara venga fatta su trails già costruiti, non si può crearli tutti nuovi per l’occasione, anche se sarebbe bello.
Conoscevo bene i sentieri, come guida li avevo già percorsi accompagnando molta gente anche se alcune parti erano nuove e molto belle.
Il venerdì sono stato impegnato fino a notte al Residence4bikers ad accogliere i moltissimi concorrenti che hanno soggiornato da noi, aiutandoli con il check-in e l’organizzazione delle prove del giorno seguente.
Tutti erano davvero carichissimi per l’inizio di stagione e molto presi dalla voglia di provare i nuovi trails di Pietra Ligure.
Sveglia presto e subito al residence a far partire la carovana degli shuttle che uscivano carichi di riders per raggiungere il “Melogno” da dove partivano le Ps (più o meno).
Salgo sopra l’ultimo furgone per farmi anche io un giro di prova, i trails sono stati chiusi per più di una settimana, il terreno è cambiato molto dopo la neve e le piogge dei giorni scorsi e ci sono delle belle varianti nuove da provare.
I sentieri di Pietra in prova hanno mostrato gran parte del loro potenziale, facendo divertire tutti i concorrenti. Non poteva che essere così essendo stati fatti dalle stesse “pale” che hanno costruito gran parte dei trails di Finale Ligure.
Per raggiungerli però si sapeva che c’era da pedalare. Pietra è la parte “wild” del Finalese, se vogliamo metterla così. In molti ne avevano esperienza dall’EWS 2017, con il Karma trail.
Per raggiungere la partenza dei trails dal Melogno bisogna pedalare attraverso la foresta della Barbottina e raggiungere il giogo di Giustenice ai piedi del Monte Carmo (1400mt s.l.m), da lì poi è tutta discesa sino al mare.
Il maltempo dei giorni scorsi aveva già fatto danni, il fango era contenuto sui trails ma una frana ha causato l’annullamento della PS3.
Le prove speciali sono diventate 4 (invece di 5), ma il giro gara è restato pressoché invariato mantenendo il primo trasferimento in furgone sino al Melogno da dove si partiva a pedali per raggiungere le due prove più importanti, la 1 e la 2.
Le previsioni erano incerte, sai quando mettono sul meteo tutti i simboli che hanno a disposizione? Sole, nuvolo, pioggia, fulmine, ombrello e neve. Ecco il meteo era proprio così quando sono andato a dormire sereno che avrei fatto una gara stupenda in ogni caso.
Al mattino mi alzo, apro la finestra, sta piovigginando e vedo la neve sul Monte Carmo. Non faccio una piega, basta coprirsi bene e mettere le gomme giuste per il fango che sicuramente sarà aumentato.
Scendo in garage mi cambio le gomme mi vesto e parto.
Il trasferimento per arrivare alla ps1 è di quelli epici. Arrivati al Melogno ci sono 0° e nevica.
La neve bagnata mi ha inzuppato i pantaloni e le scarpe e arrivato alla partenza della ps1 Hiroshima bisogna cercare di non stare fermi per non partire “rigidi dal freddo”
La motivazione di far bene è comunque più forte del freddo ai piedi e alla mani!
Il terreno è fangoso ma ho corso in situazioni peggiori, riesco a guidare bene ed a imprimere un buon ritmo, gli allenamenti in moto si fanno sentire dandomi un buon feeling anche in questo terreno scavato e molto scivoloso.
Le parti pedalate sono rese durissime dal fango, ma alla fine del primo tratto in salita recupero il pilota davanti a me, sto andando forte, mi dico nel casco.
Alle fine della Ps sono riuscito a superare i 4 rider che partivano davanti a me, difficile che capiti una cosa così partendo in ordine di ranking e sento chiaramente di aver fatto un’ottima speciale.
Mi sto preparando per risalire quando un giudice mi ferma dicendomi che bisogna tornare ai paddock perchè la ps2 era stata annullata. Nessun problema, ho pensato, devo solo togliermi questo fango di dosso per poter fare al meglio le ultime due speciali.
Arrivato ai paddock avevo già la bici lavata e il cambio dei vestiti pronto per cambiarmi e ripartire ma al microfono sento che la gara è stata annullata.
Volevo mettermi a piangere.
Resta il piacere di aver potuto ospitare quasi un terzo dei partecipanti della gara al Residence4bikers , e di aver corso un’ottima ps1 chiusa in prima posizione assoluta e amatori (mancano i tempi dei primi concorrenti Elite che non sono scesi a causa del cancellamento anticipato della gara)
Qui le classifiche dell’unica ps
Per me è stato comunque un weekend fantastico e vi aspetto per provare insieme i sentieri di Pietra questa volta senza neve e fango. È tutto solo rimandato, alla prossima!
Jack Dodino
Seguitemi su Instagram e FB per stare aggiornati durante le mie prossime gare. Potete scrivermi se avete delle domande o usate l’hashtag #raceinsider per condividere le vostre emozioni Gara.
Si ringrazia lo staff del Superenduro , Gamma foto e Bulk Media per tutte le foto messe a disposizione.
La seconda bici in alluminio di Atherton Bikes è la S.150. Eccovi tutti i dettagli.…
EXT presenta la Vaia, la sua forcella a steli rovesciati a doppia piastra di cui…
Abbiamo le gare di XC, di Downhill, di Enduro, ma nessuna di All Mountain. Con…
Della serie "front cattive", eccovi la Kona Honzo in acciaio di Livijus75, con tanto di…
Mondraker presenta la Arid Carbon, una gravel con telaio in carbonio, la prima del marchio…
Quando si parla di gare di MTB XC, Nino Schurter è indubbiamente il più grande…