Continua il nostro Bike Check.

Dopo la scelta del manubrio e aver capito insieme come le geometrie di un telaio possono influire sul comportamento in sella, andiamo oggi a vedere

un altro punto di contatto fondamentale.

La sella

La sella ha un ruolo importante e la sua regolazione è tra le cose più difficili di tutto il mezzo.

Per prima cosa sappiamo bene che ogni sedere ha la sua sella (o più selle… non sono gelose non preoccupatevi). Questo significa che la conformazione fisica di ogni persona è diversa. Questo, in parole povere, implica che sarà inutile comprare la sella leggerissima, con i colori abbinati alla bici, che usa il campione del mondo della disciplina, se prima non ho provato a poggiarci sopra ciò che deve essere poggiato, e aver saggiato la sua comodità.

Ci sono studi più o meno approfonditi su come una sella deve lavorare e la posizione perfetta, l’inclinazione ecc. Questa rubrica si chiama Raida come Mangi proprio perché vuole semplificare. Semplificando all’osso possiamo allora dire che una buona sella scaricherà gran parte della pressione sulle ossa inferiori del bacino, ossa coperte dai muscoli dei glutei ma comunque, spesso e volentieri soprattutto nelle persone più magre, ben evidenti ed esposte.

 

 

Quando la comodità viene prima di tutto….

La pressione ovviamente non sarà totalmente su questa zona, ma avrà una distribuzione distribuita anche su perineo (o nell’immediato intorno per evitare problemi prostatici ecc) e in parte sull’inguine (soprattutto quando si guida seduti ma lo vedremo).

La funzione principale di mettere tanta pressione sulla zona appena descritta è quella di evitare problemi prostatici o altri fenomeni di insensibilità e problematiche varie.

Attenzione che i discorsi che stiamo facendo e che andremo a fare valgono anche per le ragazze. A tal proposito, senza paura di risultare sessista, dico che ci sono selle apposite da donna che rispecchiano una forma naturalmente diversa del bacino femminile, più largo in relazione alla necessità del parto. Ecco che quindi una sella studiata appositamente per “ossa” più larghe risulterà certamente più comoda per le Riders.

L’imbottitura non è inoltre sinonimo di comodità. Fattori come la forma, la flessione dello scafo e i punti di pressione saranno sicuramente più importanti nella scelta. L’imbottitura è una caratteristica sì fondamentale, ma da valutare solo in seguito e in armonia con le precedenti. Fondamentale diventa invece proprio questa morbidezza sugli urti. Quindi per usi gravosi avere un minimo di imbottitura permette, in caso di errore, di atterrare sulla sella senza grossi problemi o dolori.

Vediamo come la forma della nostra sella agisce sulla guida.

Ciò che dobbiamo valutare in prima istanza è la larghezza della sella, o meglio la larghezza della punta e della coda della sella. Inoltre dovremo andare a valutare lo spessore in punta. Questi due valori ci diranno subito, a livello di guida, come si comporterà la nostra sella.

Non stiamo parlando solo di guida da seduti, ma anche di guida in piedi. Sappiamo infatti che la sella può essere abbassata in discesa ma rimane certamente sulla bici, per questo motivo l’avremo comunque tra le gambe e anzi, spesso, verrà usata come punto di riferimento.

Ecco che quindi la forma diventa fondamentale.

Una sella di questo tipo è minimale ma, nonostante non ci sia imbottitura, può risultare comoda grazie all’elasticità del materiale. Attenzione però allo spessore risicato della stessa che influenzerà molto il controllo della bici sul tecnico.

