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Era già un po’ di tempo che ricevevo richieste da parte di molti forumendoli per organizzare un raduno in mountain bike sui sentieri di Merano. Finora avevo sempre rimandato, un po’ per la mancanza di tempo e un po’ anche per il timore di non riuscire ad organizzare tutto a dovere. Uno dei miei motti è infatti: quando faccio una cosa mi piace farla bene, per dirla come un famoso spot del secolo scorso. E’ già qualche anno che a marzo organizzo un raduno freeride, nato per festeggiare alla grande il mio 50° compleanno e poi rimasto una data fissa e molto attesa dai partecipanti. Quell’ organizzazione però, anche se ben curata, è sicuramente più semplice, visto che i partecipanti sono al massimo 16 (due shuttle) più qualche pedalatore autonomo e devo pensare più che altro al luogo dove fermarsi a mangiare, oltre alla prenotazione dei furgoni e alla scelta dei goduriosi sentieri per le discese. In questo caso, invece, praticamente da solo devo organizzare due giorni di escursioni per 40 persone comprese la cena del venerdi per chi è già arrivato e la cena del sabato per più di 60 persone, oltre a consigli vari per la sistemazione in albergo, i punti di ritrovo, la preparazione delle targhette personali e la guida dei biker sui sentieri, che essendo di livelli piuttosto disomogenei non stanno certo tutti insieme, sia in salita che in discesa. Il fatto di avere superato il corso per Guida con l’Accademia Nazionale di mountain bike mi ha sicuramente aiutato, infatti la parte teorica spiega molto bene anche questi argomenti. Mi lancio allora e decido di organizzare l’evento, ho bisogno però di almeno una persona fidata che mi faccia da chiusura gruppo per evitare che qualcuno si perda. Robi è in ferie e rimane allora solo Mirko, che si dimostra subito disponibile a “sacrificarsi” in questo ruolo, e lo farà cosi bene, con la sua simpatia e la grande disponibilità, che ancora oggi, dopo quasi un anno dal raduno, è ancora ricordato come il “mitico Mirko” e tutti hanno voglia di incontrarlo nuovamente.
Apro allora le iscrizioni sul forum e in molti subito aderiscono e, nonostante Merano sia in una posizione decentrata rispetto all’Italia, arrivano prenotazioni da tantissime regioni, non solo del nord, ma anche, per esempio dalle lontane Marche. Il programma prevede un giro all mountain lungo per il sabato di 35 km e 1300 metri di dislivello e un giro più soft per la domenica in modo da dare la possibilità a chi arriva da lontano di rientrare con calma, entrambi con bellissimi sentieri e panorami spettacolari. Il sabato sera cena in un ristorante tipico con mogli e figli e il venerdì sera, per chi è già arrivato a Merano, cena per cominciare a conoscersi alla Forst, storica birreria di Merano. Mentre noi pedaliamo sui sentieri, le famiglie potranno svagarsi con del trekking leggero, oppure con lo shopping in centro seguito dal relax alle famose terme.
Siamo quasi alla data prescelta per il raduno e le iscrizioni sono circa quaranta, accidenti quanti biker, comincio ad avere qualche timore, ce la farò a guidarli sugli impegnativi sentieri di Merano 2000 senza perderne qualcuno per strada? Anche perché le tipologie dei partecipanti sono le più variegate, dai pedalatori con bici rigide da xc ai più scatenati con bici pesanti da enduro. Preparo le tabelle per le bici, visito i ristoranti per decidere i menù e i prezzi, contatto alberghi e aziende di soggiorno, prenoto il rifugio per il pranzo, do gli ultimi ritocchi agli itinerari prescelti, provo il percorso in bici per vedere che tutti i sentieri siano percorribili regolarmente, tengo i contatti sul forum e per mail per gli ultimi accordi e finalmente arriva il venerdì e anche i primi biker.
Beh a dire il vero non solamente i primi, quello che doveva essere un ritrovo per pochi intimi si trasforma in un cenone con più di trenta partecipanti dove la birra comincia a scorrere a fiumi e tutti fanno amicizia!
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Sabato mattina ci troviamo al parcheggio di Avelengo, distribuzione delle tabelle con i nickname e partenza puntuali alle 8.30 con il clima subito scherzoso, classico dei raduni in mountain bike. Qualche timore solo per il tempo, piuttosto chiuso e con nuvole basse, verso sud sta piovendo ma qui per il momento è asciutto. Il gruppo si avvia subito in salita, poco riscaldamento e subito su sterrata impegnativa nel bosco. Al primo incrocio ci si ferma tutti per ricompattare il gruppo e naturalmente per rifiatare, anche se ognuno sale del suo passo senza strafare, visto che il giro di oggi sarà piuttosto lungo.
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Continuiamo a salire lungo la bella sterrata nel bosco e finalmente, dopo un’ultima, ripida rampa il bosco si dirada, siamo a 2000 metri di quota e cominciamo a vedere il bellissimo panorama che ci accompagnerà lungo tutto il giro.
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Comincia adesso un fantastico sentiero,
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completamente pedalabile (diciamo per alcuni completamente pedalabile 😉 ) che passa per suggestive vallette e arriva fino a 2300 metri.
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I primi arrivati, nell’attesa di chi sale con calma, entrano nel rifugio per la prima birra di giornata!