Una sella più affusolata (quindi con coda abbastanza stretta) permetterà maggior libertà di movimento e sarà da preferire su bici tuttofare e con geometrie non specifiche o bici pensate per la discesa. Stiamo ovviamente pensando alle all mountain, DH, xc race. Le geometrie di queste bici permettono infatti di fare tutto, dalla salita alla discesa e, proprio per questo motivo, non sono estremizzate per uno solo di questi utilizzi. Questo porta alla necessità, spesso, di dover variare molto il peso sopra alla bici e, a livello di sella, di doverla scavalcare per andare in fuorisella. Anche nelle salite tecniche in cui bisogna stare bassi di spalle e non troppo avanzati col sedere per permettere un buon grip al posteriore è importante che la sella non ci limiti nei movimenti. Normalmente in questi casi si sta “leggermente” seduti o con il sedere ad un dito dalla sella. Un componente che ci lasci libertà diventa quindi importante.

Per bici nelle quali il fuorisella diventa meno importante o nelle quali si preferisce la comodità in sella rispetto all’agilità in discesa (es escursionismo, xc non race, granfondo) potremo andare a scegliere una sella più generosa e comoda.

Abbiamo introdotto anche il concetto di spessore della punta. Questo perchè sia nella guida da seduti che nella guida in piedi la parte della sella che spesso viene utilizzata come punto di appoggio è il bordo della punta. Pensiamo ad una curva in piedi, magari in contropendenza in una fase di discesa. Ovviamente il bacino si sposta verso l’esterno mentre le spalle puntano ad interno curva. Ecco che la sella va a toccare o appoggiarsi in alcuni casi, sulla coscia interna. Ovviamente avere una sella con maggiore appoggio permetterà di forzare questo movimento e questo appoggio senza problemi. Selle molto sottili, quasi taglienti, in commercio, non permetteranno questa aggressività nella guida poiché non vi sarà proprio materiale a cui appoggiarsi ma una “lama” che non può essere caricata e che non offre il grip necessario a mantenersi in posizione.

Vediamo come una sella specificamente creata per l’enduro presenti una punta “spessa” proprio perché in fase di curva o di appoggio sul tecnico dovremo andare a fare leva lì.

Anche nella guida da seduti questa misura diventa fondamentale poiché, di fatto, gli impulsi dati alla sella passano proprio da questa zona. Pensiamo all’andatura senza mani o a come tendiamo a stringere le gambe quando sentiamo scivolare il posteriore su terreno accidentato in pedalata. Ebbene questi sono certamente movimenti importanti e che agiscono proprio sul fianco della sella stessa.

Più la guida sarà attiva e su terreni accidentati, più questa misura dovrà essere generosa per permettere una buona spinta. Su strada le selle possono anche essere “senza spessore” tanto la guida viene fatta sempre da seduti e non si ha necessità di questa maggiore stabilità.

Veniamo alle regolazioni possibili e a come queste agiscono sulla guida.

Le regolazioni riguardano il movimento sul carrello avanti e indietro e l’inclinazione della medesima.

La prima regolazione ha l’intenzione, se così vogliamo definirla, di falsare un minimo l’angolo sella già visto per portarlo al punto desiderato. É ovviamente una regolazione fine e che avrà una grande importanza nel cinematismo della pedalata nonché nel posizionamento dei pesi in sella.

Come accadeva per un angolo sella più verticale avanzare la sella porterà ad un avanzamento dei pesi, viceversa arretrando la sella arretreranno i pesi in gioco. Si tratta davvero di piccolezze a livello di pesi ma sicuramente sarà un parametro di cui tenere conto anche in relazione al movimento di avanzamento e arretramento che, in mtb, sarà fondamentale per dare grip al posterire su salite più o meno accidentate e pendenti.

Sarà invece decisamente importante questa regolazione per la spinta sui pedali, una sella più arretrata induce una posizione più sdraiata sul tubo orizzontale, viceversa una sella avanzata tende a rendere la posizione più eretta. Vediamo quindi come su salite tecniche una posizione con sella avanzata permetta un maggiore controllo per via della posizione eretta, e una migliore distribuzione per via dei pesi più avanzati.

Veniamo ora all’inclinazione.

Ne abbiamo parlato all’inizio, nella prima puntata di RCM. Lì però parlavamo di un setup per bici da enduro/discesa, cerchiamo di fare un discorso più ampio.

Per prima cosa le selle sono studiate per essere utilizzate in bolla. Vi prego Basta vedere selle con la punta verso il basso in modo vertiginoso. Se per pedalare, in caso di sella “scomoda” per il vostro sedere, può aiutare inclinarla leggermente, non sarà certo quella la soluzione migliore. Inoltre visto che in mtb bisogna avanzare e arretrare sulla sella continuamente per gestire i pesi al meglio e fornire sempre trazione+direzionalità, sarà importante che questi movimenti possano essere fatti liberamente. Una sella inclinata in avanti non permetterà questi movimenti spostando infatti su un piano obliquo (parallelo alla sella appunto) lo spostamento dei pesi e rendendo dunque meno efficiente lo stesso. In discesa viceversa si tende a tenere la sella inclinata verso l’alto. Vi sono due motivazioni. La prima è che, in caso di perdita di un piede dal pedale o di impatto sedere/sella avremo una sella orizzontale mentre la bici è in discesa solo se la mettiamo con la punta verso l’alto mentre la bici è in piano. La seconda e più importante è che questa inclinazione deve rispecchiare perfettamente l’asse su cui muoveremo il nostro corpo per variare i pesi durante una discesa sconnessa.

In definitiva la scelta della sella deve essere fatta, come per ogni altra cosa, in base al vostro stile di riding e alle vostre necessità.

Per prima cosa scegliete un modello che si sposi bene con il vostro posteriore. Non fossilizzatevi su un modello o un’azienda specifica cercando magari l’analogo più imbottito perchè non risolverà problematiche di dolore o scomodità, al massimo allungherà i tempi in cui queste si presentano.

Questo modello raffigurato in foto non è particolarmente alto al posteriore per lo standard SMP. Attenzione quando andrete a scegliere questo tipo di sella perchè la parte alta al posteriore potrebbe darvi non pochi problemi di arretramento.

In secondo luogo se sentite una carenza di stabilità andate a ricercare qualcosa di più “spesso” nella parte della punta. Analizzate bene anche la forma dello scafo, larghezza ed eventuali sporgenze (tipo SMP che salgono dietro) che potrebbero darvi fastidio nella guida e valutate quanto reputate importante la fase di fuorisella e quella di pedalata privilegiando le parti che più vi interessano.

Trovate una regolazione comoda e non abbiate timore di sperimentare perché se una posizione può essere comoda, magari un’altra può essere più comoda. Sarà importante di volta in volta variare un solo parametro per poter tornare indietro nel momento in cui ci si accorga che la regolazione precedente era migliore.

 

Ingrediente segreto SCAFO SELLA SICURO

In ogni disciplina legato alla mtb vi sarà una fase di fuorisella. Sia che siate legati all’xc, che alla DH avrete un momento in cui il vostro corpo arretra e si porta dietro la sella, indipendentemente dall’altezza che questa avrà rispetto al vostro cavallo. Ebbene esistono selle con veri e propri spunzoni posteriori.

La sella TLD è bellissima esteticamente.. ma presenta dei picconi sul retro dello scafo e sinceramente è proprio ciò che non vorremo avere sulla sella durante una caduta.

 

Tali selle sono vivamente SCONSIGLIATE poiché pericolose per il vostro addome. Pensiamo ad una fase di fuorisella in cui l’anteriore, nonostante il nostro arretramento, si impunta. Ci troveremo molto probabilmente a sbattere sul retro della sella con la zona pubica (sella bassa) o con l’addome (sella alta). Ecco che una sella più morbida e rotonda sarà decisamente meno dolorosa e procurerà meno danni di una sella con ali laterali che finiscono a punta.

 

 

NB: Ricordiamo che a brevissimo, dal 1° di marzo inizieranno i corsi!!! Qui il calendario completo!

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