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Ripartiamo dopo esserci nuovamente ricompattati, adesso ancora salita su un bel single track leggermente esposto ma pedalabile verso la cima più alta del giro, i 2400 metri del Grande Catino.
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Un tratto a spinta (che ci vuole sempre , secondo Jag un vero giro am non si può definire tale se non cìè almeno un tratto da spallare!) e poi l’ultimo tratto, saliamo liberi sui prati di alta quota.
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Eccoci in cima, purtroppo le nuvole basse ci impediscono di godere del magnifico spettacolo delle Dolomiti sullo sfondo, ma scattiamo una bella foto ricordo,
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già pregustandoci la bella discesa che ci porterà direttamente al rifugio Merano, tappa per il meritato pranzo. Si comincia a scendere, chi enduro-style e chi con calma visto il sentiero tecnico e sconnesso.
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500 metri di dislivello di divertente discesa e arriviamo al rifugio, ordiniamo specialità locali e tutti sono soddisfatti del cibo accompagnato da birra a volontà.
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Meglio non abbondare a dire il vero, siamo solo a metà del giro e rimane ancora un discreto dislivello da fare, infatti alla ripartenza si vede subito chi ha esagerato con uova, strudel e birra ed è costretto a salire con calma a piedi.
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Percorriamo adesso un bellissimo single track in cresta, il famoso sentiero europeo E5,
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che con vari saliscendi anche impegnativi ci porta prima al passo della Croce e poi ai mitici Ometti di pietra, un luogo che si narra popolato di streghe fino dal medioevo.
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Arrivati in cima ci becchiamo le uniche poche gocce di pioggia della giornata, il maltempo ci ha infatti sempre girato intorno senza infastidirci, e subito dopo anzi arriva un po’ di sole per farci godere il panorama e anche un bell’ arcobaleno.
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Ripartiamo, poche pedalate e adesso è quasi tutta discesa fino alla fine e sta per arrivare uno dei piatti forti della giornata, il sentiero numero 2 che porta dalla malga di Verano ad Avelengo,
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un misto di radici, grosse lastre, tratti ripidi, drop naturali e tratti flow che fa la felicità della maggior parte dei presenti, specialmente quelli armati di sospensioni generose.
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Durante la discesa i commenti goduriosi si sprecano e con un ultimo tratto di forestale il gruppo arriva al parcheggio. Ormai sono passate le 17, ma un gruppo di indomiti guerrieri decide che non ne ha ancora abbastanza e , affidate le auto ai più stanchi, si butta sul sentiero per coprire gli ultimi mille metri di dislivello fino a Merano direttamente in bici.
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Arriviamo cosi in città piuttosto tardi, giusto il tempo di una doccia e poi via verso il ristorante prenotato per la serata, dove ci potremo rilassare dopo questa lunga giornata in bici.
E mai rilassamento fu più meritato e totale, coccolati da belle bionde a volontà (molte schiumose ed alcune in carne ed ossa 😉 .
Il secondo giorno qualche amico deve tornare a casa e ci lascia ma qualcun altro si aggiunge, come ad esempio scratera che conosce già il percorso e mi farà da valido chiudigruppo. Partiamo di buon’ora dal centro di Merano e ci avviamo lungo i campi di mele verso Lana, dove saliamo su un bellissimo sentiero immerso nel bosco con molti tornanti fino al paese di Tesimo. Qui seguiamo il sentiero del feltro, un caratteristico itinerario nel bosco con varie sculture in feltro. Il dislivello non è impegnativo, ma qualche tratto ripido e cosparso di radici obbliga alla concentrazione finche arriviamo al punto panoramico sulla val d’Adige e ci concediamo un primo riposo.
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Continuiamo sul sentiero, prima ci si sfida a passare un tratto ripido e sconnesso, poi i più smaliziati danno spettacolo su un drop naturale.
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E’ veramente bello il feeling che si crea fra biker che si sono conosciuti solo da poche ore e scherzano come se si conoscessero da sempre. I raduni in mountain bike sono belli anche per questo: unire persone di età diverse, dai 20 ai 60 anni e di capacità diverse, che abbiano bici da xc o da enduro e vedere come tutti si divertano nello stesso modo!
Arriviamo adesso alla chiesetta romanica di S. Ippolito con splendida vista sulla valle e ci fermiamo per mangiare qualcosa, oggi pranzo al sacco.
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Ci sistemiamo all’ombra, oggi infatti la giornata è serena e molto calda.
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Adesso ci aspetta l’ultima discesa verso Merano passando per alcune zone caratteristiche e verso la fine della discesa Jag approfitta di un potente tubo dell’acqua per irrigare i campi per concedersi una doccia rinfrescante.
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Facciamo ritorno a Merano, cominciano i saluti e i ringraziamenti per lo splendido we passato in bici, ma c’è ancora tempo per qualche birra per brindare allo splendido raduno.
Adesso posso cominciare a rilassarmi, è andato tutto bene, nessuno si è fatto male e nessuno si è perso, qualche piccolo guasto meccanico ma nulla di importante e quel che conta tutti sono rimasti soddisfatti degli itinerari scelti per il raduno e della cena tipica del sabato sera nel caratteristico locale di Lana.
Alla prossima edizione allora!
Per chi fosse interessato, il prossimo raduno si terrà il 8 e 9 giugno 2013, per info http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?t=264064
Qui il video del raduno
https://vimeo.com/50448347